Le tasse. il primo scoglio per Obama
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Le tasse. il primo scoglio per Obama

Il presidente rieletto deve trovare un compromesso con i repubblicani per avitare il Fiscal Cliff, l'aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica. Ma il Grand Old Party promette già battaglia

Barack Obama deve portare a casa il primo risultato, deve mantenere la prima promessa fatta ai suoi elettori: tasse più alte per i più ricchi.

Per farlo, deve scendere a compromessi con il partito repubblicano. Non sarà facile. Torna lo spettro del lungo braccio di ferro di un anno fa, finito con una sostanziale sconfitta del presidente nella aprtita a scacchi con i leader del GOP al Congresso. Ma se Obama non dovesse raggiungere il suo scopo, rischierebbe di perdere subito quel patrimonio di forza e autorevolezza politica che la vittoria nelle elezioni gli ha dato; potrebbe essere il primo segnale di una lunga stagione di una paralizzante guerriglia tra Casa Bianca e Capitol Hill.

Allo stesso tempo, i repubblicani, alla ricerca di una nuova identità, devono valutare bene se sia il caso di impegnarsi in un muro contro muro con Obama, o se non fosse meglio per loro accettare delle mediazioni per raggiungere uno o due obiettivi politici importanti, da sbandierare di fronte agli elettori al prossimo appuntamento di Midterm.

Nella prima conferenza stampa del dopo elezioni, Barack Obama è stato chiaro: cercherà un compromesso che permetta di mettere nero su bianco un piano
efficace ed equilibrato per la riduzione del deficit e del debito pubblico. Ma su un punto il presidente degli Stati Uniti non e' disposto a transigere: nessuna proroga degli sgravi per i piu' ricchi sulle spalle della classe media americana.

Non potrebbe essere altrimenti: Obama ha impostato tutta al sua campagna elettorale sulla difesa degli interessi della Middle Class. La sua proposta al Congresso sarà chiara: per evitare altri tagli alla spesa pubblica (e in particolare ai programmi di assistenza) vorrebbe chiedere 1.600 miliardi di dollari in piu' di entrate fiscali nei prossimi dieci anni; cifra che verrebbe raggiunta attraverso un aumento della a pressione fiscale sugli individui sopra i 200.000 dollari l'anno e le famiglie sopra i 250.000 dollari l'anno. Più tasse per i più abbienti.

Per creare il consenso necessario alla sua proposta, nei giorni precedenti, il presidente ha visto alla Casa Bianca i sindacati e poi i vertici di numerose aziende multinazionali, ma tra di loro nessun nome di Wall Street.

Se i repubblicani non accetteranno di aumentare le tasse ai più ricchi, scatterà il Fiscal Cliff (tasse e tagli) e i rischi di una nuova recessione saranno sempre più concreti, ha detto Obama. 'Non danneggeremo la nostra economia e non renderemo la creazione di posti di lavoro più difficile, aumentando le tasse ai più abbienti", ha risposto lo Speaker della Camera John Boehner.

Il braccio di ferro è appena iniziato.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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