Caso De Angelis e tassa alle banche? No, grazie. Gli italiani parlano di altro, mare e toast
L'analisi delle discussioni e dei commenti sui social raccontano un paese diverso, lontano da quello legato al mainstream
A volte è utile fare un salto nel passato per comprendere bene il presente. Nel 1885 Stefano Jacini a conclusione della sua inchiesta sullo stato dell’agricoltura e delle condizioni di vita della classe contadina scriveva che “c’è un’Italia reale che non è l’Italia legale, e che tende anzi a ribellarsi a quest’ultima”. Quello scollamento tra le due dimensioni, da un lato chi affrontava le piccole e grandi difficoltà quotidiane, dall’altro, invece, una classe più fortunata e privilegiata, può essere ridefinito e osservare il dibattito agostano partendo da cosa interessa e cosa segue l’Italia digitale e, all’opposto, cosa interessa all’Italia legale.
Così le menzioni online, raccolte in questa seconda settimana di agosto, ci riportano bruscamente nel Paese reale e ci fanno capire quanto le polarizzazioni che animano il dibattito pubblico siano molto spesso solo delle micro-bolle che interessano di struscio gli italiani online.
(Arcadia.com)
La keyword balneare “mare” infatti si prende oltre il 40% di tutto il parlato complessivo che raggiunge le 58 mila menzioni. Di contro, le due parole chiavi che rimandano ai recentissimi scontri tra le forze politiche di maggioranza e opposizione, cioè “De Angelis”, e “extra profitti” sono agli ultimi posti dell’attenzione digitale. La prima è riferita alle polemiche scatenate dal post pubblicato da Massimo De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, a proposito della strage di Bologna e della condanna degli esecutori materiali di quell’orribile episodio della storia italiana, mentre la seconda è connessa al decreto varato dal Governo che ha deciso di tassare gli extra profitti delle banche per sostenere il taglio delle tasse o l’accensione dei nuovi mutui. Almeno questo è quanto sostenuto da Matteo Salvini in conferenza stampa. Ebbene, questi due temi, che negli ultimi giorni, hanno agitato le acque della politica, sono riusciti a raccogliere poco più della metà del coinvolgimento che invece ha ottenuto il parlato online sui due euro che il ristorante di Finale Ligure ha caricato sul costo dello scontrino per dividere un toast.
Insomma, molto spesso dimentichiamo che mentre ci affanniamo nelle discussioni sui massimi sistemi, sulle ragioni del cambiamento climatico, su come risollevare le sorti dell’economia, sulle riforme fiscali, della scuola, della pubblica amministrazione e degli enti locali, il Paese reale sta navigando in direzione opposta e contraria. Anzi, le diverse ampiezze delle menzioni e dell’engagement ci dicono anche un’altra cosa, per nulla marginale questa volta, è che il Paese reale è propenso a seguire il dibattito politico quando a trascinarlo nelle discussioni è innanzi tutto un social leader, più di un partito o di qualche influencer. Matteo Salvini che conosce bene questa dinamica delle piattaforme, si è fiondato in conferenza stampa al termine dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri per rivendicare la scelta del governo di tassare le banche per sostenere il taglio delle tasse e così facendo si è preso una cospicua fetta di audience tra il “mare” e il “toast”.