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ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
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Salone del Libro: "Più libri, più liberi"

Il discorso del Presidente della Repubblica per l'inaugurazione: "Leggere non è soltanto una ricchezza privata ma è una risorsa per la società"

Tra gli applausi dei ragazzi che lo hanno accolto come un divo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto il Salone del libro di Torino e ha fatto il primo giro tra i padiglioni del Salone tra foto, urla e applausi dei bambini e dei ragazzi presenti. "Sono lieto di partecipare a questa giornata in cui si inaugura un evento tanto importante per la cultura e che ogni anno continua a crescere" ha detto il Presidente iniziando un discorso sul valore dell'editoria, della lettura e dei libri intenso e appassionato.

"La crisi non ha risparmiato libri e carta stampata. Ci sono tanti segni meno e tanti posti persi" ma nel contempo crescono "nuove professionalità e nuovi spazi si aprono", ha detto prima di mettere da parte le analisi economiche per entrare nel vulnus dell'importanza della cultura e della lettura. "Leggere ha a che fare con la libertà e con la speranza.. Più libri, più liberi", ha aggiunto infatti il Presidente. "Leggere non è soltanto una ricchezza privata ma è una risorsa per la società. È un bene comune, un antidoto all'appiattimento, ossigeno per le coscienze. La lettura non è semplice svago ma è una porta sul mondo".

La cultura è il linguaggio comune dell'Europa

È necessario "tutelare maggiormente il diritto d'autore soprattutto su Internet" e serve un "sistema dove sia più agevole pubblicare e diffondere. Sarebbe un grave errore contrapporre il libro stampato all'eBook. Un errore economico e culturale". Per questo il fatto che l'Italia abbia portato l'Iva per gli eBook al 4% come per quelli stampati è una buona cosa e "speriamo diventi una regola condivisa e non ostacolata. Un libro è comunque un libro e va sostenuto nella sua diffusione" ha aggiunto Mattarella.

Leggere ha a che fare con la libertà e con la speranza

La lettura è libertà ma "poi c'è il mercato con il quale misurarsi e il mercato è una cosa seria, va affrontato con rispetto. Ma i valori del mercato non sono i soli a cui tutto deve conformarsi. Non si vive soltanto del "qui e ora" e il profitto non è solo quello economico".

"Fare cultura vuol dire fare rete, conoscere assieme e L'Europa ha il fondamento della cultura, è un'idea che implica un progetto e una visione del mondo. A volte lo dimentichiamo e facciamo prevalere gli egoismi... L'Europa - ha aggiunto - non esisterebbe senza libri. La cultura è il nostro linguaggio comune".

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