L'Unione Europa contro TikTok: via l'app da ogni dispositivo dei dipendenti
Europa contro TikTok
Social network

L'Unione Europa contro TikTok: via l'app da ogni dispositivo dei dipendenti

"Un rischio per la sicurezza", per questo la Commissione europea ha bandito l'applicazione della cinese ByteDance

L'Europa alza il muro contro TikTok. Per Bruxelles l'applicazione di proprietà della cinese ByteDance non è sicura, per questo la Commissione europea ha deciso di bandirla, chiedendo ai suoi dipendenti di rimuoverla da tutti i dispositivi aziendali e su quelli personali che hanno l'accesso al servizio di telefonia mobile della stessa Commissione. L'obiettivo è eliminare TikTok da ogni smartphone, tablet e laptop entro il 15 marzo. “La Commissione europea è concentrata sulla cybersicurezza e sulla protezione dei colleghi che lavorano al suo interno. Garantire la sicurezza è il nostro obiettivo, da qui nasce la decisione presa su TikTok”, ha detto Thierry Breton, Commissario europeo al mercato interno.

A poco è servito l’incontro del 10 gennaio scorso tra l'amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Crew, e diversi esponenti della Commissione europea per trovare un punto di incontro in grado di rassicurare le preoccupazioni europee sulla sicurezza dei dati personali degli utenti. Oltre alla mancata chiarezza circa la possibilità da parte dell'applicazione di accedere alle informazioni sensibili - come ammesso da TikTok in seguito al licenziamento di quattro dipendenti che hanno spiato i dati di alcuni giornalisti statunitensi che indagavano su ByteDance - sulla società gravano pure i sospetti di eccessiva vicinanza (per qualcuno un legame di dipendenza) al regime comunista e alla sua propaganda.

La decisione della Commissione europea arriva dopo l'allarme lanciato ripetutamente nei mesi scorsi dagli Stati Uniti, che hanno vietato l'utilizzo di TikTok su tutti i dispositivi governativi, inclusi quella della Camera. Una mossa poi condivisa da vari Stati e università americane, che hanno disinstallato l'applicazione cinese da smartphone, computer e tablet utilizzati dal personale e da quelli messi a disposizione di professori e studenti.

Dopo il duro monito di Macron, che ha definito TikTok “il social media più dirompente per i giovani, ingannevolmente innocente e in grado di creare dipendenza”, i primi a bloccare l'app lo scorso gennaio sono state diversi organi istituzionali dei Paesi Bassi, decisi a evitare rischi e nel contempo a bloccare la pubblicità su TikTok. Cui era contestato il mancato adeguamento alla policy per la protezione dei dati dei circa 3,5 milioni utenti olandesi. “Come piattaforma che raggiunge milioni di giovani europei, TikTok deve rispettare pienamente le leggi dell'UE, incluso il Data Service Act, che entrerà definitivamente in vigore il 1 settembre 2023”, aveva ricordato Breton a margine dell'incontro con Zi Crew.

Nell'immediata replica di TikTok c’è delusione e disponibilità a collaborare rispetto a una decisione ritenuta “sbagliata e basata su pregiudizi” con l'obiettivo di “mettere le cose in chiaro sulla protezione dei dati di circa 125 milioni di persone che utilizzano l'app ogni mese in tutta l'Unione Europea”. Quanto a presente e al futuro, poi, TikTok ha specificato che la società sta lavorando per “migliorare l'approccio alla sicurezza dei dati, anche attraverso la creazione di tre data center in Europa per conservare i dati degli utenti a livello locale”, una soluzione che “ridurrà ulteriormente l'accesso ai dati da parte dei dipendenti e minimizzerà il flusso di dati al di fuori dell'Europa".

I più letti

avatar-icon

Alessio Caprodossi