Il j'accuse di Sarkò contro i giudici fa tremare la Francia
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Il j'accuse di Sarkò contro i giudici fa tremare la Francia

A Parigi è crisi istituzionale. L'ex presidente accusa la magistratura di usare la legge come uno "strumento politico" e nega ogni addebito, parlando di "poteri occulti" e di complotto

Dopo un giorno di silenzio l'ex inquilino dell'Eliseo è tornato a far sentire la sua voce. Eccome. In un'intervista televisiva Nicolas Sarkozy si è difeso a tutto tondo dalle accuse di corruzione e di violazione del segreto istruttorio , con conseguente fermo in arresto e interrogazione fiume di più di 13 ore. L'ex presidente francese ha mostrato i muscoli, attaccando a testa bassa la magistratura, i giudici e "i poteri socialisti" e parlando di un complotto ordito ai suoi danni per impedirgli di tornare sulla scena politica (ma se ne era mai veramente allontanato?).

E' la prima volta che la Francia vive una simile crisi istituzionale. Mai un ex presidente della Republique era stato indagato e messo in fermo d'arresto e mai era stato accusato di reati così gravi, come la corruzione di un giudice della corte Suprema e di vari funzionari del ministero della Giustizia e della Polizia. E' un vero e proprio terremoto quello che ha travolto Nicolas Sarkozy, ma non solo. 

Coriaceo e determinato, con le sue parole in diretta tv l'ex presidente ha di fatto aperto una guerra istituzionale contro i vertici della Giustizia d'Oltralpe. Una guerra in cui è sostenuto ciecamente dalla sua parte politica e osteggiato dai suoi oppositori, che attualmente governano con il presidente François Hollande. Mai la Francia aveva assistito a uno scontro così incandescente tra giudici e politica.

Tanto che per la prima volta a parlare è anche Chantal Arens, la silenziosa presidente del TGI (il Tribunal de grande instance di Parigi), che ha richiamato l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sull'"indipendenza" della magistratura e dei giudici. "L'indipendenza giurisdizionale dei giudici è una condizione essenziale della democrazia", ha dichiarato la Arens subito dopo aver ascoltato le parole al vetriolo di Sarkò.

Nella sua prima apparizione televisiva dopo la sconfitta elettorale del 2012 Sarkozy ha accusato la magistratura di utilizzare il sistema della Giustizia come "uno strumento politico" contro di lui, con la complicità del governo socialista guidato da Hollande.

"Nel nostro paese, il Paese dei diritti umani e della legge come diritto, ci sono molte cose che vengono orchestrate nell'ombra", ha tuonato l'ex presidente. "E' stato fatto di tutto per dare un'immagine di me che non corrisponde alla verità".

Un complotto, una trama intessuta ad arte che vede i giudici complici dei socialisti. Questa l'idea di Sarkozy che per la prima volta nella storia di Francia accusa frontalmente i giudici di utilizzare la giustizia come una clava politica, per impedirgli la candidatura alle elezioni presidenziali del 2017.

Nicolas Sarkozy ha poi aggiunto di non aver mai tradito la fiducia dei cittadini francesi e di non aver mai commesso atti al di fuori della legge o che potessero minare le norme basilari della democrazia, definendosi "scioccato per quanto è accaduto" e sottolineando di non chiedere alcun trattamento di favore, essendo pronto ad assumersi le responsabilità di tutti gli eventuali errori commessi, qualora - però - questi errori vengano provati con prove certe.

Per parte loro i socialisti hanno fatto quadrato attorno ai giudici, allineandosi all'appello di Chantal Arens sull'indipendenza della magistratura e aggiungendo che la legge è uguale per tutti, anche per gli ex presidenti, nonostante il presidente Hollande abbia voluto immediatamente sottolineare che per Sarkozy vale il principio di "presunzione di innocenza" fino a prova contraria, esattamente come per qualsiasi altro cittadino francese meno "blasonato" dell'ex capo dell'Eliseo.

La teoria del complotto non è nuova per Sarkò. Ogni volta che viene travolto da qualche grana legale è solito tirarla fuori dal cilindro. E finora, con sei inchieste aperte su di lui, non ha ancora ricevuto alcuna condanna. Sono tre le cose che solitamente Sarkozy sfodera come spade appena viene raggiunto da qualche avviso giudiziario.  1: Esiste un complotto ai miei danni. 2: Tutto quello che sta succedendo non è casuale ma è diretta conseguenza della trama di "poteri oscuri" e, infine, 3: I giudici non hanno nulla contro di me e quindi non esiste alcun "caso".

Succederà anche questa volta o la magistratura francese inchioderà l'ex presidente a prove certe e incontrovertibili? Al momento l'inchiesta e i processi vanno avanti, ma il terremoto politico che ha scatenato Sarkozy è in pieno svolgimento e rischia di dare una mano al "terzo litigante" della partita, che finora si è tenuto in disparte: il Front National di Marine Le Pen, che potrebbe conquistare ancora più consensi in un panorama politico che ha riportato le lancette indietro nel tempo agli intrighi dell'epoca napoleonica. 

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Anna Mazzone