Tutti pazzi per l’alluminio
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Tutti pazzi per l’alluminio

Basta un case in metallo per fare di un gadget hi-tech un oggetto di successo?

Da qualche mese a questa parte non si parla d’altro. Di quanto siano preziosi, raffinati e strafighi i gadget tech in alluminio. E insomma, non sappiamo chi vincerà alle prossime elezioni europee ma di certo il partito dei metallari è in continua ascesa. Perché, dai, dove vai se lo smartphone d’alluminio non ce l’hai?

E poi, diciamola tutta, in un mondo invaso dalla plastica, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è sapere che il dispositivo elettronico dei nostri sogni, quello per cui saremmo disposti a spendere follie, è realizzato con un policarbonato da quattro soldi. Dicono che l’iPhone 5C, per esempio, sia stato un mezzo flop proprio per questo motivo. Vuoi mettere la differenza fra un iPhone in plastica e uno in alluminio satinato? Sarebbe un po’ come confondere il Parmesan col Parmigiano.

Intendiamoci, non è solo una questione di mode o di gusti. A dispetto del suo peso specifico, l’alluminio ha un ruolo sempre più pesante nel mondo hi-tech. Il capo mondiale del design di Samsung, per dire, sarebbe stato sollevato dal suo incarico anche per colpa dell’alluminio. Scrive la Reuters che la sua ultima creatura, il Samsung Galaxy S5, avrebbe ricevuto un’accoglienza tiepida proprio per colpa di un case plasticoso che lo rende simile a un grosso cerotto. Povero Chang Dong-hoon, non gli è bastato condurre la sua azienda al primo posto delle classifiche di vendita mondiali. Sul più bello ci è caduto sull’alluminio, non lo doveva fare.

Fossi nei panni di un designer di Nokia, Motorola o Lg ci penserei due volte prima di progettare l’ennesimo dispositivo in plastica.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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