Le "bombe d'acqua" non esistono. Ecco cosa devasta l'Italia
ANSA /Ufficio Stampa Vigili Fuoco
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Le "bombe d'acqua" non esistono. Ecco cosa devasta l'Italia

Il termine è solo un'invenzione mediatica per descrivere un temporale eccezionale. Ma non esiste in meteorologia ed è persino sbagliato. Ecco il perché

Esattamente un anno fa avevamo parlato di "bombe d'acqua" con gli esperti meteorologi dell'Areonautica Militare. Ecco il post, con gli aggiornamenti degli ultimi giorni.

Uso, abuso, castronerie e sensazionalismo. È il caso delle “bombe d’acqua”. È ormai da alcuni anni che per descrivere un forte temporale e per trovare una giustificazione alla devastazione e all’incuria umana, viene usato il termine “bomba d’acqua”. Ma in meteorologia la bomba d’acqua non esiste, è  proprio sconosciuta e l’unica “traccia” di bomba è quella meteorologica che però nulla a che vedere con pioggia e temporale bensì con la pressione atmosferica.

Panorama.it ha chiesto agli esperti dell’Aeronautica Militare come si chiamano gli eventi temporaleschi violenti, come quello che ha colpito Firenze la scorsa settimana e ieri il Cadore.

Tenente Colonnello Alessandro Fuccello, esperto del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia dell’Aeronautica Militare di Pratica di Mare, i media hanno coniato il termine "bomba d'acqua". È corretto chiamarle così? In gergo meteorologico qual è il termine che viene utilizzato?
 
Il termine bomba d'acqua non è un termine tecnico usato negli ambienti della meteorologia. In meteorologia, per indicare precipitazioni molto intense e violente, legate quasi sempre a nubi temporalesche, si usano termini quali  rovesci temporaleschi forti, acquazzoni, nubifragi, o, andando più sul tecnico, celle temporalesche, sistemi convettivi singoli o multipli. Tali termini descrivono fenomeni, anche di breve durata ovvero da mezz'ora a 2-3 ore, che però possono far precipitare sul nostro territorio quantitativi di pioggia o grandine considerevoli fino anche a 70-90 mm/h. 
 
È vero che negli ultimi dieci anni si sono modificate le precipitazioni e si verificano sempre con maggiore frequenza, rovesci di forte intensità? Oppure ci sono sempre state e  ne abbiamo perso memoria?
 
I violenti temporali estivi nell'area mediterranea si hanno di solito quando l'anticiclone , che governa la stagione, subisce infiltrazioni di aria più fresca, generalmente dall'atlantico, tipicamente nel periodo tardo-estivo. Questo luglio è stato particolarmente dinamico e precoce da questo punto di vista, in quanto l'anticiclone atlantico ha mantenuto una posizione molto più arretrata verso l'oceano. E’ molto difficile parlare di un trend di frequenze in quanto in climatologia si studiano su scale temporali molto più ampie, tipicamente 30 anni.

Che caratteristiche deve avere una precipitazione, in termini di millimetri di pioggia, per essere definita "evento eccezionale"? Quelle che si sono verificate negli ultimi mesi hanno queste caratteristiche?  
 
Teniamo presente che un temporale di debole intensità determina di solito meno di 5 mm/h di pioggia, uno moderato intorno ai 10-20 mm/h, mentre un forte rovescio temporalesco può arrivare a cumulare anche 50-70 mm/h, e può durare, se si tratta di celle temporalesche multiple, o supercelle temporalesche, anche diverse ore.
Eventi eccezionali, che normalmente hanno tempi di ritorno di diversi anni, cumulano anche 200 mm di pioggia in 3-6 ore. I danni anche ingenti talvolta non sono necessariamente collegati ad un evento eccezionale, poiché magari 40 mm di pioggia su un territorio già saturo, con fiumi prossimi all'esondazione, possono avere effetti anche gravissimi.
 

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Nadia Francalacci