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Il predicatore russo avverte: l'Anticristo ci controllerà attraverso i gadget

Il patriarca Kirill guida la chiesa ortodossa a Mosca e ha parlato dei rischi di una rete connessa e controllata da pochi

Nessuna denuncia alla crescente presenza di internet, da più parti considerato strumento di evangelizzazione senza limiti, ma un monito circa il rischio che le tecnologie odierne possano portare alla dispersione dei veri valori, ad un eccessivo estraniamento dal mondo circostante, dalla prossimità con gli individui e la società.

Questo il succo del discorso del patriarca Kirill, l’uomo che guida la chiesa russa ortodossa a Mosca, durante un intervento al programma Russia 24 della rete nazionale Rossiya-1.

“L’Anticristo, come personalità a capo di una rete mondiale che controlla l'intera razza umana, esiste. La struttura stessa presenta un pericolo quindi, se non vogliamo avvicinare il giorno dell'Apocalisse, non dovrebbe esserci un solo centro di accesso ad internet ma diversi”.

Il patriarca ha affermato che la Chiesa non è contraria al "progresso tecnologico” ma piuttosto "allo sviluppo di un sistema che mira a controllare l'identità di una persona”. Che è un po’ quanto spiegato da Papa Francesco il 24 gennaio, in occasione della 53esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali:

“Occorre riconoscere che i social, se per un verso servono a collegarci di più, a farci ritrovare e aiutare gli uni gli altri, per l’altro si prestano anche ad un uso manipolatorio dei dati personali, finalizzato a ottenere vantaggi sul piano politico o economico, senza il dovuto rispetto della persona e dei suoi diritti. Tra i più giovani le statistiche rivelano che un ragazzo su quattro è coinvolto in episodi di cyberbullismo”.

“Se una famiglia usa la rete per essere più collegata, per poi incontrarsi a tavola e guardarsi negli occhi, allora è una risorsa. Se una comunità ecclesiale coordina la propria attività attraverso la rete, per poi celebrare l’Eucaristia insieme, allora è una risorsa. Se la rete è occasione per avvicinarmi a storie ed esperienze di bellezza o di sofferenza fisicamente lontane da me, per pregare insieme e insieme cercare il bene nella riscoperta di ciò che ci unisce, allora è una risorsa. Così possiamo passare dalla diagnosi alla terapia: aprendo la strada al dialogo, all’incontro, al sorriso, alla carezza”.

Il senso della Chiesa è che una rete mondiale di “gadget” (nelle parole di Kirill) ha si possibilità di sviluppo in termini di umanesimo e contatto ma anche di pilotaggio di comportamenti e abitudini, in una sorta di manipolazione estremizzata proprio dalla caduta di concetti quali i limiti di spazio e tempo, che rendono tutto alla portata di tutti e subito.

“Ogni volta che usi il tuo gadget, che ti piaccia o no, che condivida o meno la tua posizione, qualcuno sa esattamente dove sei, quali sono i tuoi interessi e ciò di cui hai paura. Immaginate quale immenso potere è concentrato nelle mani di coloro che posseggono tale conoscenza, moltiplicata per tutti gli utenti al mondo. Un panorama simile, da un certo punto di vista, presagisce la venuta dell’Anticristo" - è il parere del patriarca.

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