Dobbiamo stare in casa? E allora riscopriamo la gioia di mettersi ai fornelli. Ogni giorno vi proponiamo una ricetta semplice da fare con quello che abbiamo in casa. E la domenica: la ricetta della festa anche filmata.
La domenica quando eravamo bambini si aspettavano il babbo o il nonno, magari di ritorno dalla Messa, con il vassoio delle paste. Erano quei dolci esuberanti di crema, morbidi di panna, spessi di cioccolata il segno tangibile della festa! Beh abbiamo deciso di riproporre con l’aiuto di Paolo Cacciani, cuoco di grande tradizione che ha il suo bellissimo ristorante appunto il Cacciani a Frascati, le paste della festa, ma stavolta salate. Attingendo anche ad un dono dell’orto che ci racconta ancora il sapore dell’inverno, ma ci accompagna al profumo della Primavera. Provate dunque a fare questi “Bigné di broccoli e salsiccia con crema di pecorino”. Apparentemente la ricetta può sembrare complicata, ma sappiate che in una mezz’oretta è pronta. Vi consigliamo di comprare i bignè già fatti – si trovano in panetteria e al supermercato – anche se in coda vi diamo i suggerimenti di come realizzarli. Potete usare questo piatto sia come antipasto, sia come secondo. Vi viene buono sicuramente in questi giorni in cui dobbiamo, ma è anche bello, stare in casa, ma quando torneremo a riceve gli amici sarà un ottimo amuse-bouche per una serata.
Giusto per memoria vi ricordiamo che il baccalà è il merluzzo atlantico (è il migliore, spesso però si trova anche quello del Pacifico che è più grande ma meno consistente nelle carni) salato e lo stoccafisso è sempre il merluzzo, ma essiccato alle arie gelide delle Lofoten, isole benedette dai gastronomi e sperdute nell’oceano! Va ricordato che per i vicentini e in generale per i veneti lo stoccafisso si chiama baccalà . Tuttavia bisognerà pure che ci domandiamo perché a noi, agli spagnoli e soprattutto ai portoghesi che hanno elaborato 500 ricette su questo pesce, il baccalà o lo stoccafisso piaccia tanto. E’ una faccenda di Chiesa e dunque per questo lo celebriamo il nostro merluzzo nel giorno di più stretta vigilia per i cattolici: il venerdì Santo. A portare in Italia il pesce bastone (stock-fish) fu un mercante veneziano tal Pietro Querini che nel 1432 – come ricorda una stele a lui dedicata alle Lofoten – fece naufragio e giunse fino in queste sperdute isole. Dopo un paio d’anni riuscì a organizzarsi con una nuova nave e riportò a Venezia il pesce bastone. Ma dovette passare quasi un secolo perché il baccalà diventasse famoso. E fu per merito di Martin Lutero che avendo stigmatizzato i costumi della Chiesa a suo dire corrotti costrinse i padri conciliari riuniti a Trento dove baruffavano assai a ripristinare penitenze e digiuni per i credenti. E fu così che un padre conciliare tal Olao Magno svedese, fece circolare – potenza dello story telling – un libretto sui costumi alimentari nordici accreditando lo stoccafisso come il pesce dei cattolici penitenti. E siccome costava – allora – poco divenne ben presto cibo popolare. Fu allora che i portoghesi o forse i guasconi si accorsero che i merluzzi risalivano verso la Groenlandia passando per le correnti del Golfo di Biscaglia e cominciarono a intercettare i branchi, ma dovendo conservare in fretta questi “pescioni” cominciarono a salarli offrendo così al mondo il baccalà. Che andiamo a preparare con una ricetta facile e veloce, ma gustosissima per questo giorno di vigilia.
Ingredienti
1 kg di baccalà ammollato e a pezzi, 40 olive verdi snocciolate, farina q.b., 1 dl di olio di oliva, 3 cipolle affettate, 4 pomodori pelati, pepe
Procedimento
Infarinate il baccalà, scaldate l’olio in una padella e fate soffriggere il baccalà fino a doratura; togliete il pesce e aggiungete le cipolle. Una volta rosolate, unite la polpa di pomodoro e le olive verdi, mescolate e lasciate insaporire. Mettete il baccalà ancora in padella, spolverizzate con il pepe e lasciate cuocere. Servite questa ricetta ben calda irrorando gli ingredienti con il sugo di cottura. Se volete potete aggiungere delle fette di pane abbrustolito e strofinate appena con dell’aglio. Saranno un complemento perfetto e trasformano un secondo in piatto unico.
Come fa divertire i bambini
Siccome che le olive siano intere non è poi così importante insegnate loro come denocciolarle. Se avete l’apposito attrezzo fateli divertire con questa speciale pinzetta stando attenti che non si “buchino” le manine, altrimenti dite loro che s’ingegnino a scoprire il nocciolo dell’oliva. Si divertiranno un mondo.
Abbinamento
Potete optare per un bianco profumato come può essere un Pigato ligure, oppure per un rosè non eccessivamente tannico: un Sangiovese giovane, un Frappato, un Negramaro magari in versione rosata.