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Thomas Struth in mostra al MAST di Bologna

Thomas Struth in mostra al MAST di Bologna

In mostra al MAST di Bologna una selezione di grandi immagini a colori del noto fotografo tedesco che mostrano gli aspetti più reconditi della tecnologia

Thomas Struth in mostra al MAST di Bologna
© Thomas Struth

Thomas Struth – Albero bronchiale con struttura di supporto, Wildau, 2016

Thomas Struth in mostra al MAST di Bologna
© Thomas Struth

Thomas Struth – Grace, Follow-On, veduta dal basso, IABG, Ottobrunn, 2017

Thomas Struth in mostra al MAST di Bologna
© Thomas Struth

Thomas Struth – Golems Playground, Georgia Tech, Atlanta, 2013

Thomas Struth in mostra al MAST di Bologna
© Thomas Struth

Thomas Struth – Spettrometro a incidenza radente

Thomas Struth in mostra al MAST di Bologna
© Thomas Struth

Thomas Struth – Sorghum, Danforth Plant Science Center, St Louis 2017

Thomas Struth in mostra al MAST di Bologna
© Thomas Struth

Thomas Struth – Modello in dimensioni reali, JSC, Houston, 2017

Si intitola “Thomas Struth: Nature & Politics” la mostra che verrà allestita dal 2 febbraio al 22 aprile 2019 negli spazi espositivi del MAST, il centro polifunzionale di Manifattura, Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna.

Un percorso espositivo interessante, che si snoda fra 25 immagini a colori realizzate del fotografo tedesco Thomas Struth a partire dal 2007 nei siti industriali e di ricerca scientifica di tutto il mondo e che rappresentano l’avanguardia, la sperimentazione e l’innovazione nelle attività umane.

Le date

La mostra apre al pubblico dal 2 febbraio al 22 aprile 2019 nei seguenti giorni e orari:

Dal Martedì alla Domenica dalle 10.00 alle 19.00 – Chiuso il Lunedì

Dove

Ad ospitare l’esposizione gli spazi del MAST, in via Speranza 42 a Bologna

Perchè è interessante

Laboratori di ricerca spaziale, impianti nucleari, sale operatorie, piattaforme di perforazione: nelle 25 fotografie di grande formato esposte nella PhotoGallery del MAST, Thomas Struth – artista tra i più noti e affermati della scena internazionale – accompagna il visitatore alla scoperta di luoghi solitamente inaccessibili al pubblico, mostrandoci uno spaccato del mondo sconosciuto che sta dietro all’innovazione tecnologica.Il tutto immortalato con minuziosa attenzione, distaccata curiosità e con la capacità di osservare quelle caratteristiche degli ambienti e delle infrastrutture che i ricercatori non vedono più, perché estranee ai loro interessi.

Come ha spiegato Urs Stahel – curatore della mostra – “Con la consueta precisione e meticolosità e con una spiccata sensibilità estetica, Thomas Struth realizza grandiose immagini del mondo della ricerca contemporanea e dell’alta tecnologia. Attraverso le sue fotografie siamo in grado di percepire tutta la complessità, la portata, la forza dei processi, ma anche di intuire il potere, la politica della conoscenza e del commercio che essi celano. Col tempo impariamo a dare un nome alle singole parti di questi processi, ce ne appropriamo integrandoli nel mondo che conosciamo, ma il nesso complessivo sfugge alla nostra comprensione e non ci resta altro che un grande stupore, a volte divertito, di fronte all’alterità straniante di questi ‘ingranaggi’ ipertecnologici del presente e del futuro.”

Thomas Struth, breve biografia

Nato nel 1954 a Gheldria, Germania, Struth è uno degli artisti più importanti della sua generazione.

Negli anni Settanta è stato studente alla Kunstakadamie Düsseldorf, dove prima ha studiato pittura con Gerhard Richter e poi fotografia con Bernd e Hilla Becher: insieme agli altri allievi dei Becher (tra cui Andreas Gursky, Thomas Ruff e Candida Höfer), è stato uno dei protagonisti della cosiddetta Scuola di Düsseldorf, città che tra il 1976 e il 1997 ha rappresentato un luogo di eccellenza della produzione fotografica e un centro di formazione professionale e artistica ad altissimo livello.

Divenuto celebre in tutto il mondo grazie alle sue fotografie di vedute urbane, ai ritratti individuali e di famiglia, alle immagini di grande formato scattate nei musei e alle fotografie della serie “Paradise”, a partire dal 2007, dopo aver visitato un enorme cantiere navale nell’isola di Geoje in Corea del Sud, Struth ha affrontato e illustrato un tema nuovo: quello della scienza e della tecnologia. 


Le sue opere sono nelle collezioni dei più importanti musei del mondo.

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