Nei primi dieci mesi del 2013 i roghi di rifiuti e altre sostanze tossiche nel Casertano sono diminuiti rispetto allo stesso periodo del 2012: da 1.216 di un anno fa a 915 roghi. Su circa 7.358 interventi effettuati dai Vigili del Fuoco di Caserta da gennaio a ottobre, 3.164 (43%) sono stati incendi e tra questi quasi 1.800 si sono sviluppati nei territori dell’Aversano e del litorale domizio ovvero quelli più esposti all’illegalità ambientale. Insomma, nella Terra dei Fuochi.
Panorama.it, ha intervistato un esperto ambientale per capire se il nuovo Decreto legge varato dal Governo che prevede l’arresto per chi brucia rifiuti, sarà un deterrente oppure no per tutti coloro che fino ad oggi hanno smaltito le sostanze tossiche bruciandole.
Paolo Pipeschi, esperto del settore rifiuti per l’azienda Ambiente S.C.,secondo lei questa nuova legge prevista dal governo risolverà il problema degli incendi?
“La fattispecie giuridica introdotta con il Decreto è sicuramente nuova e indubbiamente andrà a colmare una lacuna esistente ma non credo proprio che sarà un deterrente per coloro che fino ad oggi hanno bruciato in modo incontrollato centinaia di tonnellate di rifiuti. Non possiamo dire che sia una legge inutile perché comunque si cerca di disciplinare un settore ma non raggiungerà mai gli obiettivi che la legge e il Governo si è prefissato”
Perché?
“E’ semplicissimo, nel settore ambientale mancano i controlli. Gli organi esistenti che sono preposti al controllo del territorio non controllano adeguatamente e non perché non abbiano la volontà di farlo ma perché non hanno i mezzi e neppure la formazione. Negli ultimi 20 anni si è assistito ad un lento ma inesorabile depauperamento dei poteri di alcuni soggetti preposti al controllo, ad esempio le Arpa, le Aziende regionali per il controllo dell’ambiente. Quest’ultime spesso si trovano a lavorare senza mezzi o risorse umane. Stessa cosa per la Finanza o i Carabinieri del Noe. Ovviamente i risultati sono insufficienti rispetto a quanto sarebbe necessario fare. Non solo, negli ultimi decenni il settore ambientale ha fatto notevoli cambiamenti e questi soggetti preposti al controllo non hanno mai effettuato corsi di aggiornamento”
Ma oggi non si parla solo di sanzione amministrativa ma anche di carcere…
“Certo, ma la sostanza non cambia. Oggi chi abbandona sul ciglio della strada un televisione, un materasso o altri rifiuti è soggetto ad una multa il cui importo previsto varia da un minimo di 300 euro ad un massimo di 3 mila euro. Non sono pochi soldi. Queste sono sanzioni importanti eppure i cittadini continuano ad abbandonare rifiuti in ogni angolo della città e delle campagne. Questo dimostra che la legge c’è, la sanzione pure ma non ci sono controlli. Quindi si può legiferare all’infinito ma se mancano i controlli o gli uomini, la legge è del tutto inutile. L’esempio lampante sono i siti di bonifica ”
Si spieghi meglio, dottor Pipeschi…
“I lavori di bonifica all’interno delle decine di siti inquinati sparsi tra Nord e Sud Italia, sono quasi fermi. Perché? Perché lo Stato non ha le risorse. Le procedure di bonifica vanno a rilento perché il Ministero è congestionato, praticamente fermo. L’unica soluzione per frenare l’inquinamento ambientale sono i controlli e non presso le aziende iscritte al Sistri, che già per il fatto di essere iscritte rispettano pedissequamente le disposizioni di legge ma presso tutte le altre che continuano a sversare e bruciare rifiuti in modo incontrollato”