Fiorella Mannoia
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Musica

Fiorella Mannoia: "Ecco come festeggio i miei 60 anni"

Esce un'antologia con i successi e una selezione di brani classici di altri grandi artisti. Tra gli altri, Laura Pausini, Adriano Celentano e Dori Ghezzi

60 anni si fanno una volta sola. E Fiorella Mannoia non si è fatta scappare questa occasione per pubblicare una grande antologia musicale che racconta di questi anni fatti di incontri, collaborazioni, crescita personale, sfide vinte e delusioni. All’interno di “Fiorella” (questo il titolo dell’album) si può trovare tutto questo. Nel primo disco ci sono alcune tra le canzoni più importanti del suo repertorio; nel secondo, invece, canzoni di altri colleghi con i quali ha avuto modo di collaborare. Tra i due cd, infatti, si possono contare ben 18 duetti con amici e colleghi. E pare che ognuno di essi abbia una storia propria, un segreto nascosto. 

Una piacevole sorpresa è l’unica canzone inedita, Le parole perdute, scritta dalla stessa Fiorella che racconta: “Questa canzone ha un testo più politico di quanto sembri. Solo apparentemente ‘Amami amore mio’ è riferito a un partner: è rivolto a tutti noi”. Ma quindi quali sono queste parole perdute? “Sono ‘rispetto’, ‘partecipazione’, ‘amore’, ecc. - spiega - Ci vuole un atto di coraggio per farli rivivere: solo se stiamo uniti possiamo provare a crederci ancora”. Fiorella non è abituata a scrivere le proprie canzoni, e questo inedito ha significato molto per lei e per la sua crescita artistica: “Gli autori che ho incontrato in questi anni mi hanno insegnato l’uso della metafora. È una ginnastica continua - spiega - La canzone alla quale guardo con più ammirazione da questo punto di vista è Giovanna d’Arco di De Andrè. Ogni parola di quella canzone ha un significato profondo”. Non a caso Fiorella si definisce “un’interprete, cioè colui che sta a metà tra un attore e un cantante”. 

Un particolare della copertina dell'albumUn particolare della copertina dell'albumUfficio Stampa

Nella scelta delle canzoni da proporre in questi due CD, il testo dei brani ha avuto un ruolo essenziale: “Io riesco ad interpretare solo se c’è un testo in cui mi rispecchio, in cui credo. Molte volte un bel testo può valorizzare una musica meno forte, e di solito non capita l’inverso”, spiega. E tutte le canzoni - sia quelle che sono diventate vere e proprie hit sia quelle che forse non hanno avuto l’attenzione che avrebbero meritato - sono vere e proprie poesie. 

Tra le tante collaborazioni, quella con Laura Pausini nella storica Quello che le donne non dicono: “A parte Dori Ghezzi (con la quale duetta in Khorakhanè, ndr), è l’unica donna con la quale duetto nel disco. Ho scelto Laura per l’amicizia che ci lega, soprattutto dopo Amiche per l’Abruzzo. È determinata, è una donna forte: provo una grandissima ammirazione per Laura”. Una grande sorpresa è poi stata la collaborazione con Adriano Celentano in Un bimbo sul leone: “Avevo un po’ di paura nel chiedergli di cantare con me: io ho cominciato cantando le sue canzoni”, ammette. Ma “forse per la scelta particolare della canzone”, ha accettato, e ne è uscito uno tra i brani più preziosi di questa antologia. Poi, tra le altre, Amore bello con Baglioni, La stagione dell’amore con Franco Battiato, La paura non esiste con Tiziano Ferro e Le tue parole fanno male con Cesare Cremonini. 

Tra le chicche, una profonda Il parco della luna di Lucio Dalla: “Non poteva mancare un omaggio a Lucio”, dice Fiorella. “L’ho scelta perché è una delle canzoni che amo di più e anche perché quando è uscito A te (un album tributo a Dalla pubblicato da Fiorella nel 2013, ndr) non c’era”. 

All’interno del disco, una frase: “60 anni… e ancora tanta strada da fare”. Questa strada di cosa è fatta? “Non mi manca niente, spero solo di continuare ad avere stimoli - spiega - E le collaborazioni con i più giovani mi affascinano: mi insegnano qualcosa”. Anche se Fiorella nota - non con poco dispiacere - molte differenze tra i giovani di oggi e quelli di ieri: “I giovani dei talent mi fanno tenerezza: sono totalmente competitivi e a volte aggressivi. Sono portati a farlo perché non c’è tempo, devono dimostrare tutto e subito. Non li invidio”, confessa. Per questo, a dire la verità, un pensierino nel diventare produttrice di qualche giovane le era passato per la testa, ma “sarei in difficoltà, è un conflitto di interessi. Se mi arriva una bella canzone, che faccio? Io me la tengo per me”; scherza. 

A fine novembre partirà “Fiorella Live”, una tournée (prodotta da F&P Group) che attraverserà molti teatri italiani. Tra gli altri: 30 novembre - Bologna (Europauditorium), 1 dicembre - Verona (Teatro Filarmonico), 5 novembre - Milano (Teatro degli Arcimboldi), 27 e 28 novembre - Roma (Auditorium Parco della Musica). Tutte le date qui

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Giovanni Ferrari