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Tecnologia

Perché la carta d'imbarco dell'aereo è pericolosa

Contiene informazioni preziose sull'identità di chi vola. Che finendo nelle mani sbagliate possono provocare molti danni

Di solito la abbandoniamo in aereo, sulla scrivania dell’hotel, distrattamente dove capita. Oppure la pubblichiamo sui social network, su Facebook o su Instagram, rendendola di fatto accessibile a chiunque. Ma la carta d’imbarco di un volo, è preziosa quanto una carta di credito. Contiene nel suo codice stampigliato sul lato frontale, riconoscibile dagli sportelli automatici o dai lettori degli addetti al gate che ci ammettono a bordo, una serie d’informazioni utili. Che finendo nelle mani sbagliate potrebbero fare parecchi danni. Tradursi in un furto d’identità a tutti gli effetti.

Lo ha denunciato il giornalista investigativo Brian Krebs, esperto di sicurezza e autore best-seller del New York Times: dal «boarding pass» si possono sapere nome e cognome del passeggero, ricavare il suo numero di passaporto o del documento d’identità comunicato alla compagnia aerea, il codice della prenotazione e il numero di biglietto, il suo contatto d’emergenza (obbligatorio per esempio negli Stati Uniti), il nome delle persone che lo accompagnano, oltre alla tessera di frequent flyer.

Hacker-dentro

Dati sensibili, con cui un malintenzionato, soprattutto se la prenotazione è ancora attiva (per esempio è stata effettuata l’andata ma non il ritorno), può conoscere via web quando rientreremo, cancellarla ed effettuare altre operazioni poco simpatiche. Inoltre, lo ha dimostrato un esperimento del quotidiano americano Usa Today, è capace di conoscere tutti i futuri viaggi già prenotati non solo con il vettore che ha emesso la carta d’imbarco, ma con tutti gli altri dell’alleanza di cui fa parte. Avendo a disposizione l’agenda dei nostri futuri spostamenti per i mesi successivi. Trasferire le miglia ad altri utenti, che magari le hanno comprate on line in buona fede.

L’elemento più inquietante è che non servono strumenti avanzati per decodificare queste informazioni. Può essere sufficiente (per fortuna non sempre funziona) un lettore on line gratuito come Inlite, che si accontenta di una foto o una scansione del codice. O, se l’immagine è prelevata da un social network, di uno screenshot.

Senza alimentare inutili allarmismi, la prossima volta che viaggiate strappate la carta d’imbarco in tanti pezzi prima di buttarla via. Meglio ancora, usate quella digitale generata dalle app delle compagnie aeree, così farete anche un favore all’ambiente. Avendo l’accortezza di non pubblicarla su Instagram per vantarvi della vostra imminente partenza. E se proprio non resistete alla tentazione acchiappa like, tagliate o coprite la parte con il codice.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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