Facebook ti usa come testimonial pubblicitario. Ecco come impedirlo
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Facebook ti usa come testimonial pubblicitario. Ecco come impedirlo

Hai notato che il tuo feed di Facebook è tempestato di pubblicità e contenuti sponsorizzati da altri amici? Capita anche ai tuoi contatti. Ecco come fare a evitare che i tuoi Mi piace ti trasformino in un testimonial pubblicitario

Più o meno un anno fa, in tempi ancora poco sospetti, vi abbiamo messo in guardia sulla possibilità che Facebook cominciasse a usarvi come testimonial pubblicitari a vostra insaputa. Ora che quella possibilità si è trasformata in realtà, molti cominciano a chiedersi come mai il loro feed principale sia zeppo di contenuti o annunci pubblicitari “consigliati” dai propri amici.

La colpa è di un algoritmo chiamato EdgeRank, che si occupa di stabilire quali contenuti e con quale visibilità debbano comparire nei vari feed. Di fatto, EdgeRank va a setacciare il groviglio di interazioni social che fiorisce attorno a ogni profilo Facebook alla ricerca di interessi comuni. Così, ogni volta che tu esprimi un Mi piace per un particolare brand o una particolare pagina, EdgeRank va a cercare tra i tuoi amici i migliori bersagli a cui appioppare contenuti e messaggi pubblicitari etichettati con il tuo nome e il tuo pollice alzato.

Le cose funzionano più o meno così: hai un amico che si dedica a una pittura a olio un po’ particolare, non è esattamente erotismo, diciamo semplicemente che al confronto Egon Schiele potrebbe essere scambiato per un’educanda espressionista. Insomma, questo amico ha aperto una pagina su Facebook dove ha raccolto i suoi lavori e ti ha scongiurato di piazzarci il tuo pollice alzato. A partire da quel momento, EdgeRank è andato a spulciare il tuo elenco contatti, ha selezionato gli amici che potrebbero essere interessati a quel tipo di dipinti e ha cominciato a disseminare i loro News Feed con le opere del pittore in questione. Molti di loro l’hanno presa bene, all’inizio, hanno controllato che nessuno stesse sbirciando lo schermo del loro laptop e hanno nascosto il contenuto. Nel giro di qualche settimana, però, hanno già cominciato ad odiarti.

A quel punto le alternative sono due: o dichiari che tu con lo spam erotico-artistico non hai nulla a che fare, sperando in una bonaria clemenza, oppure provi a mettere la museruola ad EdgeRank . Volendo seguire la seconda strada, bisogna innanzitutto prendere l’abitudine di riflettere qualche secondo di più prima di esprimere un Mi piace. Sebbene infatti cliccare il pollice alzato non equivalga a condividere contenuti sul proprio Feed, l’infaticabile algoritmo di Facebook può comunque trovare un modo di fare apparire palese la tua preferenza a tutti i tuoi contatti.

Per assicurarti invece che i tuoi Like non ti trasformino in un testimonial pubblicitario di contenuti imbarazzanti, la prima cosa da fare è andare sulla tua pagina Preferiti alla ricerca dei Mi piace che vuoi eliminare nelle varie categorie. Una volta eliminati questi puoi fare in modo che i Like a cui non vuoi rinunciare non siano visibili a nessuno tranne che a te. È sufficiente selezionare modifica nella pagina Preferiti, scegliere una categoria (ad esempio Persone che ti ispirano) in cui non ci sono Mi piace (e in cui probabilmente non ce ne saranno mai), spostare tutti i Mi piace che si vogliono occultare in quella categoria e poi selezionare “solo io” nel menù a tendina sulla sinistra.

Rimane da risolvere la questione delle Pagine Brand, che sfruttano i tuoi Like per tappezzare le bacheche altrui di Sponsored Stories. Per assicurati che l’aver espresso un Mi piace per una certa marca non si traduca in una pioggia di pubblicità per i tuoi contatti, puoi accedere alla sezione Inserzioni di Facebook e selezionare per entrambi i campi “Nessuno”.

Questi semplici accorgimenti possono risparmiare figuracce a te e seccature ai tuoi contatti, ma non basteranno ad eliminare completamente il problema. A meno che tu decida di trasformare il tuo profilo in un bunker inaccessibile e decida di nascondere tutti i tuoi Like. Ma a quel punto tanto varrebbe lasciar perdere Facebook e dedicarsi a un social network meno invasivo e meno plagiato dalla pubblicità.

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Fabio Deotto