Terrorismo, i mercatini di Natale in Italia sono sicuri?
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Terrorismo, i mercatini di Natale in Italia sono sicuri?

Più controlli nelle piazze e nei luoghi di aggregazione. Intervista a Matteo Bressan, Comitato scientifico del NATO Defense College Foundation

“Non esiste "rischio zero" e purtroppo abbiamo visto come l'Isis e con esso le nuove forme di radicalismo, siano state in grado di compiere passi in avanti”.

L'Italia, ormai è cosa nota, è “nel mirino” per essere l'epicentro della cristianità. Cambiano le forme di radicalizzazione ma continuano i riferimenti, sul web, alla “presa di Roma” e alla sua distruzione. E con maggior insistenza in questo periodo di avvicinamento al Natale.

Poche ore dopo dall’attentato di Berlino, il Viminale ha rimodulato ulteriormente le misure di prevenzione e sicurezza nel nostro Paese, già molto alte. 

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Controlli ancor più scrupolosi, dunque, in piazze e in tutte le aree di maggior aggregazione con particolare attenzione a quelle dei mercatini del Trentino Alto Adige. Poi, barriere in strada per impedire l'accesso a qualsiasi tipo di mezzo e la possibilità di vietare concerti, fiere e manifestazioni in assenza delle migliori condizioni di sicurezza.

Panorama.it ha intervistato Matteo Bressan, analista e componente del Comitato scientifico del NATO Defense College Foundation per fare il punto sulle nuove misure di sicurezza adottate dal Ministero dell’Interno e soprattutto per capire se possono essere davvero efficaci.

“Il Comitato di analisi strategica antiterrorismo presieduto dal Ministro dell'Interno, Marco Minniti ha emanato una direttiva rivolta a questori e prefetti con la quale verranno rafforzati i controlli nelle aree di maggior afflusso di persone in occasione dello svolgimento di eventi manifestazioni e cerimonie che previste per le prossime festività natalizie. Naturalmente tali accorgimenti verranno estesi a tutte quelle aree in cui si riscontra particolare afflusso di visitatori ed è già in vigore un dispositivo di sicurezza per i mercatini di Natale di Bolzano, Merano e Bressanone.

Al momento si è deciso di utilizzare barriere anti camion e transenne per impedire l'accesso a strade e piazze. Naturalmente non esiste "rischio zero" e purtroppo abbiamo visto come l'ISIS e con esso le nuove forme di radicalismo siano state in grado di compiere passi in avanti, costringendo l'antiterrorismo e le forze di sicurezza ad "inseguirle"”.

L'attentato di Berlino è stato rivendicato dall'Isis. Ma quanto è attendibile questa rivendicazione?
La rivendicazione va sempre presa con la dovuta cautela ma è indubbio che in questi anni l'ISIS abbia sempre cercato di rivendicare gli attacchi spettacolari condotti in ogni angolo del continente. Non dobbiamo mai dimenticare come l'ISIS rappresenti una minaccia per tutti e non solo una minaccia per l'Europa, il Medio Oriente o il Caucaso.

Più difficile è invece stabilire quanto questo attacco sia stato ispirato dalle istruzioni fornite dall'ISIS proprio per compiere attacchi come quello portato a segno a Nizza oppure se c'è effettivamente una pianificazione ed un coordinamento come nei casi del Bataclan o dell'aeroporto di Zaventem.

Oltre alle nuove misure di sicurezza adottate in queste ore, in che modo l'attentato in Germania modificherà i sistemi di sicurezza e prevenzione nel nostro Paese?
Il nostro Paese ha adottato per tutta la durata del Giubileo un elevato dispositivo di sicurezza, riscontrabile anche circolando per Roma e vedendo le numerose pattuglie disposte nelle tante città e luoghi sensibili in Italia. Le decisioni che si stanno prendendo in queste ore vanno nella direzione di aumentare i controlli, ma la molteplicità dei possibili target, così come le oggettive difficoltà di monitorare più individui, il più delle volte non riconducibili al mondo dell'estremismo, rappresenta una sfida senza precedenti per le nostre forze dell'ordine e servizi di sicurezza.

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Nadia Francalacci