10 cose da sapere su Edgar Allan Poe
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10 cose da sapere su Edgar Allan Poe

Nomi, pseudonimi, cugine, mogli, gatti e baffi. Ecco alcune curiosità su uno dei più amati autori statunitensi, a 165 anni dalla scomparsa

In letteratura non passano alla storia solo le opere, ma anche le vite dei loro autori. Spesso sono proprio le esistenze più o meno tranquille dei grandi scrittori che influenzano la genesi di romanzi indimenticabili, e che accrescono l’aura leggendaria dei loro protagonisti. Per questo è divertente (e talvolta illuminante) indagare i lati più particolari e curiosi dei miti della letteratura.

Se esistesse una classifica degli autori più controversi, tra i primi posti ci sarebbe certamente Edgar Allan Poe (scomparso 165 anni fa, il 7 ottobre 1849). Ecco dunque dieci cose che non tutti forse conoscono del maestro americano.

1. Sotto il segno di Shakespeare
I genitori di Poe erano attori e, molto probabilmente, scelsero il suo nome ispirandosi al principe Edgar, uno dei personaggi del Re Lear di Shakespeare, tragedia che stavano portando in scena proprio nel periodo della nascita del futuro scrittore.

2. Pseudonimi
Poe ne ha utilizzati molti. Tra i tanti, il primo fu Gaffy, soprannome dei tempi del college. Nei panni di Henri Le Rennet firmò la raccolta Tamerlane and Other Poems, ma soprattutto si nascose dai creditori. Per il certificato di arruolamento nell’esercito utilizzò invece Edgar A. Perry. Per la poesia Il corvo usò il nomignolo Quarles, una sorta di gioco di parole (“quarrel” significa “litigio”). Infine, poche settimane prima di morire, chiese a sua zia Maria Clemm di inviargli una lettera, ma indirizzata a E.S.T. Grey.

3. Il fratello poeta
William Henry Leonard Poe (Henry), fratello maggiore di Edgar, era un marinaio dal bicchiere facile che ha pubblicato alcune poesie e racconti in una rivista di Baltimora. Ma forse, gran parte di questi lavori erano in realtà del più noto dei due Poe. Henry morì durante un'epidemia di colera nel 1831.

4. Non portava i baffi
In effetti è difficile da immaginare, ma per la maggior parte della sua vita Poe non si è mai fatto crescere barba o baffi. Solo nel più oscuro e disperato periodo, quello che lo ha portato alla morte, iniziò a portare quei baffetti entrati poi definitivamente a far parte della sua iconografia.

5. La versione giapponese
Taro Hirai è stato un critico letterario e scrittore giapponese della prima metà del Novecento, che scrisse numerosi romanzi e racconti gialli. Era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, tanto che assunse lo pseudonimo di Ranpo Edogawa, ossia la trasposizione fonetica anagrammata del nome di Poe (che in Giappone suona così: “Edogaa Aran Poo”).

6. Litigare con sé stessi, o con “Nessuno”
In un articolo dell’Evening Mirror di New York del maggio 1845, Poe accusò il poeta Henry Wadsworth Longfellow di plagio. Una cosa strana, dato che proprio un anno prima lo aveva elogiato definendolo come “il miglior poeta in America”. In difesa di Longfellow rispose all’articolo un misterioso lettore del giornale, un tale Outis. La leggenda vuole che fosse stato proprio Poe a scriversi quella risposta, nel tentativo di occupare più spazio tra le colonne del giornale, firmandosi con lo stesso nome che usò Ulisse con il Ciclope (“Outis” è in greco “Nessuno”).

7. Matrimonio in famiglia
All’età di 27 anni Poe sposò sua cugina Virginia Clemm. Il certificato di matrimonio segnava 21 anni per la sposa, ma in realtà ne aveva solamente 13.

8. Com’è morto? E chi è Reynolds?
I dettagli della morte di Edgar Allan Poe sono ancora sconosciuti. Il 3 ottobre del 1849 fu trovato in pieno delirio mentre girovagava per le strade di Baltimora, indossando abiti non suoi. Quattro giorni dopo morì in ospedale, senza mai essere stato in grado di spiegare cosa gli fosse successo. Non avendo documentazione medica dell’epoca, negli anni si sono susseguite varie ipotesi, tra cui epilessia, sifilide, rabbia, delirium tremens, meningite e colera. Si dice che la notte prima di spirare abbia ripetuto il nome “Reynolds”, ma nessuno ha mai saputo spiegare a chi si riferisse.

9. Gatti
Nonostante uno dei suoi più famosi racconti (Il gatto nero) parli di macabre pratiche su uno spaventevole felino demoniaco, Poe era un grande fan dei gatti. Ne aveva uno suo, chiamato Catterina (i giochi di parole…).

10. Più soldato che scrittore
Oggi Poe è apprezzato e ricordato per la sua penna e il contributo che ha dato alla letteratura mondiale. Ma in vita non fu così. Il lavoro più costante e gratificante in cui si impiegò fu nell’esercito. Si iscrisse a 18 anni e in soli due anni raggiunse il grado di sergente maggiore. Ma a un certo punto (per nostra fortuna) cambiò idea, facendosi espellere per motivi disciplinari dalla prestigiosa accademia di West Point.

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Andrea Bressa