L'indie folk dei Mighty Oaks: la recensione di "Howl"
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L'indie folk dei Mighty Oaks: la recensione di "Howl"

Esce il primo album della band che ha conquistato la Germania

Un italiano un inglese e un americano di stanza a Berlino: Ian Cooper (voce, chitarra, mandolino), Claudio Donzelli (chitarra, banjo, pianoforte) e Craig Saunders (basso). Il trio, nato qualche anno fa ad Amburgo, ha già scalato le classifiche tedesche ed ora si aprresta a fare altrettanto nelle chart del resto d'Europa. 

Howl, il disco d'esordio si muove nella scia del sound indie folk che ha come punti di riferimento Bob Dylan Tom Petty e i Fleet Foxes. Testi ispirati alle bellezza della natura e suoni prevalentemente acustici sono le principlai chiavi di lettura dei 12 brani dell'album. Che suona bene e ha una sua coerenza interna.

Le armonizzazioni vocali, le scelte melodiche e gli arrangiamenti vanno nella direzione di un disco intenso ed ispirato oltre che perfettamente riproducibile in concerto. I brani migliori del disco sono Just one day, Courtyard in Berlin e Brother

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Gianni Poglio