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(ESA)
Difesa e Aerospazio

Ariane 6: il primo lancio il 9 luglio

Questo grande razzo restituisce l'indipendenza europea nei lanci spaziali con grandi carichi, rompendo il (quasi) monopolio Usa di SpaceX

Segnatevi la data: il 9 luglio ci sarà il lancio inaugurale di Ariane 6, nuovo vettore spaziale europeo e finalmente l’Europa spaziale tornerà a essere indipendente e competitiva in fatto di lanci. Lo ha dichiarato la mattina del cinque giugno durante l’ILA Berlin Airshow il Direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (ESA) Josef Aschbacher dal palco dove era accompagnato dal Ceo di Ariane Group Martin Sion, dal suo omologo del Cnes Philippe Baptiste e dal capo di Arianespace Stéphane Israël, insieme con Walther Pelzer, direttore generale dell’Agenzia spaziale tedesca.

Il compito di Ariane 6 è quello di sostituire il suo predecessore di grande successo, ovvero Ariane 5, come lanciatore europeo di grandi dimensioni, rispetto al quale però è più modulare perché dotato di uno stadio superiore con motori riaccendibili e ciò gli consente di lanciare più veicoli spaziali (satelliti) posti su orbite diverse ma in un singolo volo. Aschbacher ha dichiarato: “Ariane 6 segna una nuova era di viaggi spaziali europei autonomi e versatili. Questo potente razzo è il culmine di molti anni di dedizione e ingegno da parte di migliaia di persone in tutta Europa e ripristinerà l’accesso indipendente dell’Ue allo spazio. Sono lieto di annunciare che il primo lancio avrà luogo il 9 luglio. Vorrei ringraziare le squadre sul campo per il loro lavoro instancabile, sinergia e dedizione in questo ultimo tratto della campagna inaugurale. Ariane 6 è il razzo europeo in grado di rispondere alle nostre esigenze odierne e adattarsi alle nostre ambizioni future.”

L’Agenzia ESA sarà l’operatore responsabile del volo inaugurale, mentre i voli successivi saranno gestiti direttamente da Arianespace, che fornirà servizi commerciali e gestirà il lanciatore per i clienti interessati a lanciare varie missioni in orbita, inclusi quelli istituzionali. Martin Sion, Ceo di ArianeGroup, ha dichiarato: “L’annuncio della data prevista per il primo volo di Ariane 6 rappresenta il tratto finale della campagna di lancio e siamo fortemente determinati a completare gli ultimi passaggi. Il volo del 9 luglio segnerà il culmine di anni di sviluppo e collaudi da parte delle squadre di ArianeGroup e dei suoi partner in tutta Europa. Esso aprirà la strada alle operazioni commerciali e darà un impulso significativo all’economia spaziale nel corso dei prossimi due anni.” Il volo inaugurale avverrà dal centro spaziale dell’Esa in Guyana francese e una volta validato il lanciatore, esso potrà cominciare a soddisfare le circa trenta missioni già presenti nel portafoglio ordini, con un secondo lancio da eseguire entro la fine dell’anno e un programma che prevede una frequenza di dieci operazioni ogni dodici mesi.



L’ultimo grande traguardo da conquistare, ovvero il test sui propellenti, sarà eseguito a giorni e se tutto andrà bene la Task Force di Ariane 6 fornirà un aggiornamento confermando la data e l’ora volo inaugurale. Il progetto del nuovo razzo europeo è costato 3,6 miliardi di euro e prevede un costo per lancio variabile (secondo condizioni di carico e altri fattori), compreso tra 75 e 115 milioni di euro. Tecnicamente il nuovo vettore è alto 63 metri e ha un diametro di 5,4 e un peso massimo che può raggiungere 860 tonnellate compreso il carico utile da 10,3 a 21,6 tonnellate se fino alla bassa orbita terrestre, ridotto da 4,5 a 11,5 tonnellate se verso l’orbita geostazionaria (perché occorre più carburante per essere raggiunta).

Dal punto di vista della classe di lanciatori si colloca tra quelli pesanti e sarà concorrente del Titan IV, del Falcon 9 e del Falcon Heavy. Oltre al corpo del razzo, la sua configurazione prevede l’applicazione di due oppure quattro booster spinti da propellente solido del tipo P120. Il motore principale è invece un Vulcain 2.1 a propellente liquido, mentre quello del secondo stadio è un motore Vinci sempre a propellente liquido.

Ariane 6 potrà quindi cominciare a rendere l’Europa indipendente in fatto di lanci, ma il divario con imprese come SpaceX, che conta di arrivare a 148 lanci entro la fine dell’anno, è ancora enorme. Vero è che il mercato dei lanci spaziali è in continua crescita e che la forza dell’ESA in questo settore dovrebbe essere quella dei Paesi che fanno parte: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia. Attualmente la flotta dei lanciatori dell’Esa è composta da: Ariane 5, Vega, Vega-C, Ariane A62 e A64 (avrà due versioni) e Space Rider. Vega-C è in grado di svolgere un'ampia gamma di missioni e può posizionare in orbita uno o più carichi utili fino a 2,3 tonnellate su un singolo volo. Space Rider è razzo riutilizzabile che può rimanere nell'orbita terrestre bassa per più di due mesi, fornendo una piattaforma per una serie di esperimenti e dimostrazioni in microgravità. Dopo ogni missione torna sulla Terra e restituire il suo carico prima di subire una ristrutturazione minima, quindi a costo contenuto, per la missione successiva.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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