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EPA/SERGEY DOLZHENKO
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Chi è Paulo Fonseca, il nuovo allenatore della Roma

Portoghese, vincente in patria e Ucraina, amante del calcio offensivo e istrione. Come quella volta che si presentò vestito da Zorro...

Sballottata tra Conte, Mourinho, Gasperini e Mihajlovic - senza ottenere soddisfazione - la pallina sulla roulette della panchina della Roma si è fermata su Paulo Fonseca, tecnico dello Shakhtar Donetsk considerato uno degli emergenti del calcio europeo. Un nome non di primissimo piano, ma intrigante per quello che porta in dote, anche a livello di vittoria conquistate, oltre che il progetto con cui si misurerà nell'anno-1 dell'era post De Rossi.

Fonseca ha firmato con la Roma un contratto biennale con opzione per il terzo anno ed è stato annunciato ufficialmente mettendo fine alla trattativa con lo Shakhtar nella quale anche il tecnico, rinunciando ai premi, ha accelerato l'arrivo nella Capitale.

Portoghese di passaporto, nato in Mozambico nel 1973, Fonseca ha nel suo curriculum la fama di allenatore offensivo, capace di lavorare con giovani e di plasmare talenti, oltre che di raccogliere trofei e successi dove si creano le opportunità. Un dettaglio non seconda in un club che deve ripartire quasi da zero dopo la mancata qualificazione alla Champions League, ma che non può raccontare alla piazza romana di tempi infiniti per tornare ad assaporare il gusto del successo.

Quando Paulo Fonseca si travestì da Zorro in conferenza stampa I VIDEO

Tutte le vittorie di Fonseca

Alla guida dello Shakhtar Donetsk ereditato da Lucescu, Fonseca è stato capace di vincere per tre volte di fila il titolo nazionale unendo a questo anche tre coppe ucraine e una supercoppa. Chiaramente i successi sono stati ottenuti alla guida della squadra più forte del movimento, ma a lui veniva chiesto di non far rimpiangere il predecessore che è considerato un'icona a Donetsk e non solo. Obiettivo raggiunto.

Anche in Portogallo, in condizioni diverse, è stato capace di vincere: una Coppa del Portogallo alla guida del Braga nel 2016 e prima ancora (2013) una Supercoppa con il Porto. Il profilo, insomma, è adeguato.

La sua filosofia di gioco

Lo Shakhtar che Fonseca ha portato in giro per l'Europa con profitto negli ultimi anni è una squadra che incarna il suo pensiero di calcio. Gioco offensivo, il 4-2-3-1 come modulo base, l'ispirazione a Guardiola e il tentativo di costruire sempre qualcosa di propositivo.

A questo aggiunge un carisma riconosciuto sia nello spoagliatoio che nel rapporto con i media. E' celebre la sua comparsa travestito da Zorro dopo aver battuto il Manchester City nel dicembre 2017 in Champions League, guadagnando l'accesso agli ottavi di finale e tenendo fuori il Napoli. 

Gli viene riconosciuta la capacità di costruire uno spogliatoio unito e che cresca insieme a lui, anche se inizialmente composto da giocatori giovani. Un po' quello che serve alla Roma dilaniata dall'ultima stagione e con un progetto che deve ripartire dal basso ma arrivare in fretta a tornare nell'elite del calcio europeo.

Ultima annotazione: Fonseca è solito avere buoni rapporti anche dentro il club, con i proprietari e i dirigenti. A Donetsk ha intrecciato una relazione con l'ex assistente del presidente.

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Giovanni Capuano