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Un anno fa moriva David Bowie: la genialità degli ultimi tre inediti

Un anno fa moriva David Bowie: la genialità degli ultimi tre inediti

Le ultime tre canzoni sono incluse nella colonna sonora del musical Lazarus: il testamento di un genio

Un anno fa moriva David Bowie: la genialità degli ultimi tre inediti
Ufficio stampa Sony, Jimmy King

David Bowie

Un anno fa moriva David Bowie: la genialità degli ultimi tre inediti
EPA/ANDY RAIN

Un murales a Brixton dedicato al cantante inglese morto a 69 anni il 10 gennaio 2016

Un anno fa moriva David Bowie: la genialità degli ultimi tre inediti

People stand near a portrait of late David Bowie framed with a black ribbon in Cafe “Neues Ufer” in Berlin on January 11, 2016. Fans of the British rock icon gathered in the cafe late on January 11 to mourn his death after laying tributes and holding a wake outside his former home in Berlin’s Hauptstrasse 155. / AFP / ODD ANDERSEN (Photo credit should read ODD ANDERSEN/AFP/Getty Images)

Un anno fa moriva David Bowie: la genialità degli ultimi tre inediti
Getty Images

David Bowie

Gli ultimi tre brani della colonna sonora di Lazarus passeranno alla storia perchè sono le ultime tre canzoni inedite di David Bowie, morto un anno fa a New York. Era il 10 gennaio.

Il disco è la colonna sonora del musical Lazarus scritto da Bowie ed Enda Walsh, diretto da Ivo Van Hove e prodotto da Robert Fox.

La maggior parte dell’album è stata incisa l’11 gennaio 2016. Entrati in studio di registrazione, i musicisti e il cast sono rimasero sconvolti nell’apprendere della morte di Bowie avvenuta la sera prima. Per questo, il disco cattura le performance straoirdinarie ricche di emotività.

Lazarus contiene anche tre inediti di Bowie, le ultime canzoni incise dal Duca Bianco nella parte finale della sua vita. Ascoltarle oggi regala bellezza e commozione.

La  voce spezzata che accompagna le atmosfere soffuse e notturne di No plan dice molto sulla percezione che il Duca Bianco aveva della sua fine. Non c’era futuro per lui e nemeno un piano B.

Ha l’incedere del progressive rock che incontra il jazz Killing a little time, un brano capolavoro che dice tutto sulla genialità compositiva di uno dei musicisti più prolifici e raffinati di sempre.

When I met you, oltre che su Blackstar, avrebbe potuto essere nella tracklist di uno dei capolavori della trilogia berlinese (Low, Lodger, Heroes). Un pezzo cupo, incalzante, figlio di un modo di scrivere canzoni che era unico e inimitabile.


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