Ted Cruz, un vero conservatore per la Casa Bianca
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Ted Cruz, un vero conservatore per la Casa Bianca

Il vulcanico senatore repubblicano del Texas corre per la presidenza

I suoi avvocati affermano che non ci sono problemi: il luogo di nascita non gli impedirà di entrare alla Casa Bianca. La Costituzione, in realtà, dice con chiarezza che solo chi è nato sul suolo americano può diventare presidente degli Stati Uniti.

Un campione del conservatorismo

Ma Ted Cruz, nato a Calgary, in Canada, nel 1970, figlio di un immigrato cubano e di un'americana di origine italiana, non ha alcun dubbio: nel 2016 può essere eletto.

Questo vulcanico e sanguigno senatore repubblicano del Texas si è spesso comportato così: ha rotto le regole pur di raggiungere il suo obiettivo politico. Lo ha fatto in passato e lo farà anche in futuro. E neppure il presente sfugge alla golden rule del 45enne ex studente di Princeton e Harvard.

Ted Cruz ha annunciato a sorpresa la sua intenzione di competere per le presidenziali. lanciando la sua candidatura molto prima del previsto, senza farla precedere da lavoro di un comitato esplorativo, organismo che viene messo in piedi da ogni personaggio che aspira alla Casa Bianca.

Un'altra mossa poco ortodossa da parte di Cruz, il primo grosso nome del partito repubblicano a scendere formalmente in campo. Ma questo è il suo stile. Da sempre, o almeno da quando è in politica.

I rivali in campo repubblicano

Con questa accelerazione, il senatore texano spera di poter focalizzare su di sé l'attenzione dei media senza doverla condividere con i suoi possibili rivali in campo repubblicano: Jeb Bush, Marco Rubio, Rand Paul. Le loro candidature dovrebbero essere annunciate nel mese di aprile, insieme a quella del personaggio da battere: Hillary Clinton.

Il suo profilo politico è ben conosciuto: Ted Cruz è un campione degli ultra conservatori. Su posizioni radicali, il nuovo candidato punta a coagulare i voti dei cristiani evangelici, la destra religiosa, e del Tea Party.

Non è un caso infatti che abbia deciso di lanciare la sua corsa verso la conquista della presidenza da una delle scuole fondate dal Reverendo Jerry Falwell, uno dei fari del conservatorismo religioso.

Cruz conta su fatto di avere un palcoscenico - il Senato - che gli permetta di avere sempre una grande visibilità. Ha conquistato la sua fama proprio grazie alle battaglie combattute a Capitol Hill. Il suo nome è diventato importante a livello nazionale quando si è impegnato nel braccio di ferro con Barack Obama sui fondi federali, scontro che poi portò alla serrata degli uffici del governo degli Usa.

Ma la sua candidatura avrà successo? I rivali im campo repubblicano sono tanti e temibili. Nei sondaggi in Iowa, il primo stato dove si terranno le primarie, Cruz non va bene. A rubargli i voti del suo bacino elettorale ci sono personaggi come Mike Huckabe, Rick Santorum, e il governatore del  Wisconsin, Scott Walker, politici con una buona presa sui conservatori  evangelici.

Il fattore Hillary Clinton

Tutti questi nomi sembrano comunque avere meno possibilità degli altri candidati: Jeb Bush, Marco Rubio e Rand Paul con i loro profili moderati e libertari (soprattutto l'ultimo) sembrano essere in grado di catturare maggior consenso, almeno in campo repubblicano.

Ma la grande questione è un'altra. Allo stato attuale, nel Gop non sembra esserci un nome in grado di radunare attorno a sé tutte le anime del partito. Troppe le differenze tra radicali e moderati, troppi i possibili scontenti. Chiunque vinca le primarie sarà abbastanza debole perché perderà per strada questo o quell'altro spezzone di elettorato.

E si troverà di fronte la corazzata Hillary Clinton. Che per quanto poco amata da molti elettori democratici,potrebbe non avere rivali quando gli americani dovranno decidere chi votare tra lei e un repubblicano, già indebolito dalle divisioni del suo partito.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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