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Intelligenza artificiale: l’ecosistema italiano cresce con FAIR

Intelligenza artificiale: l’ecosistema italiano cresce con FAIR

FAIR – Future Artificial Intelligence Research ha presentato a Roma i risultati del più grande programma nazionale dedicato all’IA, finanziato dal PNRR: una rete di 136 realtà tra università, ricerca e imprese che sta trasformando il panorama scientifico italiano.

Nel corso della Conferenza Finale del progetto FAIR – Future Artificial Intelligence Research, in programma a Roma dal 10 al 12 dicembre 2025, è stato presentato l’ecosistema nazionale ricerca – impresa che si è sviluppato intorno alla Fondazione durante i tre anni di attività finanziati dal PNRR. FAIR, ente di diritto privato senza scopo di lucro e Hub nazionale per la ricerca avanzata sull’Intelligenza Artificiale, ha coordinato un partenariato distribuito in tutta Italia che oggi comprende 136 tra università, enti di ricerca e imprese, un risultato che rappresenta una delle eredità più significative del progetto.

Intelligenza artificiale: l’ecosistema italiano cresce con FAIR

La struttura della Fondazione

La Fondazione FAIR è stata creata per coordinare il più ampio programma italiano di ricerca sull’AI finanziato con fondi PNRR e ha riunito enti di ricerca, università e imprese su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di creare tecnologie di AI avanzate, affidabili, sostenibili e pienamente centrate sugli umani. La Fondazione è costituita da 4 enti di ricerca (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Fondazione Bruno Kessler, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Istituto Italiano di Tecnologia), 13 università (Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Sapienza Università di Roma, Scuola Normale Superiore, Università Campus Bio-medico di Roma, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Università di Pisa, Università di Trento, Università di Bari, Università della Calabria, Università di Catania, Università di Napoli “Federico II”, Università di Modena e Reggio Emilia), 5 aziende (Bracco, Expert.ai, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Lutech) e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica.
Il progetto ha visto coinvolti 25 partner a cui si sono uniti, attraverso lo strumento dei “bandi a cascata”, 35 altre Università ed Enti di ricerca e 76 PMI su 16 regioni italiane, per un totale di 136 soggetti coinvolti.

I numeri di FAIR

FAIR è un progetto di Partenariato Esteso finanziato con 116,1 milioni di euro, di cui 48,1 ml destinati al Sud Italia. In tre anni di progetto ha creato un ecosistema che coinvolge 1033 scienziati, tra cui 516 neo-reclutati, tra giovani ricercatori e studenti di dottorato.
Tra i risultati raggiunti, una produzione scientifica del 334% superiore alla soglia attesa (quasi 3000 pubblicazioni secondo i dati parziali di luglio 2025, a cinque mesi dal termine del progetto), suddivise tematicamente su tre filoni di ricerca principali: AI centrata sull’umano, AI robusta e affidabile e AI green e sostenibile.

Una rete distribuita in tutta Italia

La distribuzione regionale dell’ecosistema FAIR racconta una presenza che coinvolge l’intero Paese, con aree a forte densità di ricerca e innovazione come Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte, e regioni in rapida crescita come Puglia, Campania, Sicilia e Calabria. La capillarità è uno degli elementi distintivi del progetto: ogni territorio ha potuto contribuire allo sviluppo dell’AI italiana, portando competenze specifiche e casi d’uso concreti che arricchiscono la dimensione nazionale del programma, attivando collaborazioni trasversali tra università, centri di ricerca e imprese, favorendo lo sviluppo di nuovi laboratori congiunti e contribuendo alla formazione avanzata di giovani ricercatori.
I bandi a cascata nazionali erogati dal progetto per allargare l’ecosistema oltre i 25 promotori iniziali hanno riguardato università, centri di ricerca ed enti da una parte e aziende dall’altra, con l’obiettivo appunto di espandere ulteriormente la rete premiando la collaborazione Nord-Sud.

Le mappe dell’innovazione italiana

Dalle mappe presentate a Roma emerge una fotografia dell’innovazione italiana particolarmente articolata. Nel Nord Italia, la Lombardia rappresenta l’area a più alta densità: 38 soggetti tra università, centri di ricerca e aziende, che includono istituzioni accademiche di primo piano, grandi industrie tecnologiche e numerose PMI innovative.

Il Centro Italia mostra una forte articolazione, trainata dalla Toscana (18 soggetti di cui 7 tra università e centri di ricerca e 11 aziende) e dall’Emilia-Romagna (11 soggetti), seguite dal Lazio (10 soggetti).

Il Meridione offre un quadro altrettanto dinamico. La Campania è uno dei poli più vivaci con 18 partner, tra università, spin-off, PMI e imprese consolidate attive nei settori digitali e industriali. La Puglia conta 12 realtà, tra atenei, INFN, Politecnico di Bari e imprese innovative specializzate in AI, geospaziale, manifattura e creatività digitale. La Calabria contribuisce con 12 soggetti, includendo università e aziende tecnologiche emergenti, mentre la Sicilia presenta 8 partner, con un tessuto che integra gli atenei delle tre città metropolitane e un gruppo di imprese innovative.

La prospettiva futura

“Il progetto FAIR giunge alla sua conclusione naturale, come tutti i progetti del Piano, fissata per l’inizio del 2026” commenta Giuseppe De Pietro, Presidente della Fondazione FAIR. “Tuttavia, la Fondazione continuerà la sua attività potendo contare su una rete nazionale della ricerca e dell’innovazione pienamente operativa, che continuerà a vivere oltre il triennio e a supportare l’ecosistema italiano ricerca–impresa. Le basi gettate grazie al PNRR consentiranno a FAIR di rafforzare la presenza dell’Italia nelle iniziative europee e internazionali e sostenendo lo sviluppo di tecnologie di AI etica, affidabile e sostenibile”.

Un dialogo continuo tra ricerca e industria

“Il vero successo di FAIR risiede nella creazione di un ecosistema della ricerca in AI che ha permesso di superare la frammentazione della rete scientifica nazionale e creato un ambiente ideale per la crescita dei talenti dell’AI Made in Italy”, commenta Marco Conti, presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di FAIR.
“Alla componente accademica si affianca infatti un sistema industriale altrettanto ampio, che include grandi player nazionali e internazionali e una costellazione di startup e PMI altamente specializzate. La varietà dei settori rappresentati dimostra la capacità di FAIR di creare un dialogo continuo tra ricerca pubblica e innovazione privata”, conclude Marta Rapallini, Program Manager della Fondazione.

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