Cinquant’anni fa l’Inghilterra veniva scossa da una serie di omicidi rituali di ragazzi dai 10 e i 17 anni, nei dintorni di Manchester. Ci volle più di un anno a trovare i colpevoli: Ian Brady e Myra Hindley, due fidanzati ventenni, intrisi di ideologia nazista e simpatie per il marchese De Sade. Soprannominati gli assassini della brughiera, adescavano le giovani vittime e spesso le facevano ubriacare per poi ucciderle. La loro storia viene ora raccontata nella miniserie in tre episodi La coppia che odiava i bambini, in onda da domenica 16 marzo alle 21.55 su Crime + Investigation (canale 117 di Sky).
Ma ideologia a parte, quali furono i motivi che spinsero i due a celebrare un lungo San Valentino di sangue, torturando e uccidendo 5 innocenti? All’inevitabile indagine sull’infanzia dei due killer, si accosta anche il tentativo degli autori delle serie di raccontare il lato oscuro della Swinging London. Perché le atrocità di Ian e Myra balzarono alle cronache proprio negli anni in cui l’Inghilterra esportava idee e talenti: dai Beatles alla minigonna.
La polizia inglese riuscì a mettere fine agli omicidi e ad arrestare la coppia solo nell’autunno del 1965, circa due anni dopo il primo omicidio. La serie, in stile docu-fiction, racconta l’intera vicenda, accompagnata da interviste ai compagni di scuola della Hindley, ai parenti delle vittime e all’ufficiale di polizia incaricato di riesaminare il caso. Perché quell’orrore a mezzo secolo di distanza continua a turbare i sonni degli inglesi.