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Thailandia, il lungo addio al re Bhumibol Adulyadej - FOTO

Durerà un anno il lutto per il sovrano, simbolo dell'unità della nazione. Proclamato protempore Prem Tinsulanonda, il presidente del consiglio privato reale

14 ottobre 2016

La Thailandia piange il suo re. In migliaia si sono ritrovati a pregare in piedi o in ginocchio per strada. Tra l'ospedale Siriraj, dove il sovrano Bhumibol era stato ricoverato, e palazzo reale dove la salma è stata trasportata per le esequie, verso la zona che è attraversata del fiume Chao Phraya. Questo per quanto riguarda la popolazione.

In un governo in gran parte formato da militari e ammat o nobili dai vari gradi di consanguineità con grandi interessi negli affari della Corona, il presidente del Consiglio privato reale, Prem Tinsulanonda, è stato proclamato reggente pro tempore.

Una responsabilità che rimanda di mesi l'ascesa al trono del principe ereditario Vajiralongkorn, appoggiato dal golpista Prayut Chan Ocha, che non ha mai nascosto l’intento dell’ultimo putsch e che consente al principe di partecipare al lutto collettivo. Una decisione presa anche in linea con l'articolo 23 della Costituzione. Si parla di mesi perché il presidente Prem ha 96 anni. Ex generale e primo ministro che ha governato il Paese tra il 1980 e il 1988 ha atenuto anche in seguito una massiccia influenza negli affari. Quindi è considerato al momento l'uomo più influente.

Il principe ed erede al trono si è detto "consapevole dei suoi doveri" ed pronto a raccogliere l'eredità. Rama X, a 64 anni, ha tre matrimoni alle spalle e numerosi figli, l'ultimo nato da poco in Europa.

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13 ottobre 2016

Il re della Thailandia Bhumibol Adulyadej è morto a 88 anni dopo aver regnato per 70 anni.

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Salito al trono nel 1946, con il titolo di Rama IX, era il monarca che regnava da più tempo nel mondo.

Era considerato dai thailandesi un semi-Dio, l'unico re che la maggioranza del suo popolo ha conosciuto, simbolo dell'unità della Nazione.

La morte del re Bhumibol lascia una situazione di incertezza politica nel paese. La giunta militare, al potere con un colpo di stato due anni fa, deriva - sostanzialmente - la sua autorità dal re.

Il principe erede al trono Vajiralongkorn è considerato da molti una specie di playboy e non ha nemmeno lontanamente il prestigio del padre. Secondo alcuni osservatori, il decesso del re solleva addirittura dubbi sul futuro stesso della monarchia.

Negli ultimi mesi il re era stato colpito da una infezione polmonare e da problemi cardiaci, ma già dal 2009 ha trascorso gran parte della sua vita in ospedale.

Le condizioni di salute sono un tema tabù in un Paese che in cui vige la lesa maestà, che protegge la casa reale contro ogni tipo di accuse o commenti.

La sua ultima apparizione in pubblico risaliva allo scorso gennaio, quando aveva visitato per alcune ore il Palazzo reale di Chitralada.

La Thailandia è governata da una giunta militare dopo il golpe incruento del 2014, che mise fine a settimane di proteste popolari.

Un anno di lutto nazionale
"È la più grave perdita della nostra storia", ha detto il primo ministro Prayuth Chan-ocha, annunciando un anno di lutto nazionale.

In linea di successione c'è ora il secondogenito Vajiralongkorn, con una tempistica che però e' tutta da definire. L'annuncio ufficiale e' stato dato dalla casa reale poco prima delle 19 locali, confermando il decesso avvenuto tre ore prima. Il passaparola aveva gia' sparso la voce tra la popolazione, allarmata dai toni pessimistici degli ultimi giorni. Pochi minuti dopo, Prayuth ha parlato alla nazione, elogiando il defunto sovrano e indicando nel principe ereditario il futuro Rama X, come indicato da tempo da Bhumibol.

Molti, nella folla all'esterno dell'ospedale Siriraj, sono scoppiati a piangere singhiozzando, continuando per ore. Nella seduta di emergenza del Parlamento indetta in serata c'e' stato un colpo di scena. Invece dell'atteso "invito" al nuovo re, una formalita' prevista dalla Costituzione, i deputati si sono limitati a osservare nove minuti di silenzio (il nove è un numero di buon auspicio) in onore di Bhumibol. Vajiralongkorn, ha spiegato Prayuth, ha chiesto un rinvio della proclamazione in modo da piangere il padre come il resto del Paese.

L'ascesa al trono del principe ereditario non è in discussione. I prossimi mesi rimangono però un'incognita, e un'incoronazione formale potrebbe essere ritardata di molto.

Il lutto nazionale - nel primo mese è stato bandito qualsiasi tipo di celebrazione - rischia di rallentare anche la scaletta istituzionale in teoria prevista dalla giunta militare, come la ratificazione formale della nuova Costituzione e nuove elezioni a fine 2017.

Le tv trasmettono vecchi filmati agiografici, i siti di tutti i quotidiani nazionali sono diventati in bianco e nero.

La rassicurante immagine di Bhumibol come un uomo schivo, lontano dal lusso e dedito alla patria, si era negli anni sovrapposta a quella della monarchia, diventando parte dell'identita' nazionale. La venerazione dell'uomo e' inserita nella Costituzione, ma non c'e' dubbio che per milioni di thailandesi l'amore per "papa'", com'era chiamato, fosse genuino.

Per quanto ufficialmente al di sopra della politica, Rama IX era considerato un baluardo della stabilita' nel Paese. Negli ultimi dieci anni, il suo declino fisico e' coinciso con l'emergere di profonde divisioni politiche e sociali nel Paese, con ondate di violenza che hanno causato centinaia di morti e due colpi di stato, l'ultimo del quale ha portato al governo l'attuale giunta militare. Quest'ultima si e' erta a primo difensore della monarchia.

Il rischio è che, ora che un punto di riferimento come Bhumibol non c'è più, pulsioni sopite tornino a galla. Nel frattempo, oggi il 'Paese dei sorrisi' piange, e si prepara a farlo a lungo.

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Nato il 5 dicembre 1927 negli Usa, secondo figlio maschio del principe di Songkla, Mahidol Adulyadej, e della principessa Srinagarindra, Mom Sawal, di sangue plebeo.

La famiglia tornò in Thailandia nel 1929 e un anno dopo il padre morì.

Dopo un breve periodo trascorso nel collegio cattolico Mater Dei e all'età di 6 anni, andò in Svizzera dove, fatta eccezione per un breve rientro, restò fino alla fine della Seconda guerra mondiale.

In quel periodo (1935) Ananda Mahidol, fratello maggiore di Bhumibol, fu dichiarato erede al trono, dopo l'abdicazione di suo zio Rama VII. Ma il regno di Ananda fu breve: tornato in Thailandia nel 1945, morì l'anno dopo in circostanze mai chiarite dopo essere apparso nel Palazzo reale ferito da un colpo d'arma da fuoco.

Bhumibol fu allora nominato successore e durante la reggenza dello zio Rangsit, principe di Chainat, tornò in Svizzera. Fu in quel periodo che nel corso di un viaggio a Parigi conobbe la sua futura moglie, Sirikit Kitiyara Rajawongse, 15enne lontana cugina e figlia dell'allora ambasciatore thailandese in Francia, che sposò il 28 aprile 1950 in Thailandia.

Sette giorni dopo Bhumibol fu incoronato.

Lo sviluppo sociale
Il giovane re mostrò interesse per i progetti di sviluppo e benessere sociale negli anni '50 e '60, quando si successero nel Paese governi militari. Dal 1963, dopo la morte del generale Sarit Thanarat, iniziò a inserire commenti politici nelle sue allocuzioni pubbliche.

Nel 1973 fornì la prima prova di autorità e abilità politica opponendosi al massacro di studenti che protestavano contro il governo militare e mettendo fine agli scontri con l'esercito che causarono più di 100 vittime.

L'esilio del primo ministro, generale Thanon Kittikachorn, aprì le porte ad un periodo democratico, che tuttavia non durò molto: un golpe 'protetto' dal re nel 1976 mise fine all'esperimento, in un momento in cui il comunismo si stabiliva in Vietnam, Cambogia e Laos. Cominciò così un periodo di colpi di stato successivi: 1977, 1980, 1981, 1985 e 1991.

Contro la violenza
Il 1992 fu segnato da un altro suo storico intervento: seduto sul divano, con ai suoi piedi, in ginocchio sul tappeto, il premier Suchinda Kraprayoon e il leader della protesta Chamlong Srimuang, arrestato e liberato su richiesta del sovrano per partecipare al colloquio, Rama IX ordino' al capo del governo e al leader dei manifestanti di interrompere immediatamente le violenze e trovare una soluzione.

Bhumibol stabilì che la Costituzione dovesse essere emendata per consentire al primo ministro di essere un membro eletto del Parlamento: era la richiesta dei manifestanti, che portò quindi alle dimissioni di Suchinda (che non era membro del Parlamento) e alla scarcerazione definitiva di Chamlong.

Contro il golpe
Altro momento topico del suo regno è datato 1997, nel pieno della crisi finanziaria asiatica, quando si pronunciò in pubblico contro l'ennesimo golpe militare. Il re celebrò il suo 60mo anniversario al trono nel 2006, anno del golpe militare che rovesciò il magnate Thaksin Sinawatra.

Operato due volte nel 1995 per problemi cardiovascolari trascorse gran parte della vita in ospedale tra il 2009 e il 2013.

Parlava inglese e francese fluenti, i suoi amori più grandi furono l'ingegneria civile e la musica, il jazz in particolare, che ispiro' varie sue melodie eseguite con clarinetto e sassofono.

Appassionato di pittura e fotografia, autore di vari libri e traduzioni, tra cui quella della biografia del maresciallo Tito scritta da Phillis Auty e di "A Man called Intrepid", di Willian Stevenson.

"Il Grande", così come era soprannominato, incarnò i dieci principi morali dei re dell'ideale buddista: carita' verso i poveri, moralita', sacrificio degli interessi personali, onesta', cortesia, dominio di se stesso, temperamento tranquillo, non violenza, pazienza e imparzialità, secondo la sua biografia ufficiale "Il re Bhumibol. Forza della Nazione".

(Ansa, Agi)

Bhumibol Adulyadej
PORNCHAI KITTIWONGSAKUL/AFP/Getty Images
5 maggio 2010. Il re di Thailandia, Bhumibol Adulyadej sulla sedia a rotelle nel 60° anniversario della sua incoronazione, a Bangkok.

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Redazione