Anche le gite scolastiche diventano digitali
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Anche le gite scolastiche diventano digitali

Per far fronte a una perdita di fatturato pari all'80%, il settore del turismo scolastico ha deciso di puntare sul web per offrire un'esperienza unica, in totale sicurezza.

All'interno del dibattito sui meriti di un'eventuale riapertura ai viaggi, troppo spesso si ignora il tema del turismo scolastico. Se nell'anno scolastico 2018/2019 oltre 1.650.000 di studenti hanno fatto una gita con soggiorno, nel 2019/2020 il numero è sceso a 300.000, portando così il fatturato del settore da 500 milioni di euro a 100 milioni.

In una nota ufficiale dell'AIATS (Associazione Italiana Agenzie Turismo Scolastico), il vicepresidente Samuele Zerbini ha lanciato un appello al governo. «Il turismo scolastico è fermo dal 23 febbraio 2020, data in cui sono state bloccate in Italia le gite d'istruzione e le altre uscite didattiche in Italia. Per i lavoratori del turismo education non c'è stata alcuna ripresa e nessuna riapertura». Un settore, quello delle gite scolastiche, che coinvolge più di 1.000 agenzie in Italia e coinvolge 8.000 lavoratori diretti e 40.000 lavoratori nella filiera. «Chiediamo un intervento del governo a sostegno del settore, che negli anni ha assicurato a centinaia di migliaia di studenti esperienze didattiche e culturali indimenticabili e che rischia di scomparire del tutto».

Simone Luchessa, country manager italiano per Didatour, ha a sua volta dichiarato come per il turismo scolastico sia «una perdita che non è solo economica ma anche sociale e culturale, se si pensa alle migliaia di ragazzi che non solo hanno dovuto gestire e adattarsi alla didattica a distanza ma che hanno anche dovuto rinunciare ad un'occasione di approfondimento culturale, di viaggio, di condivisione e ricordo». Secondo i dati raccolti dal gruppo, nel corso del 2020 sono stati annullati circa il 93% dei viaggi previsti per una perdita di fatturato del comparto dell'80%.

Guardando al futuro delle gite scolastiche, Paolo Medeghini, ceo di GeeTrips, ha sottolineato come «l'88% docenti ritiene che saranno privilegiate le mete italiane con un forte incremento delle secondarie, che resteranno in Italia (dal 50% all'85%). I docenti hanno indicato chiaramente, inoltre, che saranno percepite come sicure e affidabili le destinazioni/prodotti all'aria aperta (parchi naturalistici ed escursioni in montagna, fattorie didattiche e parchi a tema) ma anche situazioni più raccolte e intime (musei minori, aziende del territorio) in cui la sicurezza sanitaria è sicuramente più accertabile».

Ma a convincere genitori e insegnanti sono le visite virtuali. Per Luchessa, questo metodo «apre a musei e destinazioni una nuova linea di ricavi. Il 50% dei docenti prende in considerazione la possibilità di pagare per esperienze di visita o laboratori virtuali e la stessa percentuale conferma la possibilità di far fare di laboratori ai propri ragazzi – sempre organizzati dai musei o da altre realtà – all'interno della scuola».

In tutta risposta, il Mudec (Museo delle Culture di Milano) ha pensato di creare la prima visita guidata virtuale indirizzata alle scuole primarie e secondarie, in modalità Dad. La mostra “Robot. The Human Project" - non ancora inaugurata al pubblico a causa del Dpcm vigente - mira a raccontare ai ragazzi l'universo tecnologico, culturale e storico che si cela dietro al loro cellulare.

«Siamo invasi continuamente dalla tecnologia nella nostra quotidianità, ma non ci soffermiamo quasi mai a cercare di capire come si è arrivati a tenere in mano un cellulare, e con esso la possibilità di interagire col mondo. Quale percorso storico e mentale l'uomo ha dovuto compiere per raggiungere questa conoscenza tecnica e questa consapevolezza? Quali sono i dubbi, anche morali, che l'innovazione tecnologica e la robotica pongono oggi all'essere umano?»

Lo storytelling caratterizzerà la prima parte della visita guidata, il webinar, un momento di approfondimento che insegnante e studenti della classe virtuale potranno percorrere insieme, in modalità Dad, interagendo così tra di loro e con l'educatore che racconterà la mostra e si sostituirà all'insegnante, in una vera e propria lezione 'alternativa' in classe. Domande, spunti e approfondimenti verranno stimolati anche attraverso il materiale video, i documenti, le immagini delle opere in mostra. La seconda parte della visita guidata sarà caratterizzata da un vero e proprio viaggio all'interno delle sale della mostra, vissuto in totale immersione grazie alla collaborazione di Beyond International, partner unico per l'Italia di Double Robotics, che ha messo a disposizione il Co-bot Double (collaborative robot). Attraverso gli 'occhi' del robottino Double, fisicamente presente in mostra, insegnante e studenti potranno a turno manovrare il robot per spostarsi di sala in sala. L'educatore racconterà man mano curiosità e approfondimenti, stimolando così l'interazione con i ragazzi.

Di simile natura il progetto “Forza scuole - Arrivano gli Uffizi” avviato dal Dipartimento per l’Educazione del museo fiorentino. I grandi classici scelti tra i capolavori delle Gallerie Uffizi (su cui l’interruzione dei programmi scolastici ha gravato del 64%) di sono stati infatti messi a disposizione delle scuole, per potenziare la didattica a distanza. Il tutto si svolge attraverso la piattaforma Google Meet dove vengono offerte gratuitamente agli istituti primari e secondari lezioni sulla storia e i tesori del complesso museale.

Dall’avvio del progetto lo scorso 16 marzo, il museo fiorentino ha registrato 1.034 richieste. «Le lunghe chiusure dovute alla pandemia non hanno bloccato la missione educativa del museo una delle più nobili ed essenziali. Se la scuola ha trovato un sistema per continuare a far lezione, anche noi abbiamo voluto impegnarci, e proprio a favore dei bambini e dei ragazzi, ai quali le norme sanitarie hanno tolto tanti stimoli e tante libertà. Con il programma 'Forza scuole', una voce che arriva dal Museo, ci auguriamo di incuriosirli e di iniziare una formazione all'arte che sia più personale e diretta» ha commentato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt al Sole 24 Ore.

I tre format proposti dagli Uffizi di Firenze

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Lo scrigno del principe (per la scuola primaria)

Si raccontano i luoghi e i personaggi della famiglia Medici e si introducono concetti fondamentali come: collezione, dono, eredità, unicità dell’opera d’arte, rispetto e comportamento corretto al museo. Si osserva il museo nei suoi spazi e in relazione alla città di Firenze per arrivare a presentare alcuni dei capolavori che vi sono custoditi.

La reggia delle meraviglie (per la scuola primaria)

Un incontro per conoscere la storia di Palazzo Pitti, delle collezioni e delle tre famiglie regnanti che vi hanno vissuto dal Cinquecento al Novecento. Una “passeggiata” tra i tesori della reggia e dei suoi musei fino al Giardino di Boboli.

Il Rinascimento nei capolavori degli Uffizi (per la scuola secondaria di I grado)

Un viaggio alla scoperta dei capolavori che rendono la Galleria degli Uffizi il “museo” per eccellenza del Rinascimento.

Il progetto Artech

Artech

Un progetto ambizioso, per riportare i ragazzi nei musei in totale sicurezza. Didattica Progetto Artech® (DPA) è una piattaforma digitale rivolta alle scuole di ogni ordine e grado, con contenuti differenti per tipologia di grado di istituto. Ideata e prodotta da MC Communication & Video Production srl, società che da oltre dieci anni si occupa di cultura audiovisiva e affianca i musei e le realtà culturali nella progettazione e nella produzione di contenuti digitali e audiovisivi per differenti strumenti di fruizione, Didattica Progetto Artech è una piattaforma articolata in due macroaree, cinema e arte/musei, ed è composta da video-lezioni, prodotte in originale e tenute da professionisti del settore con comprovata esperienza anche in ambito formativo.

«La piattaforma è stata progettata con l'intendo di non limitarne l'azione al solo momento emergenziale, ma di farla divenire un canale riconosciuto per la selezione di contenuti per la didattica anche e soprattutto in fasi successive» hanno spiegato dall'azienda. «Consapevoli della sovraesposizione e della massiva offerta di contenuti digitali di questo periodo, e del fatto che queste attività potranno riscontrare un possibile calo di utilizzo di breve periodo nella fase di ritorno in presenza, ci siamo concentrati su due elementi di sviluppo proseguendo il percorso di innovazione che era già in atto e che in questo ultimo anno ha avuto una decisiva accelerazione. Il primo elemento è legato alla possibilità di costruire un sistema che, partendo dalla considerazione sopra indicata, potesse fare leva sulla consapevolezza e sulla confidenza sviluppata in questo periodo da parte dei docenti e non solo, verso gli strumenti di fruizione digitale per la visione e la condivisione di contenuti di informazione, intrattenimento, formazione ed interazione. Il secondo partendo dalla volontà che i contenuti prodotti non vadano a sostituire la visita in presenza, ma possano rappresentare una buona pratica di dialogo, di accessibilità, di valorizzazione e di confronto quotidiano per la diffusione della cultura e la conoscenza delle specificità dei luoghi e delle singole realtà verso il mondo della scuola e non solo».

Unica nel suo genere come tipologia di servizio offerto, specifico per la formazione, l'elemento che caratterizza Didattica Progetto Artech, in aggiunta alla possibilità di costituire una rete di relazioni dirette tra il mondo della didattica e le realtà culturali, è rappresentato dal format dei contenuti e dalle funzionalità. L'organizzazione dei moduli didattici e le azioni consentite sono state studiate in un confronto e ascolto diretto con docenti, operatori culturali, esperti di didattica e pedagogia, autori del mondo dell'audiovisivo, programmatori software, al fine di ottimizzarne il risultato e rispondere in modo coerente alle esigenze da soddisfare.

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Mariella Baroli