Elio e le Storie Tese: esce l'Album Biango - la recensione
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Elio e le Storie Tese: esce l'Album Biango - la recensione

Da dove viene il titolo? Dallo storico White Album dei Beatles

Dopo Made in Japan, titolo palesemente preso in prestito dal’epico Lp dei Deep Purple, doppio live anch’esso, gli Elii ci riprovano, trafugando un altro titolo che ha scritto la storia del rock, come quel White Album che i Beatles pubblicarono nel 1968. Esce così il nono album in studio degli Elio e Le Storie Tese, L’album biango, che rievoca l’album beatlesiano anche nella cover, con il titolo scritto su uno sfondo bianco.

Tutti i dischi di Elio iniziano con una prima, breve traccia che fa da introduzione, in cui vengono riprodotti monologhi, telefonate o siparietti, tradizione che non manca neanche questa volta. L’album Biango infatti si apre con Televisione Russa, in cui un’annunciatrice sovietica parla di Sanremo citando Adriano Celentano e Toto Cutugno, introducendo Dannati Forever, uno dei due brani presentati proprio a Sanremo quest’anno ed eliminata la prima sera, come imposto dal regolamento del Festival. Gli Elii si sa, sono maestri dell’intrattenimento musicale, complici quelle melodie orecchiabili che accompagnano i loro testi, irriverenti e sempre pungenti.

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Dannati Forever è proprio una di quelle ‘Peerle’, per dirla alla Elio, dove si passa dal peccato, alla religione, dalla politica fino alla redenzione in soli 3 minuti e 40 secondi. Subito dopo troviamo il successone di quest’anno, La canzone mononota di cui si è già detto tutto e che possiamo riassumere in una sola parola: geniale. Il ritmo della sala prove è un simpatico brano dal sapore beatlesiano che racchiude ottime armonizzazioni corali e la magica armonica a bocca del grande bluesman Fabio Treves. Il brano seguente è Lettere dal WWW, dove Elio parla delle mail che infestano ormai chiunque e che hanno per oggetto delle fantomatiche richieste di aiuto o di matrimonio da parte di donne dell'est. Il tema dello spam internet viene ripreso anche nella strepitosa Enlarge your penis caratterizzata dai soliti controtempi della scrittura musicale eliana e con un ottimo arrangiamento che strizza l'occhio alle sonorità dei primi Police.

La prima parte dell'album si chiude con Lampo, una denuncia verso tutti quei fan che si ostinano a volersi fotografare con i componenti del gruppo con l'obiettivo di condividere sui social network le foto o i video appena fatti. Gli Elii non appoggiano questa strana ed invadente pratica e vestono il loro canto di protesta con un arrangiamento rock molto anni '80. Luigi il pugilista narra la storia di un improbabile pugile con gli occhiali poiché miope mentre in Una sera con gli amici, simpaticissimo brano in stile sixties, tra citazioni musicali dei Platters e di What a wonderful world, gli Elii affrontano il tema delle malelingue tra amici. Esilarante. Sonorità da disco music per Amore amorissimo, brano che si apre con una imitazione del grande Mr. Volare, Domenico Modugno, e che ne ripropone lo stile musicale ricordando La lontananza e Meraviglioso. Il Rock e l'energia de Il tutor di Nerone, con la partecipazione di Vittorio Cosma che interpreta la parte del rompiscatole telefonico fanno da apripista per il pezzo più importante di questo album biango, Reggia (Base per altezza) suonato dagli Area, puro esempio di rock progressive magistralmente suonato.

Troviamo gli Area anche nella traccia successiva, intitolata Come gli Area, nello stile della grande band ed impreziosita da alcuni vocalizzi unici e strepitosi di Demetrio Stratos, indimenticato ed indimenticabile componente degli Area. Chiudono questo imperdibile disco, A Piazza San Giovanni, cantata da Eugenio Finardi e proposta in anteprima durante il concertone del primo maggio e la superlativa Il complesso del Primo Maggio, dove ironizzano con grande eleganza e simpatia sugli spettatori e sui musicisti dell'evento romano. L'album biango degli Elii riporta un'aria nuova nel panorama discografico attuale, con la freschezza e la leggerezza che questi sei musicisti continuano a dimostrarci ancora una volta. Arrivato a 5 anni di distanza dal precedente è un album forse un po' ribelle, ma pieno di belle canzoni, realizzato da dei fuoriclasse che riescono a catapultarci in un attimo da Abbey Road al Parco Sempione.

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Tony Romano