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Dubai Tourism
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Voli e Stopover, come raddoppiare le vacanze gratis

Prenotando con alcune compagnie aeree e facendo uno scalo in varie città, si ha accesso a hotel a costo zero e numerosi vantaggi. Ecco quali sono, dove e in che modo averli.

A livello logico, il volo diretto sembra la soluzione più efficiente. Richiede un'unica dose di sbadigli d'attesa al gate, un solo imbarco caotico con il gioco a incastro dei bagagli a mano, lo sbarco a destinazione senza ulteriori intermezzi. Fare scalo, invece, raddoppia la trafila, dilata i tempi, duplica le scocciature. Se poi l'intervallo tra un aereo e il successivo è corto o si accumulano ritardi, a decollare è anche lo stress.

Eppure, spezzare un itinerario in due non sempre è un disagio: può essere un modo per visitare una meta aggiuntiva. Per aggiungere un tocco di Medio Oriente quando si è diretti in Asia, per godersi un assaggio della vecchia Europa prima di puntare verso il nuovo mondo. Insomma, uno scalo arricchisce la vacanza e mette a disposizione vantaggi inaspettati. Persino sorprendenti: a volte a costo zero, altre quasi gratis.

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Emirates

A Dubai, tramite Emirates si prenota l'hotel e si ricevono gratis il trasporto in città all'andata e al ritorno più la colazione.

Non stiamo parlando di una tradizionale prenotazione multi-tratta, che di norma si paga di più di una ordinaria di andata e ritorno, ma del cosiddetto stopover. Cioè una sosta prolungata, da parecchie ore fino a una manciata di giorni, propiziata da una compagnia aerea per promuovere una città, di regola quella del suo hub principale. Al punto da regalare soggiorni in albergo o proporli a prezzi simbolici, organizzare tour, escursioni, trasferimenti verso il centro. Per averne diritto, è sufficiente optare per uno scalo lungo al momento della prenotazione e aderire all'offerta di proprio interesse, senza spendere un centesimo in più per il biglietto.

Il discorso vale per Qatar Airways, la migliore compagnia al mondo secondo l'ultima classifica stilata da Skytrax, frutto di un sondaggio sui viaggiatori di cento nazionalità: scegliendo dal sito ufficiale lo «Qatar stopover» entro il 28 dicembre, un albergo a cinque stelle a Doha viene dai 25 euro a notte. Una cifra nell'orizzonte del ridicolo per esplorare, senza bisogno di visto, le viuzze del Souq Waqif o il nuovo museo nazionale, gustare sapori internazionali davanti alla marina, dal giapponese Nobu alle delizie di Gordon Ramsay, oppure deviare verso un giro in kayak in una foresta di mangrovie o su un più classico safari nel deserto, cullati da un cammello. Fermandosi a Dubai con Emirates (cercate su Google «Dubai stopover»), si ha invece a disposizione un pacchetto di servizi a condizioni agevolate. Si pesca tra un centinaio di proposte di alloggio da due a cinque stelle e si ottengono un'assistenza dedicata all'atterraggio, il trasferimento verso la struttura dove il check-in e il check-out sono disponibili 24 ore su 24. La colazione, come il Wi-Fi, non si pagano.

Se ai grattacieli lussuosi e ai paesaggi futuristici di Dubai preferite le atmosfere antiche di Istanbul, optate per uno stopover con Turkish Airlines: quando il transito è compreso tra le 6 e le 24 ore si può partecipare a costo zero a un tour della capitale che tocca i suoi principali monumenti, dalla moschea blu alla basilica di Santa Sofia fino alla torre di Galata. Inoltre, chi parte da una delle otto basi in Italia della compagnia, non solo le solite Milano e Roma ma anche Pisa, Napoli, Bari, Catania, Venezia e Bologna, riceve una stanza gratis per una notte in un quattro stelle se viaggia in economy, in un cinque stelle per due notti se ha un biglietto di business. Basta propendere al momento della prenotazione per uno scalo superiore alle 20 ore e avere come meta finale il continente americano, il Giappone, il Sudafrica o un altro approdo qualunque in lungo elenco di destinazioni.

Chi preferisce trattenersi in una fetta d'Europa, ha pure l'imbarazzo della scelta. Con Tap Air Portugal ci si può fermare senza sovrapprezzi a Lisbona o a Porto fino a cinque notti, ottenendo numerosi sconti in hotel, ristoranti, musei, visite guidate con degustazioni di vino in omaggio. Le due città, peraltro, sono una base comoda per gli Stati Uniti: il volo per New York dura sulle otto ore all'andata, poco più di sei al ritorno. Anche Iberia, Swiss, Brussels Airlines hanno proposte interessanti: nell'ordine, per Madrid (la formula si chiama «Hola Madrid» e garantisce fino al 40 per cento in meno per le tariffe degli alberghi Meliá), per Zurigo e varie mete di montagna o sui laghi, per l'intero Belgio, con cinquanta alternative in convenzione da esplorare, da una birreria di Anversa a una cioccolateria di Bruxelles.

Lo stopover si può organizzare ovunque, non solo a media o breve distanza dall'Italia. Singapore Airlines, per i transiti superiori alle cinque ore e mezza, offre diversi itinerari gratuiti della città del leone. Il più recente, da percorrere a piedi, permette di scoprire un'area poco distante dall'aeroporto Changi, considerato (a pieno titolo) il migliore al mondo. Si chiama Jewel ed è un trionfo di giardini, attrazioni, ristoranti e boutique per malati di shopping. Che troveranno soddisfazione anche a Hong Kong con Cathay Pacific, senza nemmeno uscire dal suo scalo internazionale: fino al 17 febbraio, la compagnia regala ai suoi passeggeri buoni sconto per un totale di circa 420 euro da spendere in vari negozi.

Chi invece è affascinato dal Nordamerica, magari vuole visitare gli Stati Uniti, può fare un pit-stop in Canada. Tanto se è diretto sulla costa est, quanto verso la ovest: con una sosta a Montreal, Toronto o Vancouver con Air Canada, si ottiene una notte in albergo gratis oppure a prezzi bassissimi, dai trenta euro in su, a seconda della classe in cui si viaggia e della tariffa prenotata. La promozione è cumulabile, si ha modo di esplorare una città all'andata e un'altra al ritorno. Così il viaggio non raddoppia, triplica. Grazie allo stopover, da fastidio che era, lo scalo diventa un vantaggio. Un piacere. Non importa più solo dove si va, ma anche dove ci si ferma.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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