Spaghetti story, la commedia sui trentenni di oggi - Video in anteprima
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Spaghetti story, la commedia sui trentenni di oggi - Video in anteprima

Film indipendente, Spaghetti story arriva al cinema il 19 dicembre, fortemente voluto dal suo regista Ciro De Caro, trentottenne romano.

\"Ho voluto raccontare la mia generazione, troppo spesso dimenticata dalle commedie giovanili che vanno per la maggiore\" spiega. \"È un film low budget, anzi, sarebbe più corretto dire no budget: ho preferito agire piuttosto che restare in attesa di un vero e proprio finanziamento, non ho voluto correre il rischio che il film non vedesse mai la luce. Troppo spesso, infatti, nell'attesa di opzionare un attore famoso per invogliare un produttore a investire o ricevere i fondi che non arrivano, i film non vengono prodotti, e le storie che dovrebbero raccontare la 'nostra storia' non vengono raccontate\".

Spaghetti Story, portato nelle sale grazie a Distribuzione Indipendente, entra nelle vite dei giovani adulti di oggi. Valerio (Valerio Di Benedetto) è un bravo attore, ma si arrangia con impieghi part-time nell'attesa di poter vivere del proprio lavoro. Il suo amico Scheggia (Cristian Di Sante) vive ancora con la nonna, ma sa già come crearsi \"una posizione\". Serena (Sara Tosti) è una studentessa, ma vorrebbe costruire una famiglia con Valerio. Giovanna (Rossella D'Andrea) lavora come massoterapista, ma sogna di diventare chef di cucina cinese. Quattro giovani adulti dei nostri giorni, che sembrano avere le idee chiare su chi sono e cosa vogliono ma di fatto restano ingabbiati nei propri schemi mentali. Ognuno giudica l'altro ed è cieco di fronte alle proprie esigenze e potenzialità. Quando la giovane prostituta cinese Mei Mei (Deng Xueying) entra a far parte delle loro vite, tutto cambia rapidamente…

 


\"Spaghetti Story rappresenta la mia generazione non solo per quel che racconta, ma anche e soprattutto per il modo in cui è stato realizzato\" dice ancora De Caro, autore anche della sceneggiatura insieme a Rossella D'Andrea. \"È un film molto semplice, girato con l’attrezzatura che poteva entrare nel bagagliaio di un’auto, con una sola ottica (un 50 mm), in soli undici giorni, tra difficoltà e imprevisti che, alla fine, si sono rivelati il vero valore aggiunto, poiché hanno stimolato la creatività e la ricerca di nuove soluzioni. L’uso quasi esclusivo di un solo campo, della macchina a mano, la relativa scelta di pochissimi primi piani e di molti tagli interni (funzionali, ma perfetti per come intendevo raccontare la storia), si rivela essere non solo un’esigenza imposta dalla povertà dei mezzi ma una scelta funzionale, necessaria al racconto di questa particolare storia. Il titolo, non a caso, fa riferimento a un modo tutto italiano di fare le cose, 'spaghetti': semplice, economico, anche povero se vogliamo, ma non per questo privo di creatività, ingegno, passione\".

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