Le web bufale della settimana - Ep. 69
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Le web bufale della settimana - Ep. 69

Le notizie più assurde apparse in Rete negli ultimi 7 giorni

1. La danza di Hillary

WhatsAppgilaxia @iStock

Dopo la bufala de La danza del Papa ecco che la Rete questa settimana sputa fuori un grande revival: La danza di Hillary. Si tratta di un messaggio catena che circola su Whastapp e che recita: "Per favore avvisa tutti i contatti della tua lista di non aprire il video chiamato La danza di Hillary. È un virus che formatta il tuo cellulare. Attento è molto pericoloso lo hanno annunciato oggi alla BBC".

Ancheil messaggio che avvertiva de La danza del Papa aveva un contenuto simile ma la Polizia Postale specifica che in entrambi i casi si tratta di una bufala. Non esiste alcun video e la BBC è del tutto estranea ai fatti. Si tratta solo del solito tentativo di phishing dal quale è meglio stare alla larga.

2. Il super bebè

Questa settimana è circolata la bufala secondo cui sarebbe appena stato partorito un bambino che pesa 40 chili alla nasciata da una donna che ne pesa 300.

Quartanta chili, però, è il peso che un bambino raggiunge a circa 10, 12 anni e una donna con un tale sovrappeso difficilmente sarà in grado di dare la vita dato che l'obesità compromette anche il sistema di fertilità. Anche donne obese, in realtà portano a compimento gravidanze difficili, ma in questo caso la notizia è falsa.

Il bambino sarebbe nato all'Ospedale della Misericordia di Perugia, ma a confermare l'infondatezza della notizia bufala è arrivata la smentita dello staff medico locale che ha negato un simile parto record.

3. Le email di Equitalia truffa

EquitaliaEquitaliaFacebook

La Polizia Postale tramite il suo canale FacebookUna vita da social avverte circa un tentativo di truffa in atto ai danni dei contribuenti e che coinvolge il nome di Equitalia. Si legge sull'account delle forze dell'ordine: "Equitalia informa che in questi giorni continuano ad arrivare segna­lazioni di messaggi di posta elettronica con mittente avviso@equitalia.it, servizio@equi­talia.it, noreply@equitalia.it, multe@equita­lia.online, equitalia@sanzioni.it o simili, con­tenenti presunti avvisi di pagamento per conto di "Agente della riscossione Equitalia Spa", che invitano a scaricare file e utiliz­zare link esterni o a effettuare pagamenti.
Il Gruppo Equitalia, si legge in una nota ufficiale , è assolutamente estraneo all'invio di questi messaggi e ha già presentato querela con­tro ignoti, pertanto raccomanda di non te­nere conto della email ricevuta, di eliminar­la senza scaricare alcun allegato e di non effettuare i pagamenti richiesti.
In ogni caso, ricorda l'agenzia di riscossio­ne, è possibile richiedere informazioni al contact center di Equitalia al numero unico
06 01 01 raggiungibile sia da telefono fisso che da cellulare."

4. Denzel Washington dalla parte di Trump

9) DENZEL WASHINGTON - 33 milioni DI dollari

Washington è stato nominato per la sesta volta agli Oscar grazie alla sua interpretazione del pilota eroico ma alcolizzato di Flight. Un film rischioso che però ha ottenuto 162 milioni dollari, contro un budget di 31 milioni.

Jason Merritt/Getty Images

Nella settimana delle elezioni americane non potevano mancare le bufale circa presunti outing d'intenzione al voto pro Trump delle celebrity.

Il più assurdo riguarda il Premio Oscar Denzel Washington che avrebbe votato per Donald Trump. La notizia, che è falsa, è circolata su Facebook ed è stata diffusa da AmericanNews sito specializzato nella propaganda conservatrice e che ha avuto un ruolo social importante nel sostegno della campagna elettorale di Trump anche diffondendo bufale e mezze verità.

AmericanNews riportava un falso virgolettato di Washington paladino, per altro, dell'America liberale, democratica e paritaria. "Lo ringrazio - sosteneva AmericanNews citando le parole che avrebbe pronunciato l'attore - abbiamo bisogno di più posti di lavoro. E lui è uno che assunto più impiegati di chiunque altro nel mondo". Washington alla BBC ha smentito categoricamente di aver mai pronunciato quelle parole.

5. Carne infetta alla Conad

Senado Federal, Flickr

"Quella che sta circolando in queste ore su Whatsapp non è altro che una bufala costruita ad arte. Non c’è nessun allarme di carni infette provenienti dai supermercati Conad". A dirlo è il direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, Santo Caracappa, a proposito dei messaggi audio che girano su Whatsapp, in cui una donna con toni allarmistici invita "A non comprare carne nei supermercati Conad, specie in quelli che sono riforniti dai fratelli Giaconia di Petralia". La donna, nel messaggio audio, aggiunge che "molti campioni al momento si trovano allo Zooprofilattico per essere analizzati.

Il direttore Caracappa smentisce l’emergenza, precisando che all’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia in questi giorni, "come di consueto", sono pervenuti campioni prelevati dalle autorità competenti come il Nas e personale dell'Azienda sanitaria provinciale, per "Controlli di routine atti a rilevare frodi commerciali, a garantire la sicurezza alimentare sulle carni e derivati e a verificare l’eventuale presenza di additivi non consentiti".

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Barbara Massaro