C’è stato un tempo in cui gli album dal vivo non erano banali e fredde testimonianze di un evento più o meno recente. Anzi, molti live storici come Who at Leeds, Made in Japan dei Deep Purple, Live at the Apollo di James Brown, Live Rust di Neil Young, How West Was Won dei Led Zeppelin, Alive! dei Kiss, Mtv Unplugged in New York dei Nirvana, sono passati alla storia perché hanno catturato l’impossibile, ovvero la magia e l’elettricità dell’istante e le vibrazioni irripetibili di una o più performance, l’esatta antitesi del gelo algoritmico che popola le piattaforme streaming oggi. Sia negli album in studio sia nei dischi dal vivo.
Con qualche eccezione. Memento Mori: Mexico City dei Depeche Mode vola alto perché è un album di vita, morte e memoria. La vita è tutta nella forza dei brani, intensi e potenti come mai prima; la morte e il senso della fine aleggiano inesorabilmente sul palco (Memento Mori è il titolo dell’ultimo disco del gruppo) da quando Andy Fletcher se ne è andato rendendo i Depeche Mode un duo. E poi, la memoria: decenni di musica che attraversano le due ore e mezzo del concerto che parte alla grande con con My cosmos is mine, Wagging Tongue e Walking In My Shoes. Un lungo e intrigante viaggio lungo il confine tra rock and roll e musica elettronica.
Tra le vette, Speak to me, I feel you, Wrong, Ghosts Again, Personal Jesus , A pain that I’m used to, John the Revelator e Enjoy The Silence. Memento Mori: Mexico City non è un bel souvenir, ma un capitolo importante nella discografia della band. Così come lo sono i quattro brani inediti che hanno il sapore e l’atmosfera dei pezzi che mettono fine a un’era, quella di Memento Mori, cupa, dark e artisticamente elevata. Ascoltate In The End e Give yourself to me.
Il disco è disponibile dal 5 dicembre nei formati 2 cd e quadruplo vinile. Entrambe le edizioni includono foto esclusive dal vivo scattate durante le serate al Foro Sol. Sempre il 5 dicembre esce il cofanetto del film concerto “DEPECHE MODE: M” (versione 2 dvd o versione 2 blu-ray), contenente anche il doppio cd con l’album live. Oltre alle riprese del concerto messicane, il boxset presenta un docufilm diretto dal regista messicano Fernando Frías che intreccia le potenti performance dal vivo della band con immagini d’archivio, esplorando il profondo legame tra la musica dei Depeche Mode e i temi della mortalità.
