F-16 all'Ucraina, istruttori già negli Usa
(162nd Fighter Wing, ANG)
Difesa e Aerospazio

F-16 all'Ucraina, istruttori già negli Usa

Piloti ucraini si trovano nella base militare di Tucson, in Arizona, per un periodo di «familiarizzazione» con i caccia F-16

Pare ormai confermato da diverse fonti americane che i primi due piloti istruttori della Forza aerea ucraina si trovino in territorio americano per addestrarsi al pilotaggio degli F-16. In particolare, gli ufficiali mandati da Zelensky starebbero effettuando sessioni ai simulatori come percorso di una valutazione delle loro capacità da parte degli istruttori statunitensi, al fine di definire il percorso formativo più idoneo destinato ai piloti di Kiev. La base di addestramento non è stata confermata ufficialmente, tuttavia sembra si tratti di quella della Guardia Nazionale di Tucson, in Arizona, dove per un paio di settimane i militari ucraini dovrebbero operare con il 162° Fighter Wing che gestisce 70 esemplari di F-16.

Il programma di valutazione è bivalente: gli americani osservano come i piloti ucraini imparano a condurre la pianificazione e l'esecuzione di missioni al fine di determinare come possiamo consigliare meglio l'aeronautica ucraina nella scelta della configurazione dell’aeroplano, mentre gli ucraini stabiliscono quale programma sarebbe opportuno per introdurre il velivolo nella forza armata. L'Ucraina, attraverso il suo presidente Volodymyr Zelensky, aveva più volte chiesto di potersi dotare di aeroplani militari occidentali e gli F-16 sarebbero la scelta più probabile sia sul piano dei costi, sia delle prestazioni. E seppure i funzionari della Difesa di Washington mantengano la posizione di negazione, confermando che non invieranno presto alcun F-16 in Ucraina, da più fonti pare ormai scontato che in futuro la Forza aerea ucraina potrà dotarsi dei Fighting Falcon in variante da supremazia aerea (Adf) e della più moderna versione Block-32, simili cioè a quelli in dotazione alla Corea del Sud.

Tra le dotazioni, la possibilità di lanciare missili aria-aria a medio raggio Aim-120 Amraam come gli esemplari sauditi. Nell’eventualità di scontri diretti con i MiG-29 russi, gli F-16dovrebbero infatti poter contare su un migliore radar e la possibilità di agire ad alta velocità e maggiore distanza, mentre al di sotto dei 200 nodi la manovrabilità del MiG risulterebbe prevalente. Oltre alle capacità di caccia, l’aeroplano sarebbe idoneo all’Ucraina poiché gli F-16 offrirebbero una migliore arma da attacco al suolo per distruggere obiettivi russi posti vicino alle linee del fronte, colpendoli da maggiore distanza. Zelensky ne ha inizialmente chiesti 200, un numero enorme che difficilmente potrà divenire realtà in tempi brevi. Per le sue caratteristiche e le tante varianti disponibili, il Fighting Falcon è un best-seller dell’industria aerospaziale americana: ne sono stati prodotti oltre tremila esemplari che sono – o sono stati- in servizio nelle aviazioni di 25 nazioni. Anche l’Italia dal 2003 al 2012 ne ha avuti in servizio conl’Aeronautica Militare. Erano 34 esemplari in leasing (trenta F-16A Adf Block 15 e 4 F-16B Adf Block 10), secondo quanto fu previsto dal programma Peace Caesar. Al termine del programma i velivoli italiani furono quindi sostituiti dagli Eurofighter Typhoon.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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