Costantino della Gherardesca: "Vi racconto Boss in incognito"
(Ufficio Stampa)
Televisione

Costantino della Gherardesca: "Vi racconto Boss in incognito"

Da questa sera il nuovo docu-reality di Rai Due: "Come boss vorrei Lapo Elkann", svela

Prendi il capo di una grande azienda, travestilo per renderlo irriconoscibile ai suoi dipendenti e poi inseriscilo nella linea produttiva nei panni di un neoassunto. Cosa scoprirà della sua ditta che ancora non sa? Cosa funziona e quali sono i punti deboli? Riscoprirà il contatto umano con i suoi sottoposti? Ecco i gustosi ingredienti di Boss in incognito, il nuovo format al via da questa sera su Rai Due alle 21, condotto da Costantino della Gherardesca, ormai volto portante della rete diretta da Angelo Teodoli. “Forse perché ero a dieta, ma guardando due puntate del format americano mi sono commosso”, racconta il conduttore a Panorama.it .

L’ESPERIENZA DEL BOSS. Una volta travestito, il boss in incognito diventa apprendista, operaio o impiegato: vive l’impresa da un altro punto di vista - dal vertice al cuore pulsante - fa un bagno di umiltà e scopre quali ingranaggi non funzionano per poi provare a migliorarli. “Fanno una catarsi enorme, si sensibilizzano e alla fine fanno degli incontri umani che probabilmente gli faranno cambiare prospettiva e modo di lavorare”, spiega Costantino. Per giustificare le telecamere, ai lavoratori è stato detto che erano lì per girare un documentario sul mondo del lavoro. Il docu-reality è un format americano, andato in onda con enorme successo, ed è considerato sovversivo per i canoni italiani. “Non c’è nessuna corsa sfrenata al potere e ai soldi ma è pensato dai suoi ideatori per aiutare le persone e i lavoratori”.

COSTA, L’ANTI BRIATORE. “E’ un programma costruttivo perché cerchiamo di risolvere i problemi dei lavoratori: qui non c’è nessuno che cerca di diventare boss e viene licenziao in maniera spietata in ogni puntata: è la risposta socialista al capitalismo di The Apprentice”, dice ironizzando (ma non troppo) a Panorama.itCostantino della Gherardesca definendosi l'anti Briatore. “Si trattano temi delicati e forse hanno pensato a me perché sono un conduttore con la fedina penale pulita. Qui farò un filo di ironia sul boss ma il linguaggio non si giocherà, come in Pechino Express, sui toni dell’ironia”. Chi vorrebbe Costantino come prossimo boss in incognito? “Lapo Elkann. Ma lo manderei non alla Fiat a Torino, ma in qualche fabbrica del su est asiatico dove non lo conosce nessuno”. 

LA LINEA DI RAI DUE.Angelo Teodoli, direttore di Rai Due, continua dunque a scommettere su della Ghererdesca, volto carismatico della rete. “E’ una scommessa vinta”, dice, poi racconta il rinnovamento dell’offerta dei programmi. “Riuscire ad affermare dei nuovi prodotti non è facile, soprattutto considerando che l’offerta si è moltiplicata con il digitale terrestre – dice – E’ una sfida dura che proviamo a combattere al meglio: quando lo scorso anno abbiamo presentato Detto Fatto in molti non ci credevano, oggi invece possiamo dire che è un programma riuscito”.

PRONTO PER PECHINO 3. Tra i programmi vincenti di Rai Due c’è sicuramente Pechino Express. A Panorama.it Costantino svela che da questa settimana si inizierà a lavorare ai pre-casting. “Con delle belle sorprese e nomi incredibili – dice – Ricordo che il capo progetto di Pechino, Cristiano Rinaldi, è un genio assoluto. Bisogna iniziare a lavorarci quanto prima perché è un programma difficile da fare”. Il conduttore stoppa le voci sul possibile ritorno alla guida del format di Emanuele Filiberto: “Credo che non sia per nulla possibile”. 

THE VOICE, NO GRAZIE. Sempre parlando a Panorama.it, Costantino smentisce che gli sia mai stata proposta la conduzione di The Voice 2: “Non sarebbe nelle mie corde e poi meglio lasciare spazio ad altri”. Ma ha le idee molto chiare riguardo alla musica in tivù e a Sanremo, che cordialmente detesta. “La musica è agghiacciante, a livello musicale fa disinformazione e non dà voce a chi cerca di fare musica nuova in Italia”. Salva solo Fabio Fazio (“la sua bravura è sotto gli occhi di tutti e riesce a dare ad un programma come Sanremo – antico, vecchio, parte di una vecchia casta – un’aria più pulita) e Luciana Littizzetto: “L’energia che ci mette in un suo monologo io la consumo in un anno di vita”.

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Francesco Canino