Una nave in una foresta dei Subsonica: i testi più belli
Chiara Mirelli
Musica

Una nave in una foresta dei Subsonica: i testi più belli

10 grandi canzoni da leggere e ascoltare, nei negozi dal 23 settembre

È appena arrivata "Una nave in una foresta" e già gira nelle nostre orecchie. 10 canzoni pronte a non lasciarci mai più. I Subsonica nel 2014 celebrano 18 anni carriera. Quindi oggi, sono maggiorenni e patentati.

Nella musica, però, spesso si cresce come i cani e dopo così tanto tempo si è quasi già morti. Dopo il lancio di "Lazzaro" e "Di Domenica", dal 23 settembre un'avventura sorprendente ha inizio.

Il loro modo poetico e urbano di vedere la realtà e i sentimenti, la crudezza delle parole e l'eleganza delle immagini. Milioni di figure retoriche in frasi sconnesse dove ognuno trova pezzi della sua vita e delle sue disgrazie.

La scrittura di questo album ha trovato una lucidità sorprendente. I quadri confusi nella nebbia, i tombini della scrittura di Max e Samuel diventano piste di pattinaggio in uno scenario post-apocalittico.

Ci hanno stupito ancora una volta.

Per questo abbiamo aperto il booklet del disco e abbiamo ascoltato con calma un bel po' di volte l'album, come molti di voi hanno fatto già da questa notte. Noi siamo andati alla ricerca delle citazioni dai testi più interessanti. 

I - Una nave in una foresta

Stanze vuote da riempire di pensieri buoni
E qualche abbraccio da dimenticare
Chiuso in un cassetto pieno di promesse
E frasi sussurrate piano mentre il nostro mondo
Scivolava lentamente verso un altro oblio.

II - Tra le labbra

Vorrei saper pregare
Con le mie dita scure
Forse puoi farlo tu per me

III - Lazzaro

Quello che avevi oggi non vale più
Hai studiato creduto lottato e sofferto.
C’era un sorriso negli occhi che non c’è più.
Col futuro qualcuno ha giocato d’azzardo.

IV - Attacca il panico

Qui nella mente sognare è una trappola
E che l’amore è un’invenzione che lacera.

V - Di Domenica

Sono cambiamenti
Solo se spaventano,
Sono sentimenti.

VI - I Cerchi degli Alberi

Siamo nuove origini
Tra le vecchie ingenuità
Dimmi che non moriremo mai.

VII - Specchio

Specchio due dita in gola e mi riconoscerai
Potrei far meglio ma lo sai qui tutto si è ristretto
La gioia il tempo lo spazio il sentimento
Sai non è tutto perfetto
Si tira dritto sfiorando il precipizio.

VIII - Ritmo Abarth

Siamo i re del sabato sera
Lo scorpione è sulla lamiera
Stelle e strisce è sabato sera
Scorderai la scatola nera
Dei fallimenti.

IX - Licantropia

Correre di sera ed esser parte del buio ancora
Correre invisibile tra siepi incolte cartelloni e
Tacchi in controluce tra motori fermi ad aspettare
Un giro in paradiso tra parcheggi,
Fabbriche e goldoni.

X - Il Terzo Paradiso

È il Terzo Paradiso
Poi non ne avremo più
È un regno da regnare
E s’è fatto tardi.

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Alessandro Alicandri