Cinque regole d'oro per proteggere il tuo smartphone dai ladri
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Cinque regole d'oro per proteggere il tuo smartphone dai ladri

Dal blocca-schermo alle applicazioni di "remote wipe": ecco tutto quello che potete (e dovete) fare per difendervi dai malintenzionati

Lo dicono le statistiche: lo smartphone è l’oggetto più ambito dai ladri. Secondo una recente indagine del dipartimento di polizia della città di San Francisco, più del 50% dei furti segnalati nel 2012 ha avuto come oggetto un telefonino intelligente. Ed è tutto sommato facile capire il perché: lo smartphone è un oggetto piccolo e facile da sfilare (e da dimenticare), di grande valore e ampiamente rivendibile su eBay o su qualsiasi altro mercato dell’usato.

Il danno per il malcapitato di turno va al di là della perdita dell’oggetto fisico. Uno smartphone – per quanto costoso - non avrà mai il valore dei dati che racchiude: la rubrica dei contatti, il calendario, i messaggi, la cronologia del browser, le nostre applicazioni cloud e le foto dicono molto, se non tutto, della nostra vita e delle nostre abitudini. Ed è proprio qui che è necessario intervenire.

Qui di seguito le cinque regole base per proteggere – o comunque rendere più sicuri – i dati contenuti sul vostro telefono.

1. BLOCCA LO SCHERMO (E NON SOLO)
Per prima cosa imposta una lock-screen. Se possiedi un iPhone 5S e HTC One Max ti sarà più facile visto che disponi di un lettore di impronte digitali, ma attraverso una normalissima password o un codice gestuale puoi di fatto bloccare qualsiasi telefono, di qualsiasi marca. Esiste anche la possibilità di cancellare tutti i dati dopo un certo numero di tentativi andati a vuoto. Ovviamente valgono le solite regole sulla solidità dei codici: più una password è lunga e complessa, più difficile sarà decifrarla. Una scocciatura? Sì, anche per i ladri.

2. UNA PASSWORD PER TUTTE LE APPLICAZIONI CHIAVE
Oltre ad impostare una lock screen principale è buona norma utilizzare una password per ciascuna delle applicazioni sensibili presenti sullo smartphone. Questo perlopiù per due motivi: innanzitutto per bloccare tutte quelle applicazioni che possono funzionare anche con una lock-screen attivata (Siri, ad esempio); in secondo luogo per aumentare il livello di sicurezza su tutti i dati di valore. Se ad esempio utilizzi un servizio cloud come Dropbox per salvare e sincronizzare i tuoi documenti di lavoro, ti conviene entrare nelle impostazioni e attivare un blocco passcode.

3. UTILIZZA GLI STRUMENTI DI CANCELLAZIONE A DISTANZA
Che il tuo telefono sia un iPhone, un cellulare Android o un Windows Phone ricordati che hai a disposizione degli utilissimi strumenti remote wiping (cancellazione remota) per rintracciare, monitorare ed eliminare i dati da remoto. Trova il mio iPhone è il papà di tutti questi applicativi: un software preinstallato (o scaricabile da App Store) che permette a tutti i possessori di iPhone (ma anche di iPad e iPod) di rintracciare (da PC, Mac o altro dispositivo iOS) dove si trova fisicamente il proprio dispositivo, di farlo squillare e all’occorrenza di bloccarlo o inizializzarlo (ovvero cancellare tutti i dati in esso presenti). Molto simili nel funzionamento sono Android Device Manager e Trova il mio telefono. Il primo, accessibile via Web da questo link , si rivolge agli utenti Android e permette di localizzare il telefono su Google Maps, nonché di bloccarlo e resettarlo. Il secondo fa sostanzialmente le stesse operazioni sui telefoni della scuderia Windows Phone: per accedervi da Web è sufficiente entrare nella homepage di Windows Phone  e scorrere sul menu Esplora alla destra della pagina.

4. ATTENZIONE ALLE MEMORY CARD
Gli strumenti di remote wiping sono un ottimo deterrente contro il furto ma hanno due punti deboli: non funzionano se il telefono è spento (o comunque fuori da una copertura dati) e non permettono di gestire i dati contenuti nelle memory card. Se nel primo caso il problema è relativo (alla prima occasione in cui il ladro riaccenderà il terminale questo risulterà visibile), per quanto riguarda le schede di memodia c’è poco da fare. Si tratta infatti di supporti fisici che non possono essere né localizzati né cancellati da remoto. Meglio dunque pensare bene a ciò che si decide di salvarci sopra o quantomeno scaricare un programma (è il caso di File Hide Expert per Android) per impostare una password su cartelle predefinite.

5. SALVA IL TUO CODICE IMEI
Il cosiddetto IMEI è quel codice identificativo composto da 15 cifre che viene riportato nella confezione di vendita di ogni smartphone (ma è possibile ricavarlo anche digitando sul telefono la sequenza *#06#) attraverso cui l’utente può richiedere il blocco delle chiamate dal terminale rubato. Per farlo è sufficiente recarsi in un negozio di telefonia e fornire codice IMEI e carta di identità oppure inviare un fax al proprio operatore. Si tratta, è bene precisarlo, di un’opzione che può essere aggirata dai ladri più smaliziati. Ma, tant’è, quanto basta per mettere un altro bastone tra le ruote di chi vi ha sottratto il vostro prezioso alleato digitale.

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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