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FRAGILITY – The Dance of Life and Death: la nuova mostra di SPA | Spazio per Arte a Palazzo Bellini

FRAGILITY – The Dance of Life and Death: la nuova mostra di SPA | Spazio per Arte a Palazzo Bellini

FRAGILITY, la mostra curata da Domenico de Chirico e Rischa Paterlini da SPA | Spazio per Arte a Palazzo Bellini, esplora il dialogo tra Eros e Thanatos attraverso oltre quaranta opere internazionali. Un percorso potente sulla fragilità come origine e forma dell’esistenza, visitabile fino al 4 luglio 2026.

C’è un punto, nella trama sottile dell’esistenza, in cui tutto sembra vibrare sul limite: un respiro che trattiene, un gesto che si apre e già vacilla, una forma che trema tra il desiderio di farsi piena e la tentazione di dissolversi. È in questo intervallo impercettibile, in bilico tra Eros e Thanatos, che prende corpo FRAGILITY – The Dance of Life and Death, la nuova mostra di SPA | Spazio per Arte, il luogo per l’arte contemporanea voluto da Laura e Luigi Giordano nel cuore di Palazzo Bellini.

Dopo Bianco e Figure, FRAGILITY segna una terza tappa più introspettiva, quasi un rito di passaggio. Fino al 4 luglio 2026, il percorso, curato da Domenico de Chirico con Rischa Paterlini, si dispiega come una danza conturbante che attraversa le sale del palazzo. Un itinerario di oltre quaranta opere che indagano l’instabilità come condizione primaria dell’essere, non come difetto, ma come fondamento, come origine.

Le stanze respirano secondo un ritmo doppio, alternato. Da una parte la spinta vitale di Eros, che genera, unisce, incendia la forma; dall’altra la chiamata lenta e magnetica di Thanatos, che scava, sottrae, richiama alla finitezza.

Nelle opere provenienti da collezioni e archivi internazionali, la fragilità si mostra in declinazioni diverse, come un prisma che cattura e restituisce la luce da angolazioni inattese. In Untitled (Deux danseuses avec boas de plumes) di Roberto Baccarini, due figure sembrano sfumare l’una nell’altra, sospese tra apparizione e fuga. La scultura Senza voce di Nina Carini, scavata in alabastro bianco, trattiene la luce come un respiro che teme di spezzarsi. Le fotografie di Eikoh Hosoe dedicate a Kazuo Ohno, maestro della danza butō, condensano gesto e spirito: il corpo diventa un’icona tremante, un luogo dove eros e sparizione condividono la stessa pelle.

Con The Unrest of Movado, Kresiah Mukwazhi porta sulla superficie pittorica il tumulto della materia: raso, pizzo, acrilico si intrecciano in un corpo femminile che non cede, che resiste, che si impone come territorio politico ed emotivo. In Choses di Isabelle Cornaro, l’oggetto muta fino a perdere se stesso, inghiottito dal colore che lo trasforma in memoria. Man Ray, con Le Dos Blanc (Kiki) e Anatomies, restituisce un corpo che non è più corpo ma paesaggio interiore: una schiena diventa collina, un collo un faro che spinge verso il desiderio. Mentre in Crystal Girl No. 55 di Noé Sendas, il marmo accoglie un rosso di labbra vivo, quasi un respiro trattenuto nella pietra.

Tra fotografie, ceramiche, apparizioni pittoriche e sculture sospese, tornano i temi del limite, dell’equilibrio che vacilla, come in Tra me e me di Federico Cantale, dove una terracotta si regge su un palloncino, fragile e tenace allo stesso tempo.

La collezione Giordano, nucleo identitario di SPA, dialoga con queste presenze esterne: opere di Giulia Cenci, Philippe Parreno, David Finn, insieme a lavori di Kiefer, Rainer, Hosnedlová, Nitsch, Diaw, Tiravanija e molti altri, abitano in modo permanente o temporaneo gli ambienti del palazzo, trasformandolo in un organismo vivo, in continua mutazione.

Questa coralità – opere proprie, opere accolte, opere offerte in prestito – riflette una visione del collezionismo come gesto relazionale. Non un atto di possesso, ma un modo di abitare il tempo insieme agli artisti, riconoscendo a ogni lavoro la capacità di anticipare ciò che ancora non è visibile.

FRAGILITY – The Dance of Life and Death: la nuova mostra di SPA | Spazio per Arte a Palazzo Bellini
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