I più alti e i più bassi del mondo
EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA
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I più alti e i più bassi del mondo

In un secolo di storia l'umanità si è allungata. Uno studio rivela quanto

Con il loro metro e 83 sono gli olandesi i più alti del pianeta, mentre gli abitanti di Timor Est sono i più bassi. A prendere il centimetro in mano e a mettersi a misurare l'umanità intera è stata una rete internazionale composta da 800 ricercatori in 179 paesi, la NCD Risk Factor Collaboration, in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della sanità. I risultati dell'analisi sono stati presentati a ESOF2016, il forum sulla ricerca europea di Manchester.

Lo studio aveva come scopo quello di capire quanto l'essere umano sia cresciuto in un secolo di storia. Incrociando una quantità infinita di dati dal 1914 al 2014 gli studiosi hanno preso in esame 18,6 milioni di persone.

Un secolo fa i più alti erano gli abitanti della Scandinavia seguiti da statunitensi e canadesi e la loro altezza si aggirava intono ai 172 centimetri.  

I più bassi in assoluto, invece, erano quelli del Laos, con 153 centimetri.

Nel 1914 le donne più alte erano le svedesi (altezza media 160 centimetri), mentre le più basse le donne del Guatemala (140 centimetri). 

Oggi i 170 centimetri delle lettoni hanno scalzato i 160 delle svedesi.

Uno stacco di 10 centimetri in un secolo che però non raggiunge i 16,5 centimetri di differenza tra un uomo iraniano del secolo scorso e uno contemporaneo e ancor meno i 20 centimetri di un coreano del '900 e uno di oggi.

Anche gli italiani sono "cresciuti" in 100 anni mantenendo però inalterato il gap tra maschi e femmine: oggi l'Italia è al 29esimo posto per gli uomini e al 32esimo per le donne (nel 1914 era al 57esimo e al 55esimo posto, rispettivamente).

Sembra inolte che i più alti abbiano migliori aspettative di vita e minore incidenza di malattie e persino maggiori possibilità di successo nel lavoro.

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Barbara Massaro