La canzone del mare
Bolero Film

La canzone del mare, folk irlandese e poesia: 5 motivi per vedere il film

Cartoon di Tomm Moore candidato all'Oscar, intreccia i racconti della tradizione in una fiaba contemporanea. Magica ed emozionante

Nel panorama delle uscite cinematografiche che iniziano a volgere al languore estivo, ecco una perla d'animazione da non perdere: La canzone del mare di Tomm Moore. Il trentanovenne regista e animatore irlandese non sbaglia un colpo. Il suo primo cartoon, The Secret of Kells, nel 2010 è stato candidato all'Oscar come miglior film d'animazione. Stesso destino per questa sua opera seconda, che agli Academy Awards 2015 è stata immeritatamente battuta da Big Hero 6.

Poetico, magico, commovente, La canzone del mare combina sorprendente ricchezza e profondità narrative alla semplicità genuina dei disegni, evocativi e seducenti. Riesce a intrecciare con intelligenza racconti della tradizione in una fiaba contemporanea.
Dal 23 giugno al cinema con Bolero Film, ecco 5 cose da sapere sul cartoon.

1) Commoventi sentimenti famigliari

Sulla base dei suoi ricordi di bambino negli anni '80, Tomm Moore ha pensato a una fiaba moderna che mescola un'Irlanda di miti e leggende che stanno sbiandendosi a una storia di perdita e affetti contemporanea. Ben è un fanciullo triste e arrabbiato. Sua madre da piccolo lo coccolava con racconti magici, ma sua madre non c'è più. C'è però la sua sorellina Saoirse, che Ben odia e maltratta. Saoirse è dolcissima. Ha un viso interrogativo che reclama ingenuamente complicità e affetto. Il muro ostile innalzato da Ben è lancinante e toccante. Com'è appassionante il lento passaggio dal dolore alla riconciliazione, dalla rabbia all'amore. I sentimenti famigliari sono esplorati con sensibilità: la sofferenza inabilitante del padre, l'amore iperprotettivo che separa un bambino dal suo patrimonio, l'incomunicabilità tra fratelli per colpe ascrivibili solo al fato. 

2) La meraviglia del folklore irlandese

Tramite Saoirse, bambina speciale, veniamo introdotti a un mondo magico, fatto di miti e leggende suadenti. Moore si è lasciato ispirare dal libro Il Popolo del Mare, una raccolta di vecchie storie irlandesi e scozzesi sulle foche-esseri umani. Entriamo così in contatto con un universo folk da riscoprire, ascoltare e ripetere, per non lasciarlo cadere nel vuoto. Conosciamo le Selkies, foche che possono trasformarsi in esseri umani. Nella mitologia irlandese le storie con le Selkies erano spesso allegorie sul dolore della perdita di una persona amata in mare.
Ma ci sono anche il dio del mare Mac Lir (o Manannán Mac Lir) e il Grande Seanachai (un seanachai è un narratore tradizionale in Irlanda, che impara le storie dalle vecchie generazioni e le trasmette a quelle successive). Quest'ultimo è il personaggio più divertente e ingegnoso, un vecchio dalla lunghissima e intricata chioma bianca: ogni suo capello trattiene una storia da raccontare. 
La speranza di Moore è che il film "possa ispirare il pubblico a cercare le vecchie storie e poi reinterpretarle per le nuove generazioni, mantenendo la verità".

3) Disegni semplici e poetici, melodie armoniose

L'animazione trova nel 2D la sua espressione migliore, con una luce mutevole e avvolgente e il cielo e l'atmosfera umida dell'Irlanda. Le grafiche e i disegni sono semplici ma fortemente evocativi, stilizzati ma ricchi di particolari, sotto la direzione artistica del francese Adrien Merigeau. A ispirarli i dipinti del pittore irlandese di paesaggi Paul Henry e artisti moderni come Klee e Kandinsky e Jean Michel Basquiat. Nel pool dei venti disegnatori anche tre italiani formatisi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino. 
A impreziosire il tutto, in una meravigliosa congiunzione di bellezza visiva e armonia musicale, ci sono melodie leggiadre che rimangono dentro. La colonna sonora è un mix di musiche originali composte da Bruno Coulais e musica tradizionale irlandese della band Kíla, che già avevano collaborato al precedente film The Secret of Kells.

4) Sul modello di Miyazaki

Il tentativo di Moore, che è cofondatore dello studio di animazione Cartoon Saloon, è offrire ai bambini irlandesi e ai bambini di tutto il mondo uno spaccato sulle storie e sulle leggende popolari e offrire un'alternativa ai cartoon americani che dominano i nostri schermi. "Sono sempre stato incuriosito da film come quelli di Hayao Miyazaki, che offrono uno spaccato su una cultura sconosciuta ma che comunicano temi universali", spiega Moore.
La canzone del mare non è anticipato dal clamore commerciale che hanno Zootropolis, Kung Fu Panda 3, Angry Birds & co, ma non ha nulla da invidiargli. Anzi, può guardarli dall'alto.

5) Un cartoon per tutti

La canzone del mare è un film per tutti. Per i più piccoli, ma anche per gli adulti, che ne resteranno ammaliati. "Ho lavorato duro questa volta per realizzare un film che si rivolgesse a una larga fascia di pubblico", ha detto Moore. "Sono sicuro che sia gli adulti che gli adolescenti apprezzeranno le grafiche, la musica e la storia, ma volevo fare un film come Il libro della giungla o Il mio vicino Totoro che i minori possono sicuramente ammirare ma che ritorna poi ancora una volta che saranno cresciuti".

La canzone del mare, immagini del film

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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