simulatore volo
(Wizz Air)
Difesa e Aerospazio

Abbiamo provato il nuovo simulatore di volo Wizz Air, in realtà virtuale

Una sedia, due manopole e gli occhiali per la realtà virtuale, abbiamo provato l'addestramento all'Airbus 320Neo di Wizz Air

Da quanto si vedeva sul monitor, mentre altri indossavano gli occhiali per la realtà virtuale, la cabina dell'Airbus A320Neo non pareva tanto dettagliata. Però ora che seduto al posto del comandante ci sono io, in realtà appoggio su una normale seggiola e in mano ho i due paddle per azionare i comandi, i particolari sono impressionanti, persino le ombre delle manopole, la retroilluminazione, i riflessi dell'esterno sui parabrezza. E qui paddle sono le mie mani che volteggiano in cabina. Quello che sto provando è il Virtual Procedure allenatore (Vpt) fatto da Airbus per la compagnia ungherese Wizz Air, che non è un simulatore di volo bensì un allenatore procedurale che serve, puntando al minor costo ma al massimo effetto, a far studiare i piloti che devono conseguire l'abilitazione al tipo di aeromobile, il cosiddetto Type Rating, e di farlo con le procedure che Wizz si è data. Fisicamente sono dentro al centro di addestramento della compagnia, non lontano da Budapest, nel virtuale invece sono attaccato a uno dei finger dell'aeroporto della capitale ungherese e sto cercando di prendere confidenza con l'azionamento dei comandi per eseguire la sequenza dell'esercizio che il mio istruttore ha scelto per me. Non importa quanti errori possa fare ora, se serve posso richiamare una schermata che appare sospesa davanti ai miei occhi e ricominciare o richiamare spiegazioni che leggerò nitide come se una persona mi allungasse un tablet. C'è anche l'audio in aiuto, con replicati tutti i suoni originali del cockpit e, volendo, posso scegliere se essere Pilot Flying o Pilot Monitoring, che poi sono i nomi tecnici di chi pilota e di chi assiste tra comandante e primo ufficiale quando si scambiano le operazioni. Non soltanto: indipendentemente dal ruolo ricoperto in cabina, posso scegliere un assistente o un comandante virtuale, oppure collegarmi in rete con un altro allievo, che magari sta altrove nel mondo, ed esercitarmi con lui.

Insomma, addio allo studio sui cari vecchi manuali, ovvio che dopo qualche decina di ore in questo strano mondo, una volta seduto sul simulatore fisico e da lì all'aeroplano le mie mani troverebbero i comandi con sicurezza senza le esitazioni tipiche del pivello. Certo, un paio d'ore servono per abituarsi, soprattutto a usare i paddle che integrano un puntatore e un grilletto per “acchiappare” a video le manopole. Ma sia chiaro, i pulsanti si premono e le manopole si ruotano, le leve si spostano e le tastiere dei computer di volo si digitano, soltanto che per chi guarda dall'esterno senza occhiali sembro un matto che fa strani movimenti stando su una seggiola e con un aggeggio sulla faccia.

Non esagero, per chi come me ama pilotare piccoli vecchi aeroplani, lo sforzo è vincere la riluttanza più che l'imbranataggine, perché poi si prende la mano e imparare una procedura complessa diventa entusiasmante, riconoscendo rapidamente i propri progressi. E poi, al massimo si rifà l'esercizio tante volte.

Alla Wizz hanno quindi avuto l'idea di potenziare l'offerta formativa presso il centro di Budapest introducendo due soluzioni di formazione, il Vpt e il Mobile Airbus Training experience (MATe)

Vero è che questa compagnia europea è quella con la più rapida crescita e la più sostenibile a livello globale (gli aeromobili hanno un'età media di poco superiore ai quattro anni), mentre MATe è una piattaforma di servizi basata su cloud con e-training e test, appunto la possibilità di addestrarsi da qualunque posto nel mondo, inserendo le credenziali fornite da Airbus, in modo da capitalizzare nel migliore dei modi grazie alla realtà virtuale il Type Transition Course. ovvero addestrare i piloti secondo gli standard stabiliti dall'Approved Training Organization (Ato, il nome tecnico delle scuole secondo gli standard europei) di Wizz Air, che aprirà entro l'anno anche un secondo centro a Roma, dove ha un accordo con la scuola Urbe Aero. Ma intanto a Budapest ci sono i Vpt, due simulatori full-motion (per intenderci, quelli che si muovono e che replicano completamente la cabina), e poi i simulatori per l'equipaggio di cabina, ovvero dove gli assistenti di volo si formano e si allenano periodicamente. Il vettore magiaro fa questi investimenti perché nel 2023 ha superato i 60 milioni di passeggeri trasportati e perché prevede di addestrare 4.000 nuovi addetti alla cabine di pilotaggio e di accogliere 300 nuovi aeromobili A321neo e l'aeromobile A321XLR entro il 2030 per raggiungere i suoi obiettivi, ovvero arrivare ad avere una flotta di 500 velivoli. Attila Tóvári, capo dell'Ato di Wizz Air, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti e grati di aver collaborato con Airbus per creare e ottenere l'approvazione Caa (l'autorità aeronautica inglese) per il nostro nuovo programma di formazione mediante realtà virtuale. Questa tecnologia all'avanguardia non solo rivoluzionerà il modo in cui formiamo il nostro personale, ma l'intera industria” Charbel Youzkatli, capo dei servizi commerciali di Airbus per l'Europa, ha commentato: "Siamo lieti di avere Wizz Air come primo cliente che utilizzerà entrambe le soluzioni di formazione digitale Vpt e MATe. Queste soluzioni contribuiranno attivamente al percorso digitale di Wizz Air nell'ambito della formazione dei piloti. Il Vpt offre ai piloti un'esperienza immersiva e una formazione più flessibile ed efficiente. Questa configurazione consente inoltre di ottimizzare l'intero corso dell'abilitazione al tipo d'aeromobile mantenendo gli standard di formazione Airbus più elevati.”

Che dire di più? Se penso che i nuovi piloti in formazione nelle compagnie sono quasi tutti sotto i 25 anni d'età, quindi nativi digitali, è presto chiara la grande efficacia del sistema. Da aviatore attempato dico: mi pareva già meraviglioso avere i manuali in formato “pdf”, se avessi avuto uno strumento così efficace per studiare ai miei tempi... ok è un filo d'invidia, lo ammetto. Ovviamente per la gioventù. Posso riprovare?

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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