Nessuno vuole gli iPhone? Apple ha abbassato le stime di vendita
Per la prima volta Apple ha dovuto rivedere i numeri sul successo degli iPhone: ma non bastano le scuse sollevate da Tim Cook
Esattamente 12 anni fa, Steve Jobs presentava l’iPhone. Mai in questo arco di tempo la compagnia statunitense aveva rivisto, al ribasso, le stime di vendita dei suoi smartphone, anno su anno. In una lettera inviata agli investitori, l’attuale amministratore delegato della Mela ha invece avvisato gli analisti che le quote ipotizzate in precedenza non verranno raggiunte nel primo trimestre dell’anno fiscale, che per Apple comprende i mesi da ottobre a dicembre del 2018 e i cui conteggi non sono ancora terminati.
Numeri implacabili
Quella di Cook, diciamolo pure, è una conferma del periodo difficile che la divisione mobile dell’azienda sta vivendo. Le previsioni di vendita erano già state molto caute lo scorso novembre, mentre ora possono essere considerate addirittura fallimentari. Si passa da una cifra prevista tra gli 89 e i 93 miliardi di dollari ad una più vicina alla realtà di 84 miliardi di dollari. Vorrebbe dire una flessione evidente a seguito di un fatturato di 88,3 miliardi di dollari riportato nel primo trimestre di un anno fa (da ottobre a dicembre del 2017).
Cosa succede
Gli iPhone non tirano più? Probabile ma la questione è decisamente più complessa. Per Tim Cook, la colpa del ribasso è la conseguenza di vari fattori. Tra questi la possibilità, offerta nei mesi scorsi, di sostituire la batteria dei melafonini più datati a un prezzo conveniente, 29 euro invece dei soliti 89 euro. Ciò ha causato un più ampio rallentamento nelle procedure di ricambio generazionale degli smartphone, portando le persone a tenersi quello già in tasca.
Cina rampante
Oltre a ciò, ha pesato il mancato successo della famiglia di telefonini proprietari in Cina. Non a caso, in Oriente la flessione circa il reparto mobile è superiore al 100% e riguarda sia iPhone che iPad. Una frenata dovuta sicuramente alla crisi economica cinese ma anche al boom dei marchi nazionali, come Huawei, Oppo e Oneplus.
Prezzo elevato?
Ma anche in mercati solitamente amici le cose non è che stiano andando meglio: "In certi paesi le vendite di iPhone non sono state così forti come pensavamo” - ha sentenziato Cook, tirando in ballo persino i minori incentivi per gli operatori e la debolezza del dollaro.
Ha però dimenticato di sottolineare “IL” fattore principale: al prezzo di un iPhone XS Max da 256 GB (1.459 euro) si possono comprare due Oneplus 6T più vari accessori oppure due Xiaomi Mi 8, due Oppo Rx17, due Xperia XZ3 e così via. Tutti prodotti non così distanti, per design e funzioni, dal top player casalingo.