Il terzo grado - Danilo Brugia
(Ufficio Stampa)
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Il terzo grado - Danilo Brugia

"Spero di avere talento nel mio lavoro di attore", racconta Brugia lanciato dalla soap CentoVetrine

NOME: Danilo Brugia

CHI E’: attore, doppiatore e cantante

COSA FA: con Gabriella Pession è tra i protagonisti di Rossella 2, fiction di successo in onda su Rai Uno il martedì sera alle 21 e 10. Dal 2004 al 2008 ha recitato in CentoVetrine.

DICE DI SE’: “Non mi sento affatto un sex symbol. Anzi, mi metto in discussione e mi critico ogni giorno. So di avere delle caratteristiche che possono piacere e cerco di mantenermi in forma. Quando me lo dicono mi rallegro e rispondo che spero di rimanerlo a lungo”.

In quali attività diresti di avere talento, e in quali diresti di non averne affatto?

Spero di avere talento nel mio lavoro di attore: dopo 15 anni qualcosa sul set, qualcosa credo di aver dimostrato. Invece sono un disastro come idraulico: con gli altri lavoretti me la cavo, ma quando si tratta di aggiustare tubi sono una schiappa, come dice mia moglie Flavia.

Se potessi scegliere un’attività per la quale non hai talento e venirne magicamente e generosamente dotato, quale attività sceglieresti?

Se solo avessi avuto il coraggio, mi sarebbe piaciuto tentare la strada della pediatria: penso che sia uno dei lavori più belli al mondo, ma anche molto tosto dal punto di vista psicologico.

Ti piace quando ti cantano “Tanti auguri”?

Non troppo. Diciamo che ho sempre cercato di schivarlo anche in maniera elegante  (dice ridendo)…in generale il momento degli auguri mi mette un po’ in imbarazzo.

Al cinema piangi quando dovresti piangere, al momento sbagliato o non piangi affatto?

Si può dire che sono un “piangione”? In particolare da quando sono papà mi basta poco a commuovermi e poi mi resta il magone.

Hai ancora qualcuna delle tue vecchie pagelle o dei tuoi trofei sportivi d’infanzia?

Non so assolutamente dirti che fine abbiano fatto le pagelle. Conservo invece qualche trofeo perché ho giocato a calcio per 12 anni e mia mamma ha tenuto qualche coppa. Di mio tenderei a conservare tutto e mia moglie dice che ogni tanto ho la sindrome del rigattiere: per fortuna poi ci pensa lei a buttare il superfluo.

C’è da fidarsi di più o di meno di chi mangia cibo insapore rispetto a un buongustaio raffinato?

Ma una giusta via di mezzo no? (ride) Preferisco quelli che apprezzano la cucina semplice, non troppo sofisticata: personalmente mi piacciono i gusti semplici e veraci.

Puoi dire con certezza di aver amato?

Assolutamente sì. In amore cerco di dare tutto se stesso.

Ti chiedi più spesso che ne è stato della gente normale che hai conosciuto o degli strambi che hai conosciuto?

Dei normali, perché nel mio lavoro sono quelli che spesso finiscono nel dimenticatoio e sono poco considerati: le persone strambe e sopra le righe giocoforza ce li ricordiamo, dei normali invece tendiamo a dimenticarcene.

Sai mentire?

No. Al massimo ometto qualche dettaglio che reputo inutile ma in generale sono piuttosto sincero.

Gli sport per te sono qualcosa da fare, guardare o ignorare del tutto?

Io senza sport non saprei vivere! Faccio palestra, gioco a calcio con gli amici e con la Nazionale Attori e poi mi piace provare sempre cose nuove: ad esempio per recitare in Rossella ho imparato ad andare a cavallo. Ah, lo sport per me è anche da guardare: anche se mia moglie non gradisce, adoro guardare le partite in tivù.

Quando il gioco si fa duro, sei uno dei duri che cominciano a giocare?

Nel mio lavoro il gioco è sempre duro perciò tocca costantemente mettersi in discussione e giocare. Come dice Stallone nel film Over the top, “ricordati che la vita non ti regala nulla” ed è una cosa che cerco di far capire, ma senza ossessioni, anche ai miei figli.

Qual è la tua torta preferita?

Non resisto al millefoglie. E’ un ottimo motivo per festeggiare il compleanno.

Ti definiresti un buon archivista, rispetto alla tua memoria, o un cattivo archivista?

Direi un buon archivista: in generale ho discreti ricordi di tutto quello che ho fatto.

Quest’anno farai viaggi significativi?

In previsione non c’è nulla anche perché i miei figli Emiliano e Mattia sono piccoli e non posso programmare grandi viaggi. Però mi piacerebbe dover prendere un volo per andare a girare qualcosa di nuovo, magari questa volta un film.

Sarai più felice in futuro?

Mi auguro di essere tanto felice quanto lo sono adesso.

*domande estratte da Interrogative Mood (Guanda Editore)

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Francesco Canino