L'astronauta Guidoni: "Per guardare al futuro, bisogna cominciare dalla scuola"
Silvia Morara

L'astronauta Guidoni: "Per guardare al futuro, bisogna cominciare dalla scuola"

"Il governo dovrebbe dare nuova centralità all'istruzione" dice a Panorama d'Italia il primo europeo in orbita nella Stazione internazionale

Circondato da ragazzi e ragazzi come una star. Autografi, foto e selfie accolgono Umberto Guidoni, primo astronauta europeo in orbita nella stazione spaziale internazionale, astronauta, astrofisico e scrittore, al convegno di Focus sullo spazio, organizzato da Panorama d'Italia nella sua prima tappa genovese. "Mi piace parlare con i ragazzi, lo spazio è il loro futuro".

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La scienza è la sua casa, ma da diversi anni Guidoni ha aperto la porta e fatto entrare centinaia di studenti di tutte le età.

La divulgazione scientifica per conoscere il mondo, quindi?

Certo, i ragazzi hanno grandi curiosità, le stesse che avevamo noi. Non è vero che siano aridi e indifferenti. I temi dell'ambiente, dell'ecologia e dello spazio suscitano sempre molta attenzione. È confortante, certamente, ma non basta.

Quale dovrebbe essere la strategia del governo su questo fronte?

Vede, non è solo una questione di soldi e di finanziamenti. È indispensabile dare alla scuola l'attenzione che merita. Deve tornare ad avere un ruolo centrale nella formazione. I giovani hanno bisogno di conoscere il mondo, devono prepararsi alla vita. E tutto comincia lì, sui banchi di scuola.

Una missione difficile

Non come quella che ho affrontato io due giorni fa. Sono andato a raccontare lo spazio in un asilo, Non è stato difficile, scherzo. Emozionante, piuttosto. I piccoli avevano anche una mascotte e mi hanno cantato una canzoncina. Sono stati attenti e hanno mostrato curiosità. Bellissimo.

Quando ha guardato per la prima volta il cielo e ha detto "lo voglio"?

Me ne sono innamorato leggendo libri di scienza e fantascienza. E poi quando mi hanno regalato un cannocchiale. Ho visto Saturno ed è stato subito un grande amore.

La sua prossima missione?

La prossima ancora non la conosco. Ma ho appena scritto un libro insieme ad Andrea Valente per i bambini delle elementari. Si intitola Otto passi nel futuro. Otto racconti dove immaginiamo scenari ambientali. L'obiettivo è duplice: mostrare ai ragazzi i progressi a cui potrebbero assistere e dall'altra far capire il ruolo che oggi giocano per il mondo di domani, perchè il futuro è più vicino che mai".

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