arco di trionfo palmira
Courtesy of #NewPalmyra
Tecnologia

Il robot italiano che sta salvando il ricordo di Palmira

Grazie alla stampa 3D è rinato l'Arco di Trionfo distrutto dall'Isis, mentre attivisti digitali stanno ricostruendo la città nel mondo del virtuale

A ottobre del 2015 lo Stato Islamico ha distrutto l’Arco di Trionfo nell’antica citta di Palmira, in Siria. L’ennesima mossa della campagna ai danni del sito archeologico dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Prima la via colonnata, poi il santuario di Baalshamin, quello di Bel e altri antichi mausolei. L’Isis è riuscita a cancellare concretamente molti ricordi della Sposa del deserto (come veniva chiamata dai mercanti e dai viaggiatori che l’attraversavano) dalla cartina geografica del Medio Oriente. La memoria collettiva però non è andata del tutto persa, anzi rivive grazie alle recenti innovazioni della tecnologia.

Proprio oggi nella centralissima Trafalgar Square di Londra è stata installata una riproduzione dell’Arco di Trionfo di Palmira, i cui pezzi sono stati realizzati con una stampante 3D a partire da foto originali del monumento. Il progetto è nato per volontà dell’Istituto di Archeologia Digitale, con sedi a Oxford e Cambridge, ma il suo cuore è tutto italiano visto che la creazione e l’assemblaggio sono stati effettuati a Carrara, presso le famose cave di marmo grazie ad un robot della TorArt e alla D-Shape di Pisa.

La replica è in scala due terzi e rimarrà nella capitale per tre giorni, dopo i quali comincerà un vero e proprio tour mondiale, toccando anche New York e Dubai. Nel 2017 tornerà idealmente a casa, con una dimora permanente vicino al sito originario dell’Arco. “È un messaggio di solidarietà per accrescere la consapevolezza. Si tratta di un patrimonio comune, universale, non solo per il popolo siriano”. Come testimoniano alcune foto del Telegraph, gli esperti di Carrara hanno montato l’opera, componendo i pezzi e dando gli ultimi ritocchi alle arcate.

Ma la voglia di non dimenticare Palmira va oltre il solo Arco. A novembre dello scorso anno, un gruppo di attivisti ha lanciato #NewPalmyra, un progetto che ha l’obiettivo di raccogliere quanto più materiale possibile sui luoghi presi di mira dai terroristi, per creare un enorme database da cui attingere per ricrearli virtualmente. La ricostruzione dei siti archeologici popolerà il mondo del digitale ma anche spazi fisici, per mantenere in vita il ricordo del passato, per preservare il futuro.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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