Jim Thompson, Colpo di spugna
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Jim Thompson, Colpo di spugna

La Frontiera americana nel capolavoro di Jim Thompson

A Potts County la vita delle 1.280 anime che la abitano scorre tranquilla. Perché, parafrasando l’Antonio Razzi di Crozza ognuno "si fa li cazzi sua". Con buona pace dello sceriffo Nick Corey, che non ha difficoltà a mantenere l’ordine in città, anche perché si guarda bene dall’infastidire i concittadini più influenti per timore di non venire rieletto alle imminenti votazioni.

Per la confortevole somma di 2 mila dollari l’anno, Corey trascorre le sue giornate comodamente seduto nel suo ufficio al primo piano del tribunale, seduto con le gambe allungate sulla scrivania e lo Stetson appoggiato sugli occhi. Abbandona la posizione solo per salire in casa dove lo aspetta Myra, moglie e vicesceriffo, con cui condivide un menage a dir poco conflittuale.

L’arcigna consorte lo considera poco meno di un innocuo fannullone e non perde occasione per rimarcare la scarsa considerazione che ripone in lui. Ma per Nick, impermeabile quasi a tutto, questo è un punto di non ritorno che innesca in lui un meccanismo perverso e violento di cui è difficile mantenere il controllo.

La prosa cruda e cinica di Thompson è una radiografia della provincia americana che sotto la superficie del perbenismo piccoloborghese e bigotto nasconde gli istinti rozzi di una società cresciuta nel mito della Frontiera.

Su tutti le parole di Joe Lansdale: "Thompson è considerato il Fedor Dostoevskji dei romanzi da edicola, sarebbe più corretto chiamarlo il William Faulkner dei giacimenti petroliferi. Confinato in un retrobottega letterario dei tascabili da quattro soldi, Thompson scrive con l’energia esplosiva del petrolio che spruzza spontaneo dal terreno".

Jim Thompson
Colpo di spugna
Einaudi pag. 264
13,50 euro

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Gigi Radice