Orphaned Land: Unsung Prophets & Dead Messiahs - Recensione
Ufficio stampa Spingo
Musica

Orphaned Land: Unsung Prophets & Dead Messiahs - Recensione

Il grande ritorno della heavy metal band israeliana. In concerto in Italia il 14 marzo a Voghera e il 15 a Roma

Solitamente quando si parla di correnti all’interno di un genere musicale complesso e diversificato come l’heavy metal la prima cosa che viene in mente è la frammentazione, generi che nascono da altri generi, o che se ne distaccano e prendono le distanze. Ma è stato più e più volte dimostrato, soprattutto nell’ultimo decennio, che il metal è un mondo sì composito, ma estremamente unito. Non deve quindi stupire la definizione di Oriental Metal data alla band israeliana OrphanedLand. Anzi, in realtà sono essi stessi che definiscono in questo modo la loro musica. Sono una formazione di lunga data, attiva dal 1991 sulla scena internazionale. Da poco hanno sfornato un nuovo album, Unsung Prophets & Dead Messiahs, anticipata dall’uscita del singolo Like Orpheus con la partecipazione di un noto singer tedesco, Hansi Kürsch dei Blind Guardian.

Suoni epici d'Oriente 

L’andamento è epico, ma i tratti orientaleggianti contribuiscono a un sound unico nel suo genere. Chi non è avvezzo a questo tipo di sonorità forse non ricorderà niente di simile, anche se in realtà sono diversi i gruppi che si approcciano al metal e che non provengono dall’Occidente. SOAD (System Of A Down), ad esempio, pur essendo nati e cresciuti negli Stati Uniti, hanno ben presente le loro origini armene che fanno capolino sia nella musica sia nei testi.

Per gli OrphanedLand le sonorità sono il biglietto da visita. Tanto che nel 2015 sono stati scelti per rappresentare Israele nel padiglione dell’Expo 2015 di Milano, una scelta inusuale che dimostra come il metal sia arrivato dappertutto. Gli OrphanedLand non sono semplici da descrivere, vanno più che altro ascoltati e visti, ma soprattutto letti e capiti, perché il loro messaggio è universale. Unsung Prophets & Dead Messiahs contiene citazioni importanti, come l’utilizzo del mito della caverna di Platone, l’uscita dall’oscurità.

Special Guests

L'album vede la partecipazione di ospiti illustri, non solo Hansi Kürsch alla voce nel brano già citato, ma anche un bellissimo solo di chitarra ad opera di Steve Hackett in Chains Fall To Gravity. Per gli OrphanedLand, quindi, il metal è unione non divisione. Il messaggio non è solo verbale ma corredato da fatti concreti: nel 2013 gli Orphaned intrapresero un tour europeo con una band palestinese di supporto, i Khalas. A detta del cantante Kobi Farhi, un buon esempio di coesistenza pacifica. Saranno in Italia per due date, il 14 marzo al Dagda Live Club di Voghera e il 15 marzo al Jailbreak Live Club di Roma.

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Michela Vecchia