Tempo Reale Extra, l'intervista a Francesco Renga
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Tempo Reale Extra, l'intervista a Francesco Renga

Dal 21 ottobre 2014 l'album campione di vendite torna in riedizione speciale

Per la pubblicazione di "Tempo Reale Extra", Francesco Renga ci ha dedicato un bel po' del suo tempo per parlare con me di questo anno straordinario, per lui e per il team di persone con cui ha lavorato in questi mesi così intensi. Un anno di soddisfazioni reali anche per il pubblico, visto il suo ritorno da campione nella discografia italiana. E per le emozioni regalate attraverso la sua musica. 

Ti aspettavi tutto questo?
"Non rispondeva a nessuna delle mie più rosee aspettative. L'unica cosa di cui sono contento è che è stata una scommessa vinta per uno come me che voleva rimettersi in gioco in modo nuovo. È facile perdersi in una strada che non conosci".

Lo sai che hai venduto più tu che tutti gli altri big di Sanremo sommati?
"Tempo Reale è un figlio con più padri. Tutta la mia squadra è felice di vivere questo momento. Ma credimi, non sono uno che gode dell'insuccesso degli altri e soprattutto, non mi schermo dietro il mio. Ho fatto un buon lavoro ed è andato bene, questo mi basta".

Riavrai la stessa squadra per il prossimo album?
"Senza dubbio. Quando nel lavoro ritrovi l'entusiasmo in ogni suo aspetto, vuol dire che sei di nuovo sulla strada giusta. Ho rimesso in discussione tutto, anche la mia voce, arrivando in territori che non pensavo di poter raggiungere. Ho fatto musica popolare, sperimentando".

Ci sono stati tentativi di brani anche molto folli, esclusi poi dal disco?
"Sì. Per esempio c'era una tamarrata dance che mi piaceva tantissimo. Ma non è entrata perché non stava bene nell'economia dell'album. Chissà che non possa tornare in futuro".

La vera novità di "Tempo Reale Extra" è la registrazione del brano "Almeno un po'" con Kekko Silvestre dei Modà.
"L'abbiamo riarrangiata esattamente come volevamo. È un po' diverso, è un duetto sorprendente di cui vado particolarmente orgoglioso".

C'è chi, tra i tuoi fan della prima ora, ha osteggiato questo duetto, vero?
"Ho letto, ma è il prezzo da pagare quando non ti conoscono in pochi, ma tutti. Alcuni fan della vecchia guardia mi vedono come un tesoro di cui andare gelosi e oggi soffrono questo momento di popolarità. Da ascoltatore è successo anche a me con gli R.E.M. quando dalla nicchia sono diventati una rock band di successo".

Non pensi che sia il solito vecchio astio verso i Modà come realtà musicale?
"Anche. Ma è inutile nascondersi dietro un dito. I Modà sul lungo periodo si sono tolti tutte le soddisfazioni che un cantante o una band desidera in una carriera. Kekko è un autore incredibile, con una scrittura connessa al sentore del pubblico in modo viscerale. Non è un caso che venda tantissimo e gli artisti cerchino canzoni scritte da lui. Non è un matto baciato dalla fortuna, è una fetta bella e vera della musica italiana".

Te lo chiedono i fan della Amoroso e quindi anche noi: "L'amore altrove" con Alessandra Amoroso diventerà un singolo?
"Prima dicevo 'mi piacerebbe', oggi dico 'si farà'. Vi annuncio che questa canzone sarà certamente un prossimo singolo".

Gianluca Grignani durante la presentazione del suo ultimo album, ha detto che se esiste un vero fenomeno musicale, sei tu.
"Grazie! Davvero grazie. Lui è un uomo che come tutti gli artisti veri ha mille contraddizioni. Dai suoi problemi esistenziali ha dato vita a canzoni bellissime. Esorcizza i suoi fantasmi con la musica, ha un modo così bello e a tratti ingenuo di vivere. È un poeta e ho molta stima di lui".

Qual è la canzone recente che avresti voluto cantare tu?
"Greygoose di Cesare Cremonini"

Come mai hai chiamato Extra la riedizione di "Tempo Reale"?
"Anche se ricorda i cereali per la colazione, mi piaceva il nome. Non amo molto l'idea che una riedizione venga associata al concetto di lusso con Gold e Platinum Edition. Preferivo più un nome che rimettesse in campo l'album con in più, ed ecco gli extra, le sue novità acustiche".

Fino alla fine del 2014, hai date serratissime live. Come farai?
"Vivo la cosa con preoccupazione. Credo che nessun artista italiano possa fare sei date in sette giorni. Però vi assicuro che quando cantavo con i Timoria si faceva questo e molto di più. Ora la diferenza è solo di età"

Parteciperesti al Sanremo di Carlo Conti?
"Per ora ho già dato. Ma vedere che l'uomo che per il Festival veniva sempre considerato l'ultima ruota del carro, oggi in prima linea per fare un grande Festival è una cosa che mi rende felice. Se lo merita, è l'uomo giusto e lo penso già da tanto tempo".

Scusa se insisto ancora, ma questa smaccata popolarità del disco, il successo del tour, non le senti come una rivincita rispetto alla tua non vittoria al Festival?
"No, davvero. Sono più contento che le canzoni siano arrivate alla gente. Quel primo posto parziale al televoto per me era già il premio della vittoria. Per fortuna il tempo dà sempre ragione alle cose".


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Alessandro Alicandri