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ANSA / MATTEO BAZZI
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Antonio Conte, tutte le frasi da allenatore dell'Inter

Scatenato in panchina e senza filtri (o quasi) davanti alle telecamere. Ecco la raccolta di citazioni famose del suo periodo nerazzurro

Antonio Conte è diventato ufficialmente allenatore dell'Inter il 31 maggio 2019. Lo ha voluto Beppe Marotta, che con lui ha lavorato con profitto alla Juventus, mettendo fine così al regno di Spalletti durato due stagioni. Conte si è calato in fretta nella nuova avventura, con la stessa forza fisica e dialettica che lo hanno sempre contraddistinto nelle sue precedenti esperienze professionali.

Il suo è un approccio totale alla panchina, che vive in maniera intensa partendo dalle conferenze stampa e dalla preparazione maniacale dell'approccio ad ambiente e impagni sportivi. Ecco una collezione delle sue citazioni o frasi da non cancellare nel periodo interista:

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31 maggio 2019 (nel video in cui l'Inter annuncia il suo arrivo): "Finalmente si ricomincia. Di motivi ne ho tanti, anche troppi. E di sfide davanti a me altrettante, ma non vedo l'ora. Perché proprio io? Perché condividiamo la stessa ambizione, il coraggio, la fame e la determinazione. Ora tocca a me. Ci sono, Inter".

31 maggio 2019 (a Steven Zhang in un video ufficiale Inter): "Mister sei pronto per la pazza Inter? No, niente pazzie. Basta pazza Inter".

7 luglio 2019 (conferenza stampa di presentazione): "Devo avere la percezione di avere anche solo l'1% di possibilità di poter vincere. A me piace lavorare su quell'1%, anche se l'altro 99% significa aver perso".

7 luglio 2019 (alla conferenza di presentazione rispondendo a Marotta seduto al suo fianco): "Io il top player dell'Inter? Ringrazio il direttore Marotta, ma i veri top player dobbiamo averli in campo".

19 luglio 2019 (a Singapore prima del debutto amichevole contro il Manchester United): "Mercato? Siamo in ritardo, diamoci una mossa e come dico sempre 'Chi ha tempo non aspetti tempo'"

23 luglio 2019 (a Nanchino prima di Inter-Juventus amichevole): "Io all'Inter? Non sono mai stato vicino alla Juventus, non ho mai ricevuto una telefonata"

25 agosto 2019 (vigilia di Inter-Lecce, prima di campionato): "Quello che posso dire è che la rincorsa è iniziata".

26 agosto 2019 (dopo Inter-Lecce 4-0): "Non dobbiamo essere scintilla, dobbiamo diventare dinamite".

14 settembre 2019 (Inter prima in classifica): "Sono contento, ma conosco il vostro giochino: so che ci state sollevando perché volete dare la mazzata quando qualcosa andrà storto".

16 settembre 2019 (vigilia di Inter-Slavia Praga, debutto in Champions): "Io non sono un allenatore da Champions? Io ho sempre partecipato con creature appena nate, gli altri con creature già belle solide. Questa è la differenza ai sapientoni".

17 settembre 2019 (dopo il deludente pareggio con lo Slavia): "Oggi siamo stati tutti sotto il livello della sufficienza, io per primo. Anzi, io sono il più asino da mettere dietro la lavagna".

24 settembre 2019 (vigilia di Inter-Lazio): "Mi sono trovato articoli in cui si parla del prossimo Inter-Juve come di una gara in cui verrò ricoperto di insulti. Rimango sbalordito, chi scrive e parla dovrebbe avere più senso di coscienza e capire cosa provoca. Io fossi il direttore del giornale li caccerei a calci in culo".

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5 ottobre 2019 (vigilia di Inter-Juventus): "Agnelli ha detto che non sarà tolta la mia stella allo Stadium? A me dispiace che sia intervenuto perché ha dato risalto a una proposta volgare, priva di insegnamento e valori. Ha dato spazio all'ignoranza... Non devo ringraziare nessuno, avrei preferito che nessuno desse spazio a questi ignoranti e stupidi".

6 ottobre 2019 (dopo la sconfitta contro la Juventus): "La Juve è di un altro livello, sotto tutti i punti di vista".

22 ottobre 2019 (vigilia di Inter-Borussia Dortmund): "Siamo partiti con la nostra idea di calcio e non torniamo indietro, altrimenti significa mettersi in undici dietro la linea della palla e aspettare schiaffoni. Invece noi vogliamo darli gli schiaffoni".

26 ottobre 2019 (dopo Inter-Parma): "La rosa è ridotta ai minimi termini, sono preoccupato e non dormo tranquillo".

29 ottobre 2019 (alla fine di Brescia-Inter): "Dobbiame recuperare, facciamo 7 partite in 20 giorni. Non mi sembra che ci siano altre squadre che hanno giocato 7 partite in 20 giorni. E' un'anomalia, molto strano".

5 novembre 2019 (dopo la rimonta subita a Dortmund): "E' un ko che dà fastidio a tutti, ma più che lavorare non possiamo fare. Venisse qualche dirigente a dire qualcosa. A inizio stagione potevamo programmare molto meglio. Tramite il lavoro possiamo mettere in difficoltà chiunque. Però arriviamo poi alla sesta partita di un mini-ciclo e si verificano le stesse cose. Non possiamo fare campionato e Champions in queste condizioni, sono stati fatti errori importanti. Ho sbagliato a fidarmi".

22 novembre 2019 (intervista a L'Equipe): "Sì al sesso pre-partita possibilmente con la moglie e facendo meno sforzo possibile. Bisogna star sotto".

15 dicembre 2019 (dopo il caso della mail Corriere dello Sport): "E' assurdo. Dicono che devo chiedere scusa? Sono loro (i giornalisti ndr) che dovrebbero vergognarsi". E ancora: "Quanto successo nell'ultimo mese deve far fare riflessioni. Mi ritrovo la notizia delle minacce con pallottole senza neanche saperlo. Ma avete capito che anche noi abbiamo famiglia e figli che vanno a scuola? E sento parlare di rispetto... Rispetto... Qualcuno si è pure offeso. Ma stiamo bene in Italia? No. Non stiamo bene".

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Giovanni Capuano