Addio ai filtri di bellezza su Instagram. Cosa c'è dietro la decisione di Meta
Instagram cambia volto: dal 2025 stop ai filtri di bellezza esterni, tra etica, salute mentale e strategie aziendali
Dal 14 gennaio 2025, Instagram dirà addio ai filtri di bellezza e agli effetti di realtà aumentata creati da sviluppatori esterni. Visi perfetti, orecchie da cane e facce in stile cartone animato saranno solo un ricordo, con la chiusura della piattaforma Meta Spark, utilizzata per sviluppare effetti di realtà aumentata (AR) sulle app del gruppo. Tuttavia, questo non significa che spariranno completamente i ritocchi social. La società infatti specifica che a non essere più disponibili saranno "gli effetti di Realtà Aumentata costruiti da terze parti, inclusi i marchi e la nostra più ampia comunità di creatori AR", mentre quelli "di proprietà di Meta continueranno a essere disponibili per i nostri utenti nella nostra famiglia di applicazioni". Si tratta comunque di un cambiamento significativo, considerando che si passerà dagli oltre 2 milioni di filtri disponibili oggi a un numero drasticamente ridotto (appena 140 filtri).
La decisione, si legge nel comunicato ufficiale, è arrivata "a seguito di un'attenta valutazione" e "fa parte dei nostri sforzi più ampi per dare priorità ai prodotti che riteniamo possano soddisfare al meglio le esigenze future dei nostri consumatori e dei clienti aziendali".
Meta ha voluto ringraziare pubblicamente la comunità di creatori e aziende che hanno contribuito al successo di Meta Spark negli ultimi sette anni. "Siamo profondamente grati alla comunità di creatori, aziende e altri stakeholder chiave che hanno partecipato al viaggio di Meta Spark. Quando abbiamo lanciato questa piattaforma per la prima volta, sette anni fa, le esperienze di realtà aumentata erano una novità per la maggior parte dei consumatori – scrive ancora l'azienda –. Da allora, l'immaginazione, l'innovazione e la creatività della nostra comunità di creatori di AR hanno contribuito a estendere la portata dell'AR a centinaia di milioni di persone attraverso le piattaforme di Meta".
La scelta di Meta ha suscitato reazioni contrastanti.
Secondo alcuni l'eliminazione dei 'beauty filters' potrà essere un passo importante per proteggere soprattutto i più giovani dai pericoli legati a standard di bellezza irraggiungibili perché non naturali. Specialmente la Generazione Z, ovvero le persone nate dal ’95 al 2010, ha dovuto convivere negli anni con degli standard di bellezza pressoché irraggiungibili. Addominali scolpiti, pelle liscia e sorrisi sempre smaglianti. Questi e moltissimi altri sono i canoni inarrivabili che si potevano ottenere postando una foto modificata. Di tutta risposta, migliaia di ragazze e ragazzi hanno iniziato a voler raggiungere l’irraggiungibile, mettendosi in costante paragone con gli scatti che gli venivano presentati. Questa pressione estetica ha spesso alimentato insicurezze e veri e propri disturbi come ansia, depressione e disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Per altri, invece - oltre all’aspetto etico che però resta da approfondire visto che Meta lascia il suo effetto AR - dietro a questa decisione ci potrebbe essere una specifica strategia del gruppo di Zuckerberg che punterebbe a un pieno controllo della produzione di filtri e ‘prodotti’ per le proprie app, rafforzando la propria posizione nel mercato anche in vista delle recenti innovazioni tecnologiche lanciate dall’azienda. Infatti, la decisione di limitare gli effetti AR esterni potrebbe essere legata al prossimo debutto del visore di realtà aumentata Meta AR Orion, presentato durante l’evento Meta Connect nel settembre 2024.
Nonostante quindi le intenzioni dichiarate, resta il dubbio su quanto questa scelta sia motivata da principi etici o da interessi economici. Alcuni ritengono che il piano di Meta sia quello di affidare la creazione di filtri a un ristretto gruppo di collaboratori, rendendo difficile per gli utenti utilizzare effetti esterni. Tuttavia, questa transizione non sarà priva di ostacoli: è probabile che alcuni utenti trovino comunque il modo di scaricare e applicare filtri sviluppati da terze parti, sfuggendo ai controlli. Per contrastare questo rischio, Meta potrebbe puntare sull’intelligenza artificiale. Non a caso, l’azienda ha investito oltre 35 miliardi di dollari in prodotti AI solo nel 2024. Un sistema basato sull’AI potrebbe rilevare e bloccare gli effetti non autorizzati, garantendo che solo i filtri ufficiali restino disponibili sulle piattaforme del gruppo.
Meta non è la prima azienda ad affrontare il tema dei filtri. Recentemente, TikTok ha vietato l’uso di effetti di bellezza per gli utenti minorenni, segnando un passo importante verso una maggiore tutela dei giovani. In questo contesto, la scelta di Meta si inserisce in un dibattito più ampio sull’impatto dei social media sull’autenticità delle immagini e sulla salute mentale degli utenti.
Resta da vedere come il pubblico reagirà a questa trasformazione e se la mossa di Meta sarà davvero un passo verso un Instagram più “naturale” o semplicemente una strategia per consolidare il proprio potere in un mercato sempre più competitivo.