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Le 5 donne più cattive della storia, da Cleopatra a Irma Grese

Le 5 donne più cattive della storia, da Cleopatra a Irma Grese

Un viaggio nelle vite delle figure femminili più spietate della storia, tra corti rinascimentali e serial killer moderne

Belle, malvagie e sempre misteriose. Secondo gli studiosi dell’aggressività, le donne manifesterebbero atteggiamenti violenti principalmente per legittima difesa, esprimendo più frequentemente paura, senso di colpa e vergogna. Emozioni che, fondamentalmente, riducono le probabilità di commettere reati. Eppure la storia non lesina esempi di donne che hanno scelto di abbracciare il male con compulsiva disinvoltura.

È questo il territorio esplorato da Maurizio Roccato nel volume Le donne più cattive della storia (2025, Diarkos), un’indagine sul lato oscuro delle vite di alcune delle figure femminili più spietate e controverse del passato, dalle corti rinascimentali ai quartieri popolari delle metropoli moderne.

Le regine del potere senza scrupoli

Cominciamo dalle donne di potere. Caterina de’ Medici è ricordata per aver introdotto alla corte francese l’uso della forchetta e le migliori abitudini culinarie italiane. Ma dietro la maestra di bon ton si celava una donna crudele. Vedova e reggente di Francia per il figlio decenne Carlo IX, utilizzò la sua supremazia per «benedire» la notte di San Bartolomeo, la strage compiuta il 24 agosto 1572 dalla fazione cattolica contro gli ugonotti protestanti a Parigi.

Lucrezia Borgia, definita dallo storico francese Jules Michelet «demone femminile insediato sul trono vaticano», mostrò in più occasioni una spietatezza senza argini. Si divertiva a guardare il fratello Cesare giustiziare criminali infilzandoli con una balestra, e si diceva che pianificasse omicidi con un anello che rilasciava polvere velenosa.

Anche Cleopatra, il cui ritratto come donna malvagia affonda le radici nella propaganda di Ottaviano, non esitò a sterminare la propria famiglia, facendo uccidere due fratelli e una sorella pur di consolidare il proprio potere sull’Egitto. A quanto pare, persino la sua morte fu violenta e teatrale: perdute le speranze di vittoria contro Augusto, si fece mordere da un’aspide e morì avvelenata insieme al suo amante Marco Antonio.

Le criminali senza corona

Il volume di Roccato ha il pregio di sbozzare i contorni di donne comuni altrettanto feroci. Non offuscate dal potere, ma dalla brama di vendetta o semplicemente dal sadismo.

Aileen Wuornos, nata a Rochester (Michigan) nel 1956, visse un’infanzia a dir poco infernale, segnata da abusi familiari di qualsiasi tipo. Covò una crescente rabbia interiore e un sentimento di odio verso il genere maschile. Tra novembre 1989 e 1990 uccise sette clienti ai quali si prostituiva, sparando ripetutamente con un revolver calibro 22. La sua storia divenne quella di una delle serial killer più note d’America.

E infine Irma Grese, criminale di guerra tedesca, fu trasferita ad Auschwitz-Birkenau nel 1943. Nei sette mesi in cui supervisionò una scorta punitiva, fu responsabile della morte di almeno trenta prigionieri al giorno, destinando indiscriminatamente malati e sani alle camere a gas e sollazzandosi prendendo a calci e pugni quelli che tentavano di fuggire.

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