Nel Giappone post Covid un avatar misura la febbre e l'AI controlla se vi siete lavati bene le mani
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Nel Giappone post Covid un avatar misura la febbre e l'AI controlla se vi siete lavati bene le mani

A Tokyo e in tutto il Giappone, la parola lockdown non esisteva. La quarantena, per i giapponesi, era ben differente rispetto alla dura chiusura di tutte le attività come avvenuto in Italia.

Ma nel Paese in cui la tecnologia regala sempre nuove esperienze ecco comparire avatar e intelligenze artificiali in grado di controllare i comportamenti dei cittadini utili, secondo le società tech asiatiche, a prevenire nuovi contagi da Covid.

Se la Secom, società di sicurezza giapponese ha iniziato a utilizzare una guardia virtuale 3D presso la sua sede centrale di Tokyo in via sperimentale. La guardia virtuale controlla le temperature dei visitatori per prevenire la diffusione del coronavirus. La guardia virtuale a grandezza naturale, che assomiglia a un personaggio di un anime, viene mostrata su un display a specchio all'ingresso dell'ufficio. Se la telecamera termografica rileva che un visitatore ha una temperatura di 37.5 gradi o superiore, la guardia chiede alla persona di riprenderla con un termometro.

Tre mesi dopo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato di cantare "Happy Birthday" due volte durante il lavaggio delle mani per combattere il coronavirus, Fujitsu Ltd ha invece sviluppato un monitor di intelligenza artificiale che garantirà un controllo in fase di lavaggio.

L'intelligenza artificiale, in grado di riconoscere i movimenti complessi delle mani e di rilevare anche quando le persone non usano il sapone, era in fase di sviluppo prima dell'epidemia di coronavirus per le aziende giapponesi che attuano norme igieniche più severe, e si basa su una tecnologia utilizzata per la sorveglianza del crimine in grado di rilevare movimenti sospetti del corpo.

L'IA di Fujitsu controlla se le persone completano una procedura di lavaggio a mano in sei fasi che, come le linee guida emanate dall'OMS, chiede alle persone di pulirsi i palmi, lavarsi i pollici, lavarsi tra le dita e intorno ai polsi, e strofinare anche le unghie.

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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