Il Piccolo coro dell’Antoniano, su YouTube, fa più clic delle rockstar. Le canzoni, pochi lo sanno, sono composte da «mostri» sacri come Edoardo Bennato, Claudio Baglioni, Enrico Ruggeri. Il direttore musicale è Lucio Fabbri della Pfm. E quest’anno, tra gli autori, c’è anche Checco Zalone.
Quelle dello Zecchino d’oro sono melodie che si aggirano nei meandri della memoria di tutti: suoni e parole che fanno parte della colonna sonora delle vite di milioni di persone. Ieri come oggi, perché lo Zecchino D’Oro non è soltanto la più famosa trasmissione canora per bambini, il concorso è uno dei brand più forti e longevi della musica italiana. Un mondo con le sue regole, un evento che è diventato tradizione nazionale ed internazionale, attraverso cui i bambini fanno propri valori e messaggi educativi importanti.
Sessantacinque edizioni, migliaia di ragazzini coinvolti come interpreti delle canzoni e nel Piccolo Coro dell’Antoniano, oltre due miliardi di visualizzazioni sul canale YouTube dedicato e un parterre di autori di baby hit che, tra gli altri, annovera Lucio Dalla, Edoardo Bennato, Pino Daniele, Simone Cristicchi, Claudio Baglioni e Marco Masini, compositore del brano che ha vinto l’edizione 2021. «Scrivere per lo Zecchino è una bella sfida per un professionista della musica» racconta Sabrina Simoni, direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano «soprattutto perché ci si addentra in una dimensione di assoluta trasparenza. I bambini non hanno remore e non si fanno problemi a dire che un pezzo non gli piace. Quanto al Coro, per molti bimbi si tratta di un percorso di vita che dura anni. Poi, alcuni vanno in “pensione” e ne subentrano altri. E tutto ricomincia».
È una storia tutta italiana quella dello Zecchino, che nel corso dei decenni ha coinvolto il Nord e il Sud dello Stivale: l’Emilia-Romagna, dal 1959 a oggi, ha portato sul palco 118 interpreti, la Lombardia 108, il Piemonte 39. E poi, ancora, 66 per la Sicilia, 44 per la Sardegna e 52 per la Campania. In termini musicali le canzoni che vanno in gara sono tutt’altro che facili da affrontare e, dal punto di vista dell’esecuzione, degli arrangiamenti e delle armonizzazioni vocali, hanno lo stesso grado di complessità dei brani «adult». Non a caso, come direttore musicale dello Zecchino è stato scelto Lucio «Violino» Fabbri, compositore, polistrumentista, arrangiatore, produttore e membro storico della PFM. «Ogni anno la commissione presieduta da Carlo Conti (il direttore artistico, ndr), di cui faccio parte anch’io, valuta centinaia di brani per poi selezionarne 14. Ovviamente, vista la delicatezza del target, c’è grande attenzione ai testi… Io mi occupo della parte musicale, del sound complessivo. Il fatto che siano canzoni rivolte ad un pubblico di giovanissimi non significa che la base musicale che le accompagna debba essere una melodia da cartone animato. Anche le filastrocche possono essere arrangiate e suonate in chiave pop, rock, baby dance o rap. In fondo, i giovanissimi di oggi sono perfettamente abituati a questo tipo di sound» racconta.
«La differenza la fa l’atmosfera in cui tutto questo avviene, i bambini sono entusiasti e felici di cantare, non pensano al disco, allo streaming, al fatto che il brano che stanno interpretando verrà utilizzato per un cartone animato o su internet… I ragazzi dell’Antoniano a volte, ricordano a noi grandi che “quella parola è antica, non si usa più”». Ma chi esegue la musica delle canzoni dello Zecchino? «Io me la cavo bene con molti strumenti quindi partecipo praticamente a tutti i brani. Ovviamente, quando occorre, mi circondo di session man bravi, gli stessi che registrano per i nomi più importanti della musica italiana». L’età media dei partecipanti all’edizione 2022 (intitolata Semplicemente bambino) è di sette anni e mezzo e da qualche giorno le 14 canzoni distribuite da Sony sono disponibili in digital download e streaming. Una preview in vista dell’evento televisivo che andrà in onda a novembre.
Tra le iniziative che compongono l’universo Zecchino, anche la realizzazione dei videoclip delle canzoni in gara che, attraverso accorgimenti come una specifica cura del labiale o l’aggiunta dei sottotitoli, renderanno la canzone più accessibil e ai bambini ipo-udenti o non udenti, l’apertura di Zecchino d’Oro Channel, primo canale on demand su Prime Video, e A scuola d’italiano con lo Zecchino d’Oro, realizzato dalla Rai e rivolto ai giovanissimi italiani che risiedono all’estero e a quelli che stanno studiando la nostra lingua.
«È stato difficile scrivere la mia prima canzone senza parolacce. Spero che ai bambini piaccia lo stesso» sottolinea nel suo inconfondibile stile Checco Zalone, uno degli autori big dei brani di quest’anno. Oltre a lui Cesareo (Elio e le Storie Tese), Eugenio degli Eugenio in Via di Gioia ed Enrico Ruggeri: «Non è facile scrivere una canzone per i bambini, oggi è complicato comunicare con loro. L’unica possibilità è stata applicare la regola che da genitore ho sempre cercato di seguire: ricordare come ero, cosa volevo e quali pulsioni stimolavano il mio interesse quando avevo un’età a una sola cifra. Il pezzo parla di un argomento che avrei dovuto trattare anche prima, la comunicazione tra padri e figli: giocare insieme è il modo migliore per conoscersi. Quest’estate a un mio concerto è venuto a trovarmi il bambino che porterà il brano sul palco: mi ha conquistato, ha una carica incredibile. Vedrete che abbinamento!».